Perché J. K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter, è accusata di transfobia? Facciamo il punto della situazione e chiarifichiamo alcuni concetti importanti.

Ormai da alcuni mesi, l’autrice di Harry Potter, J. K. Rowling è accusata di essere transfobica, ossia di disprezzare le persone trans. Negli ultimi giorni queste accuse si sono rinnovate a causa di alcuni tweet dell’autrice britannica.

Ora, esattamente, cosa ha detto di transfobico J. K. Rowling? Vedo che sui commenti alla questione su Facebook ci sono molte persone che affermano che la Rowling non abbia detto nulla di sbagliato o di offensivo. Ma è vero?

In questo articolo, vorrei ripercorrere brevemente le esternazioni di questa autrice negli ultimi anni e spiegare perché alcune sue uscite sono transfobiche.

Libro I: J. K. Rowling e i like a tweet transfobici (2018)

Le prime accuse di transfobia sono state mosse a J. K. Rowling nel 2018, in almeno due diverse occasioni in cui ha messo “like” a dei tweet transfobici di terze persone. Vediamo quali sono questi tweet, cosa dicevano e come l’autrice abbia risposto alle accuse.

Il primo tweet transfobico supportato dalla Rowling risale a marzo 2018 ed era stato scritto da una certa Rachel (@racybearhold). Questo tweet lamentava il fatto che, negli spazi politici socialisti, le donne trans ricevessero più supporto dagli uomini socialisti rispetto alle loro colleghe donne cisgender. In questo tweet, le donne trans sono definite “uomini col vestito” (men in dresses).

Il like della Rowling al tweet di Rachel è stato subito notato dalla sua utenza e ha generato da un lato un sollevamento di dubbi e accuse di transfobia, e dall’altro una levata di scudi a difesa della creatrice di Harry Potter. Successivamente, una persona addetta alle relazioni pubbliche di J. K. Rowling ha spiegato l’accaduto come un errore dovuto all’età e alla goffaggine della scrittrice col cellulare: insomma, quel “like” era stato solo un errore. Ecco le parole del/lla rappresentante della Rowling:

I’m afraid J.K. Rowling had a clumsy and middle-aged moment and this is not the first time she has favourited by holding her phone incorrectly.

Il secondo tweet transfobico supportato dalla Rowling è di settembre 2018 e ad opera della giornalista Janice Turner, che commentava un proprio articolo in merito alla pericolosità delle donne trans in prigione sul The Times. Nel proprio commento, Turner affermava che è pericoloso mettere una volpe in un pollaio, anche se la volpe si identifica in una gallina.

A questo tweet non parrebbero essere seguite scuse o giustificazioni ufficiali da parte della Rowling.

Il tweet di J. K. Rowling in supporto di Maya Forstater
Il tweet di J. K. Rowling in supporto di Maya Forstater

Libro II: J. K. Rowling e il caso Maya Forstater (2019)

La tempesta delle accuse di transfobia ha pesantemente investito J. K. Rowling a dicembre 2019, quando l’autrice ha twittato:

Dress however you please.

Call yourself whatever you like.

Sleep with any consenting adult who’ll have you.

Live your best life in peace and security.

But force women out of their jobs for stating that sex is real? #IStandWithMaya #ThisIsNotADrill

Questo tweet, come si capisce dall’hashtag #IStandWithMaya, è riferito alla condanna giudiziaria di Maya Forstater, alla quale non è stato rinnovato il contratto di lavoro a causa dei suoi continui commenti transfobici nei confronti dei colleghi e delle colleghe trans.

Il tweet  di J. K. Rowling sulle persone con le mestruazioni
Il tweet di J. K. Rowling sulle persone con le mestruazioni

Libro III: J. K. Rowling e “sex is real” (2020)

Recentemente, poi, la Rowling è tornata al centro delle polemiche per un’altra serie di tweet transfobici. Il primo concerneva il modo in cui un articolo sul rendere i prodotti igienici per le mestruazioni accessibili per tutte le persone che ne hanno bisogno, e la Rowling non ha apprezzato il fatto che non venisse usata la parola “donne”, in tal senso, dicendo:

‘People who menstruate.’ I’m sure there used to be a word for those people. Someone help me out. Wumben? Wimpund? Woomud?

Il giorno dopo, J. K. Rowling ha voluto specificare meglio la propria posizione, affermando di conoscere e amare le persone trans, ma di ritenere che il sesso (biologico) sia reale e che dunque sia importante tenerlo in considerazione. Inoltre, l’autrice afferma di supportare le persone trans e che marcerebbe con loro se fossero discriminate in quanto trans. Ecco la serie di tweet:

If sex isn’t real, there’s no same-sex attraction. If sex isn’t real, the lived reality of women globally is erased. I know and love trans people, but erasing the concept of sex removes the ability of many to meaningfully discuss their lives. It isn’t hate to speak the truth.

The idea that women like me, who’ve been empathetic to trans people for decades, feeling kinship because they’re vulnerable in the same way as women – ie, to male violence – ‘hate’ trans people because they think sex is real and has lived consequences – is a nonsense.

I respect every trans person’s right to live any way that feels authentic and comfortable to them. I’d march with you if you were discriminated against on the basis of being trans. At the same time, my life has been shaped by being female. I do not believe it’s hateful to say so.11.2596.47971.316

Il tweet di J. K. Rowling sull'esistenza del sesso biologico
Il tweet di J. K. Rowling sull’esistenza del sesso biologico

Un’introduzione teorica su sesso biologico, identità di genere e persone trans

Partiamo dall’inizio: cos’è la transfobia e come generalmente si presenta? Ebbene, la transfobia è l’odio e il disprezzo nei confronti delle persone trans.

Le persone trans sono individui il cui genere non coincide col loro sesso biologico. Pertanto, le persone trans possono essere donne trans (dette anche MtF, Male to Female), uomini trans (detti anche FtM, Female to Male), persone non binarie trans, il cui genere non coincide col sesso biologico senza però coincidere né col polo maschile, né con quello femminile, e persone trans che si identificano in altri generi ancora. Un’altra terminologia che viene usata dalle persone trans per descriversi sono le sigle AMAB (assigned male at birth, “genere maschile assegnato alla nascita”) e AFAB (assigned female at birth, “genere femminile assegnato alla nascita”. Le persone trans possono sottoporsi a trattamenti ormonali o a operazioni chirurgiche per conformare il proprio corpo al genere in cui si identificano, ma esistono anche persone trans che non sentono la necessità di sottoporsi a questi cambiamenti. Tutte queste tipologie di persone trans sono egualmente “trans”, poiché tutte sperimentano la differenza tra il proprio genere e il proprio sesso biologico. Gli eventuali trattamenti medici o la eventuale disforia di genere sono tutti fattori ancillari, rispetto alla differenza genere/sesso, e possono o non possono presentarsi, a seconda del singolo individuo.

Si parla di genere e sesso come di due entità distinte, poiché il primo è un’identità sociale, mentre il secondo è una caratteristica biologica.

Il sesso biologico: uno spettro più complesso del previsto

Il sesso è determinato dall’interazione tra i nostri cromosomi e un ventaglio di ormoni, la quale dunque determina anche la struttura dei nostri genitali. I risultati più comuni derivati da questa interazione sono il sesso maschile e quello femminile, ma sono presenti anche numerosi risultati che, in un ipotetico spettro che va dal maschile al femminile, si pongono in una posizione intermedia, con effetti fisici molto diversi. Le persone che si trovano in questa posizione biologicamente intermedia sono le persone intersessuali.

L’identità di genere: una questione sociale e personale

Il genere, invece, è determinato dalla personale percezione che si ha di se stessi, e può coincidere o differire dal sesso biologico. Citando un articolo di Wired, la Società italiana di psicoterapia per lo studio delle identità sessuali (Sipsis) indica come identità di genere:

l’identità complessiva della persona, l’insieme dei piani, delle dimensioni e degli aspetti – dal corpo, alla mente, al modo di presentarsi agli altri – con cui la persona si identifica, viene identificata e si fa identificare dagli altri. Si tratta quindi di una realtà a più dimensioni, che non smette di specificarsi e definirsi, dalla nascita all’età adulta e oltre.

Il genere, dunque, è una parte fondamentale di ciò che ci rende uomini, donne, persone non binarie e simili. È l’identità di genere che determina, in definitiva, se siamo donne, uomini o persone non binarie, non il sesso biologico.

Ciò tuttavia non significa che il sesso biologico non sia importante per molti altri motivi, come le innumerevoli questioni mediche legate ad esso. Il genere non invalida il sesso biologico, ma è semplicemente un livello di complessità in più che si va ad aggiungere a quello del sesso biologico.

Le persone trans: differenza tra sesso biologico e identità di genere

Quelle persone la cui identità di genere coincide col sesso biologico sono dette persone cisgender. Le persone la cui identità di genere non coincide col sesso biologico sono dette persone transgender, o persone trans. In questa definizione si possono dunque includere anche tutte le persone di genere non solo maschile o solo femminile, ossia le persone non binarie, genderqueer, genderfluid, agender, e simili. Tra le persone trans possono essere incluse le persone intersessuali, ma essere una persona intersessuale non significa automaticamente essere anche trans.

Va anche sottolineato che l’identità di genere non è legata all’orientamento sessuale, ossia alle proprie preferenze in termini di partner. Una donna trans potrebbe essere eterosessuale, se le piacciono solo gli uomini, oppure potrebbe essere lesbica, se le piacciono solo le donne, oppure potrebbe essere bisessuale, se le piacciono due o più genere, e così via. Il sesso biologico non determina l’orientamento sessuale di una persona trans, in tal senso. Infatti, una donna trans, il cui sesso biologico è maschile e che è attratta solo da uomini, non sarà un uomo gay, bensì una donna etero.

Ora che abbiamo un quadro generale sulla situazione, vediamo in che modo i tweet della Rowling, e i tweet precedentemente da lei supportati, siano transfobici.

Maya Forstater, supportata da J. K. Rowling e condannata per aver bullizzato e degradato delle persone trans
Maya Forstater, supportata da J. K. Rowling e condannata per aver bullizzato e degradato delle persone trans

Cosa c’è di transfobico nei tweet supportati da J. K. Rowling?

In primo luogo, il tweet di Rachel è transfobico poiché nega l’identità di genere delle donne trans, chiamandole “uomini col vestito”. Le donne trans sono donne, non uomini travestiti da donne, come abbiamo ribadito anche in questo articolo. L’idea che le donne trans siano uomini che recitano il ruolo delle donne è un’idea molto degradante nei confronti delle donne trans, poiché nega la loro esperienza e le definisce sostanzialmente delle bugiarde. In tal senso, Rachel nega l’importanza dell’identità di genere e riconosce solo quella del sesso biologico delle donne trans.

In secondo luogo, il tweet di Janice Turner è transfobico poiché, col suo paragone tra volpi e donne trans, a sua volta nega il peso dell’identità di genere, tenendo conto solo del sesso biologico delle donne trans. Inoltre, la Turner afferma che le donne trans, a causa del loro essere biologicamente uomini, sarebbero intrinsecamente più pericolose delle donne cisgender, cosa che parrebbe essere non vera, come spiega Alex Sharpe, professoressa di Legge alla Keele University, in questo articolo.

Cosa c’è di transfobico nel tweet su Maya Forstater?

Parlando poi dei tweet della Rowling, ci sono molte cose da dire. Partendo da quello del 2019 su Maya Forstater, credo sia il caso di riassumere la vicenda, in primo luogo. Potete leggere l’intero caso sul giudizio finale redatto dal tribunale qui.

Chi è e cosa ha detto Maya Forstater?

Maya Forstater è una ricercatrice che lavorava in un’organizzazione che lottava contro la povertà, il Centre for Global Development. Maya Forstater è una femminista che ritiene che il sesso biologico di una persona sia l’elemento chiave che ne definisce il genere e che, dunque, le donne trans siano degli uomini e vadano trattate come tali. Queste sue opinioni sono state da lei espresse più di una volta sul suo profilo Twitter. Ne è un esempio questo tweet:

Please stand up for the truth that it is not possible for someone who is male to become female. Transwomen are men, and should be respected and protected as men.

Successivamente, le persone trans/non binarie che lavoravano con Forstater o che avevano avuto a che fare con lei hanno iniziato a lamentarsi dei tweet transfobici della collega, affermando che Forstater si riferisse a loro senza rispettare la loro identità di genere. Per esempio, quando Gregor Murray si è lamentato del fatto che Forstater continuasse a riferirsi alla sua persona con il maschile, laddove Murray è una persona non binaria che usa il pronome they/them, Forstater ha replicato:

In reality Murray is a man. It is Murray’s right to believe that Murray is not a man, but Murray cannot compel others to believe this. Women and children in particular should not be forced to lie or obfuscate about someone’s sex.

I reserve the right to use the pronouns “he” and “him” to refer to male people.

Gregor Murray, una persona non binaria di cui Maya Forstater ha ripetutamente negato l'identità di genere
Gregor Murray, una persona non binaria di cui Maya Forstater ha ripetutamente negato l’identità di genere

Il sesso biologico come immutabile e centrale: la visione di Maya Forstater

Il verdetto della corte spiega che le idee di Forstater siano radicate nel fatto che esistano solo due sessi, maschile e femminile, e che dunque l’identità di genere non esista o non sia importante. Risulta evidente che Forstater non ha intenzione di cambiare idea o di considerare la possibilità di essere in errore. Inoltre, Forstater ritiene che le proprie idee siano scientificamente fondate, e ciononostante rifiuta l’idea che la scienza contemporanea si stia progressivamente distaccando da questa visione (grassetto mio):

The core of the Claimant’s belief is that sex is biologically immutable. There are only two sexes, male and female. She considers this is a material reality. […]

It is sex that is fundamentally important, rather than “gender”, “gender identity” or “gender expression”. She will not accept in any circumstances that a trans woman is in reality a woman or that a trans man is a man. […]

The Claimant largely ignores intersex conditions and the fact that biological opinion is increasingly moving away from a absolutist approach to there being genes the presence or absence of which determine specific attributes, to understanding that it is necessary to analyse which genes are present, which are switched on, the extent to which they are switched on and the way in which they interact with other genes. […]

La sentenza della corte che condanna Maya Forstater

Sebbene la corte comprenda l’importanza che queste idee hanno per Forstater, il giudizio su di lei è negativo, poiché risulta incompatibile con la dignità umana e i diritti fondamentali altrui. Se una persona trans ha acquisito dei documenti legali che ne definiscono un’identità di genere diversa dal sesso attribuito alla nascita, allora questa persona trans ha il diritto di essere chiamata col suo genere di arrivo.

However, I consider that the Claimant’s view, in its absolutist nature, is incompatible with human dignity and fundamental rights of others. She goes so far as to deny the right of a person with a Gender Recognition Certificate to be the sex to which they have transitioned. I do not accept the Claimant’s contention that the Gender Recognition Act produces a mere legal fiction. It provides a right, based on the assessment of the various interrelated convention rights, for a person to transition, in certain circumstances, and thereafter to be treated for all purposes as the being of the sex to which they have transitioned.

In Goodwin a fundamental aspect of the reasoning of the ECHR was that a person who has transitioned should not be forced to identify their gender assigned at birth. Such a person should be entitled to live as a person of the sex to which they have transitioned. That was recognised in the Gender Recognition Act which states that the change of sex applies for “all purposes”. Therefore, if a person has transitioned from male to female and has a Gender Recognition Certificate that person is legally a woman. That is not something that the Claimant is entitled to ignore.

[…] The Claimant does not accept that she should avoid the enormous pain that can be caused by misgendering a persons, even if that person has a Gender Recognition Certificate. […] The Claimant’s position is that even if a trans woman has a Gender Recognition Certificate, she cannot honestly describe herself as a woman. That belief is not worthy of respect in a democratic society. It is incompatible with the human rights of others that have been identified and defined by the ECHR and put into effect through the Gender Recognition Act.

I conclude from this, and the totality of the evidence, that the Claimant is absolutist in her view of sex and it is a core component of her belief that she will refer to a person by the sex she considered appropriate even if it violates their dignity and/or creates an intimidating, hostile, degrading, humiliating or offensive environment. The approach is not worthy of respect in a democratic society.

Il tweet di J. K. Rowling alla luce dei fatti su Maya Forstater

Da questo verdetto si evince che il tweet della Rowling non riporta i fatti come stanno, bensì li rigira a proprio vantaggio. Infatti, Forstater non ha solo detto che il sesso biologico è reale, ma ha usato questa sua affermazione come punto di partenza per negare l’identità di genere di persone trans/non binarie, ponendole in una situazione umiliante e degradante.

In secondo luogo, il tweet della Rowling ha come incipit due frasi che parrebbero innocue, ad prima vista, ossia “Dress however you please. Call yourself whatever you like.”, per riferirsi alle persone trans. Tuttavia, queste sue parole semplificano e banalizzano il percorso delle persone trans, che è molto più complesso rispetto al vestirsi o chiamarsi in modo diverso rispetto a prima. Al contrario, questo atteggiamento riprende l’idea di molte persone transfobiche che ritengono le persone trans come “travestiti”, tali che il loro cambiamento non è un’intima presa di coscienza della propria identità di genere, bensì un semplice indossare un costume.

La risposta di un uomo trans al tweet di J. K. Rowling sulle "persone con le mestruazioni"
La risposta di un uomo trans al tweet di J. K. Rowling sulle “persone con le mestruazioni”

Cosa c’è di transfobico nei tweet di giugno 2020?

Ma veniamo dunque agli ultimi avvenimenti, ossia ai tweet di questo giugno, scritti proprio nel mese del Pride. Questi tweet sono transfobici per una serie di ragioni che adesso analizzeremo.

Il tweet contro “people who menstruate”: definire le donne solo in base alla vagina

Il primo tweet, che si lamenta dell’uso di “persone con le mestruazioni” al posto di “donne”, è problematico perché accusa di cancellare l’identità delle donne in un articolo che non parla solo di donne. Per la precisione, l’articolo in questione si riferisce a tutte quelle persone che usano prodotti per le mestruazioni, poiché è focalizzato sull’accessibilità di questi prodotti per chi ne ha bisogno. E chi ne ha bisogno non sono solo le donne cisgender, ma anche gli uomini trans e alcune persone non binarie.

Gli uomini trans e le persone non binarie di sesso biologico femminile, infatti, hanno spesso bisogno di prodotti per le mestruazioni, similmente alle donne cisgender; tuttavia, ciò non rende queste persone delle donne. Inoltre, non tutte le donne cisgender hanno bisogno dei prodotti per le mestruazioni, poiché possono non avere le mestruazioni per tantissimi motivi: problemi ormonali, gravidanza e menopausa sono i primi esempi che mi vengono in mente. E nonostante non abbiano le mestruazioni, queste donne cisgender restano donne, poiché le donne sono caratterizzate dalla loro identità di genere, non dai loro genitali o da altre caratteristiche biologiche.

Similmente, la Rowling cancella l’esistenza dell’identità di genere anche nel secondo tweet, dove afferma “If sex isn’t real, there’s no same-sex attraction. If sex isn’t real, the lived reality of women globally is erased.” Il problema con questi tweet, dunque, non sta nel dire che il sesso biologico esiste: questo lo si sa già, e lo sanno benissimo anche le persone trans, e nessuno lo nega.

Tuttavia, questi tweet riducono le persone al loro sesso biologico, o a caratteristiche che generalmente sono ritenute tipiche di un certo sesso biologico, come appunto le mestruazioni.

Il falso supporto di J. K. Rowling alle persone trans
Il falso supporto di J. K. Rowling alle persone trans

“Marcerei con voi se foste discriminati per essere trans”: la cancellazione della transfobia

Il suo tweet in cui afferma di rispettare tutte le persone trans contiene anche la frase “I’d march with you if you were discriminated against on the basis of being trans.”, ossia un’affermazione basata su una supposizione falsa. Mettendo in una ipotetica il fatto che le persone trans siano discriminate per essere trans, la Rowling mette de facto in dubbio l’esistenza della transfobia.

Anzi, se leggiamo il suo tweet precedente, troviamo la frase “they’re [le persone trans] vulnerable in the same way as women – ie, to male violence”. Pertanto, pare che, secondo la Rowling, le persone trans non siano discriminate perché trans, bensì perché sono donne discriminate da uomini. È poco chiaro poi se questa affermazione sia relativa alle donne trans (che quindi sarebbero discriminate dagli uomini perché si identificano nel genere femminile) o agli uomini trans (discriminati dagli uomini cisgender perché è stato loro assegnato il genere femminile alla nascita).

In ogni caso, l’affermazione della Rowling è basata su una supposizione falsa, come dicevo, poiché le persone trans sono discriminate in quanto trans. Lo si è visto proprio con Maya Forstater, che feriva e umiliava delle persone trans/non binarie proprio perché erano trans/non binarie.

La mancata distinzione tra sesso biologico e genere: ignoranza o voluta omissione?

Le affermazioni della Rowling sembrerebbero basate sulla sua ignoranza circa l’esistenza dell’identità di genere come fenomeno separato rispetto al sesso biologico. Tuttavia, un tweet successivo dell’autrice afferma che la Rowling si sia ampiamente informata in merito:

I’ve spent much of the last three years reading books, blogs and scientific papers by trans people, medics and gender specialists. I know exactly what the distinction is. […]

Ebbene, pare che le sue letture non l’abbiano convinta del fatto che le persone trans devono essere rispettate venendo apostrofate nei termini della loro identità di genere, e che comunque il sesso biologico non può essere il solo asse che caratterizza una persona.

Quindi, è probabile che J. K. Rowling sappia perfettamente dell’esistenza dell’identità di genere, ma preferisce ignorarla o non giudicarla importante.

J. K. Rowling che ritiene che TERF sia un insulto (SPOILER: non lo è)
J. K. Rowling che ritiene che TERF sia un insulto (SPOILER: non lo è)

J. K. Rowling e le posizioni delle TERF

Le idee della Rowling, in tal senso, sono molto vicine a quelle di una frangia femminista molto rumorosa, ma generalmente con un seguito limitato, ossia quella delle Trans Exclusionist Radical Feminist, dette anche TERF. Da notare che la Rowling, in un altro tweet, ha associato TERF alle offese sessiste tipicamente ricevute dalle donne, opinione che generalmente hanno anche le femministe trans-escludenti.

Le TERF sono femministe convinte del fatto che le donne trans non siano donne e che il femminismo dovrebbe focalizzarsi in primo luogo sulle persone che appartengono al sesso biologico femminile, poiché le donne sarebbero caratterizzate solo dal loro sesso biologico. Pertanto, non solo considerano le donne trans degli uomini, ma vedono anche gli uomini trans come donne, invalidando l’identità di genere sostanzialmente di ogni persona trans. Inoltre, alcune TERF sono convinte del fatto che le donne trans siano uomini travestiti che vogliono invadere e conquistare gli spazi unicamente femminili creati dalle donne cisgender, ossia i bagni femminili e i centri antiviolenza.

Pertanto, le TERF tendono a chiamare le persone trans solo col genere assegnato loro alla nascita, a definirle con appellativi degradanti e umilianti, come “uomini con la gonna”, ignorando totalmente il loro benessere e la dignità. Inoltre, generalmente le TERF ignorano il fatto che le persone trans siano tendenzialmente più discriminate rispetto alle persone cisgender, e che le donne trans di colore hanno maggiori possibilità di essere uccise rispetto alle persone cisgender. La Human Rights Campaign Foundation, per esempio, riporta le principali cause della violenza e della discriminazione contro le persone trans.

Ciò fa sì che le TERF basino il proprio femminismo non solo sulla riduzione delle persone ai loro organi genitali, ma anche sull’umiliazione e il bullismo di una categoria di persone che già affronta più discriminazioni. Pertanto, le TERF difficilmente si possono definire femministe radicali. Infatti, nell’ambito del femminismo le femministe radicali sono quelle che cercano di smontare in maniera radicale la struttura patriarcale. Per struttura patriarcale intendo tutto il sistema di ruoli di genere che impongono agli uomini di essere in un certo modo per essere Veri Uomini e alle donne di essere in un altro modo per essere Vere Donne, entrambi con relativi limiti e privilegi annessi. Le femministe radicali decostruiscono i ruoli di genere e il concetto di sesso, andando dunque alla radice del problema. Al contrario, le TERF si basano proprio su un concetto di sesso biologico per tracciare dei confini netti tra donne cisgender (e tutte le altre persone dotate di vagina, che queste lo vogliano o meno) e donne trans, quindi rinforzano proprio lo stesso concetto che le femministe radicali vogliono distruggere. Anche per questo motivo, oltre che per la loro transfobia, generalmente il resto delle correnti femministe disconosce e condanna le TERF, definendole non-femministe.

Detto questo, J. K. Rowling è definibile una TERF non solo per le sue posizioni che esplicitamente negano la dignità delle persone trans (negando l’esistenza o l’importanza dell’identità di genere), ma anche per i like dati nel 2018. Infatti, sia Rachel, sia Turner sono note TERF.

È dunque per le sue posizioni intolleranti e degradanti che la Rowling va condannata. Il fatto che non chiami le donne trans “uomini con la gonna” non significa che i suoi tweet siano meno disumanizzanti, poiché se nega l’esistenza dell’identità di genere e della transfobia, allora sta discriminando ugualmente le persone trans.

La mia personale opinione sulla Rowling dopo gli ultimi due anni
La mia personale opinione sulla Rowling dopo gli ultimi due anni

Alcune parole finali di una fan di Harry Potter amareggiata

E così, questo è il mio articolo-riassunto sulla transfobia della Rowling. Spero che sia risultato chiaro e di aver trattato i punti principali che rendono i suoi tweet transfobici, dando a chi volesse anche le basi per capire la differenza tra sesso biologico e identità di genere.

Voglio sottolineare che sono una lettrice e fan di vecchia data della saga di Harry Potter, e che vedere questa discesa nella transfobia di una persona che, con i suoi problemi, comunque ammiravo mi lascia molto amareggiata. Già non avevo apprezzato l’approccio della Rowling ai personaggi non bianchi e ai personaggi queer, ma negli ultimi anni la mia stima per questa scrittrice è scesa sotto le scarpe.

Questo articolo, dunque, non è stato scritto da una hater, ma da una persona profondamente delusa. Voglio poi sottolineare che, in queste critiche, non c’entra nulla il fatto che la Rowling sia una donna. Infatti, la Rowling non è attaccata in quanto donna. Gli attacchi nei suoi confronti non sono maschilisti, bensì transfemministi e da parte del femminismo intersezionale, e generalmente portati avanti da altre donne (sia trans che cisgender) che vogliono difendere le persone trans.

Personalmente, continuerò ad amare la saga di Harry Potter, poiché ci sono cresciuta e mi ha formata tantissimo. Tuttavia, non supporterò più altre opere scritte da J. K. Rowling, Animali Fantastici compresi. Sono contenta del fatto che la fanbase dei Potterhead sia cresciuta spesso molto più della Rowling, analizzando le sue opere con grande lucidità e trovando il coraggio di riscrivere e re-inventare Harry Potter con ogni nuova fanfiction.