Facciamo chiarezza sulle polemiche su Gina Carano, la Cara Dune di The Mandalorian. Parliamo di body-shaming, complottismo no-mask e pro-Trump, e di transfobia.

Negli ultimi giorni sono finalmente arrivate anche alle orecchie degli Italiani le polemiche su Gina Carano, l’attrice che interpreta Cara Dune in The Mandalorian. Queste polemiche, infatti, non sono esattamente una novità, ma negli ultimi giorni si sono fatte più rumorose.

Avevo intenzione di fare velocemente chiarezza sul contenuto di queste polemiche nella recensione de L’Assedio, il terzo episodio della seconda stagione di The Mandalorian. Tuttavia, come sempre, il mio “velocemente” si è presto trasformato in una digressione lunga quando l’intera recensione. Così, ho deciso di spostarla completamente in questo articolo a parte.

Perché ho scritto questo articolo?

Personalmente, ho sentito il bisogno di fare questo approfondimento perché mi è parso che la narrazione che è stata fatta di queste polemiche sia stata spesso piuttosto superficiale. Purtroppo, una narrazione superficiale tende a dare un’impressione poco chiara di ciò di cui si sta parlando.

Ho visto trattare queste polemiche come se fossero delle lamentele perbeniste dei fissati col politicamente corretto (che come al solito è un termine usato a sproposito, come avevamo detto qui). Le ho viste trattate come tentativi di censura nei confronti di Gina Carano, la quale invece era lodata perché “ha il coraggio di dire ciò che pensa, cosa che ormai non fa nessuno”. Mi chiedo perché questa supposta “onestà di pensiero” sia lodata solo quando esprime idee reazionarie, laddove la medesima onestà di pensiero espressa da una persona progressista è etichettata come “rant da SJW” o come “censura/dittatura del politicamente corretto”. Ma non è questo il punto dell’articolo, quindi sorvolerò sulla questione.

Dopo diversi giorni in cui mi sono ritrovata i miei social invasi da articoli sul tema e da decine di commenti con i toni detti sopra, ho deciso di fare questo piccolo approfondimento. In questo articolo, infatti, voglio elencare le diverse polemiche che ruotano intorno alla figura di Gina Carano, spiegare da dove nascano e perché alcune di esse siano effettivamente da prendere in considerazione.

Le polemiche attualmente in auge sono tre. La prima riguarda il body-shaming fatto su Gina Carano su Twitter. La seconda e la terza riguardano invece qualcosa che Gina Carano ha scritto su Twitter: messaggi transfobici e messaggi complottisti. A loro volta, i messaggi complottisti si dividono in due categorie principali: quelli no-mask e quelli pro-Trump. Vediamo più nel dettaglio queste polemiche.

Un esempio di tweet di fat-shaming contro Gina Carano
Un esempio di tweet di fat-shaming contro Gina Carano
Un esempio di tweet di fat-shaming
Un esempio di tweet di fat-shaming
Un esempio di tweet di fat-shaming
Un altro esempio di tweet di fat-shaming

Il body-shaming su Gina Carano

Iniziamo dalla polemica più semplice e con meno chiaroscuri, ossia il body-shaming che alcuni utenti su Twitter hanno fatto nei confronti di Gina Carano. La vicenda è stata riportata anche dagli articolisti de L’Insolenza di R2-D2.

Dopo il quarto episodio della seconda stagione di The Mandalorian, infatti, Carano è stata insultata su Twitter per il proprio aspetto fisico e per un suo presunto aumento di peso. Nelle immagini sui sopra potete vedere due esempi di questi commenti. Alcuni dei/lle hater hanno tirato fuori questi insulti in risposta ai tweet più politici della Carano.

C’è poco da dire in questo caso, oltre al fatto che siamo di nuovo di fronte a un esempio di come, per certi elementi della nostra società, è impensabile che un corpo non filiforme sia normale o sano. È sempre triste vedere come la demonizzazione dell’essere grassi si estenda a chiunque non sia magro nel senso (purtroppo) ormai percepito come proprio del termine (che non è avere poca massa grassa, me è avere un corpo sottile, che è cosa ben diversa).

Questi insulti sono hate speech e body-shaming nelle loro forme più evidenti. Quali siano le posizioni di Gina Carano, questo tipo di insulti non è accettabile.

La presa in giro dei pronomi che ha fatto sorgere la prima polemica su Gina Carano
La presa in giro dei pronomi che ha fatto sorgere la prima polemica su Gina Carano

La transfobia di Gina Carano

Passiamo ora a parlare delle accuse di transfobia rivolte a Gina Carano, nate soprattutto dalla modifica del suo profilo Twitter, che potete vedere qui sopra. In questa modifica, scrivendo boop/bop/beep accanto al proprio nome, infatti, Carano, si è presa gioco molto velatamente dell’abitudine di molti utenti di Twitter a specificare i propri pronomi. Abitudine che ha anche l’attore protagonista della serie, Pedro Pascal.

Questo uso si è diffuso anche e soprattutto per normalizzare il fatto che le persone trans, per evitare il misgendering (ossia l’essere chiamate al maschile sebbene siano donne, o al femminile sebbene siano uomini), specifichino il proprio genere e i pronomi con cui si sentono a proprio agio. Rendendo questa pratica comune e usata anche da persone cisgender, infatti, si rendono le persone trans meno isolate e meno a disagio nel dover fare questa specificazione.

Il fatto che la Carano prenda in giro questa pratica non è carino, e potrebbe sottintendere il fatto che disprezza l’idea dell’identità di genere, o comunque le persone che utilizzano pronomi non convenzionali perché hanno un’identità di genere non binaria. Inoltre, siamo di fronte a un tipo di transfobia molto sottile, che non è immediatamente riconoscibile come tale. In tal senso, è diversa dalla transfobia di J. K. Rowling (di cui abbiamo parlato qui e qui) e di quella contro Fumettibrutti.

Le reazioni del pubblico e la risposta dell’attrice

Dopo che le è stato fatto notare che la sua esternazione era stata poco delicata, Gina Carano ha affermato di aver parlato della questione dei pronomi con Pedro Pascal e di aver capito di aver sbagliato. Ha affermato che non avrebbe inserito i pronomi nella propria descrizione di Twitter, ma al momento ha anche tolto il boop/bop/beep. Qui sotto potete vedere alcuni dei commenti di critica mossi dai fan verso la decisione della Carano.

Le scuse di Gina Carano
Le scuse di Gina Carano
Una critica sulla presa in giro dei pronomi
Una critica sulla presa in giro dei pronomi
Una critica sulla presa in giro dei pronomi
Una critica sulla presa in giro dei pronomi

Le esternazione anti-mask e complottiste di Gina Carano

Riguardo invece alle sue esternazioni complottiste, siamo invece di fronte a due tendenze principali, sempre visibili su Twitter, e molto meno scusabili rispetto alle esternazioni precedenti della Carano.

Infatti, da un lato, Gina Carano ha pubblicato contenuti critici nei confronti del portare la mascherina per contrastare l’epidemia di Covid-19. Dall’altro, l’attrice ha pubblicato tweet in cui non sta semplicemente supportando Trump e dunque non sta “solo dicendo la propria opinione”, come dicono alcuni. Questi tweet (li trovate qui e qui) sostengono le teorie complottiste e, francamente, anti-democratiche di Trump secondo cui le elezioni americane sarebbero state truccate in favore dei Democratici. Troverete i tre tweet in formato immagine qui sotto.

Uno dei post complottisti, no-mask e pro-Trump di Gina Carano
Uno dei post complottisti, no-mask e pro-Trump di Gina Carano
Un post no-mask di Gina Carano
Un post no-mask di Gina Carano
Un post complottista di Gina Carano
Un post complottista di Gina Carano

Facciamo chiarezza sul perché sia grave che Gina Carano diffonda idee complottiste e anti-democratiche

Le esternazioni complottiste di Gina Carano sono gravi non perché l’attrice è pro-Trump, non perché l’attrice ha le sue idee politiche. Sono gravi perché la Carano è un’attrice famosa e con la sua risonanza mediatica sta diffondendo informazioni false. È falso che la mascherina sia inutile. È falso che le elezioni americane abbiano avuto dei brogli per far perdere Trump.

E no, non va bene diffondere informazioni false. Lo abbiamo detto sempre. Lo abbiamo detto nei confronti dei complottisti anti-mask e dei negazionisti del Covid-19 che si erano riuniti a protestare questa estate. Poi lo abbiamo detto nei confronti di Angela da Mondello e del suo “non ce n’è coviddi”. Lo abbiamo detto e ridetto nei confronti degli anti-vaccinisti, dei terrapiattisti, dei complottisti dei poteri forti, del Nuovo Ordine Mondiale, dei pedofili nascosti sotto le pizzerie di Washington e dei nuovi complottisti di Q-Anon.

Se non va bene che Angela da Mondello diffonda l’idea che “non ce n’è coviddi”, allora non va bene che Gina Carano diffonda idee anti-mask. Solo perché ci piace Cara Dune, solo perché la Carano è una donna bellissima che porta orgogliosamente sullo schermo un fisico che gran parte del cinema ritiene inaccettabile per una donna, non significa che non possiamo condannare il fatto che questa attrice stia usando la sua notorietà per diffondere idee complottiste e anti-democratiche.

Un esempio di tweet di protesta
Un esempio di tweet di protesta
Un esempio di tweet di protesta
Un esempio di tweet di protesta

#FireGinaCarano: il perché delle proteste

Dopo le esternazioni no-mask e complottiste di Gina Carano, è stato inevitabile che parte della community di Star Wars protestasse. Articoli come questo spiegano perché molti e molte fan, che vedono il personaggio di Cara Dune come un esempio di resistenza alla tirannia, sentano il personaggio in qualche modo “rovinato” dalle idee politiche e dalle esternazioni problematiche dell’attrice che lo interpreta.

Questo non succede perché alcuni fan sono “stupidi” e “non sanno distinguere l’attore dal personaggio”. Ovviamente non è per questo. Queste reazioni accadono perché ci si rende conto che è il personaggio di Cara Dune a dare a Gina Carano una grossa parte della sua notorietà attuale. Ci si rende conto che, supportando The Mandalorian e facendo lavorare la Carano per un’azienda grossa come la Disney, e in un franchise leggendario come Star Wars, le si sta dando il potere e il pubblico per diffondere moltissimo le proprie idee complottiste e reazionarie.

Ecco perché si è chiesto di licenziare Gina Carano, con l’apposito hashtag #FireGinaCarano. Non perché l’attrice non possa avere le sue opinioni politiche o non possa votare Trump. Non perché si voglia censurare il suo libero pensiero. Ma perché le fake news sulle pandemie e contro la democrazia sono pericolose. Sono il motivo per cui esistono i negazionisti del Covid-19 e i complottisti di Q-Anon che rapiscono le proprie figlie.

Alcune mie considerazioni finali

Io, personalmente, non sono certa di voler vedere Gina Carano licenziata. Quando ho saputo che sarebbe entrata nel cast di The Mandalorian sono stata contentissima, perché credo che sia importante rappresentare personaggi femminili con un fisico variegato. Ma sicuramente mi fa strano vedere una ribelle che ha lottato contro un regime autoritario che ha smontato una democrazia interpretata da una donna che sostiene idee anti-democratiche atte a smantellare la democrazia. E credo anche che sia grave che Carano abbia la risonanza mediatica per dare supporto a idee complottiste di questo tipo.

Per questo motivo non apprezzo che si parli di queste polemiche con superficialità, limitandosi al “maledetto politicamente corretto” o a “‘sta gente è scema”. La questione è più complessa di così, e bisognerebbe prenderne atto.