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The Mandalorian: la prima stagione

“Star Wars: The Mandalorian” è una serie televisiva creata da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm, presentata in anteprima il 12 novembre 2019 sulla piattaforma streaming Disney+. Dopo aver seguito ogni episodio, corredandolo con un’apposita guida, è giunto il momento per noi Cercatori di tirare le fila su questa prima stagione. Nonostante picchi incredibili e momenti al cardiopalma, “The Mandalorian” si è dimostrata una serie con molta potenzialità ma poco mordente.

Trama [Attenzione ai possibili Spoiler]

Ambientata cinque anni dopo l’esplosione della seconda Morte Nera e la sconfitta dell’Impero, la serie segue le avventure del cacciatore di taglie mandaloriano Din Djarin. Nascosto dal suo elmo, che dovrebbe permettere a tutti di riconoscerlo per la propria cultura e non per il proprio volto, il cacciatore di taglie si è distinto dagli altri membri della gilda. Un suo contatto decide di affidargli un lavoro grosso e importante, pagato profumatamente, e Mando (il modo con cui Din Djarin è conosciuto nell’ambiente) accetta.
L’incipit della storia contiene, purtroppo, anche il novanta percento della trama della stagione.
Sebbene la serie potesse dipanarsi in tantissimi modi, la sceneggiatura è lineare e non contiene particolari sorprese o informazioni. Molti si aspettavano di ricevere risposte o di scoprire nuove parti della storia di Star Wars ma, purtroppo per tutti, queste aspettative sono state disattese. Sembra quasi che Favreau abbia voluto comunicare un’idea e un’atmosfera, piuttosto che raccontare una storia.

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Personaggi [Attenzione agli Spoiler]

Il Mandaloriano

Il protagonista della serie è uno dei personaggi che impariamo a conoscere di meno, con poche gocce della sua vita e dei suoi pensieri per ogni puntata. È un uomo che si attiene fedelmente al codice dei mandaloriani, definita anche “la via di Mandalore”, e che lascia pochissimo spazio ai desideri personali. Non si lascia vedere senza elmo da nessun essere vivente, perché un mandaloriano appartiene ad una cultura e non ad una razza, ed è molto leale verso il suo popolo. Umile e corretto verso il prossimo, Din Djarin comincerà a cambiare dopo aver conosciuto Baby Yoda, il famoso contratto che metterà in dubbio tutto ciò in cui crede.

Baby Yoda

Quando il mondo ha posato gli occhi sul piccolo esserino verde ha percepito un tremito nella Forza. Come dar torto a tutti quei curiosi che, finalmente, potevano vedere il terzo esemplare della razza di Yoda? Una specie talmente rara e misteriosa da contare, fino ad oggi, solo due personaggi canonici. Il desiderio comune di scoprire se non altro il nome di della specie è stato smentito ma, in cambio, abbiamo ottenuto molto. Baby Yoda è uno dei personaggi più vecchi che compaiono nella serie, portandosi egregiamente i suoi 50 anni, e l’unico a fare uso della Forza. Qualcuno pensa che sia semplicemente un clone del maestro Jedi, altri che il numero elevato di midichlorian faccia parte delle caratteristiche della specie. Qualsiasi sia la risposta, il piccolo dimostra di poter utilizzare i poteri basilari e, non avendo imparato nulla, per lui non vi è differenza tra una montagna e una scatola.

Cara Dune

Pur non trattandosi di uno dei personaggi principali, Cara Dune si è ritagliata velocemente un posto nell’immaginario dei fan della serie. Raramente nell’universo di Star Wars si è visto un personaggio come lei, specialmente di sesso femminile. Solitamente le donne presentate, sebbene molto forti, sono note per astuzia e agilità, mai per forza bruta. Cara scardina questa credenza con la sua sola presenza. È una combattente tanto abile quanto letale, capace di battere in forza i suoi avversari. Non si tratta di una mera guerriera prezzolata, sebbene lei non si veda così. Apparteneva all’esercito Ribelle ma, dopo la fine della guerra con l’Impero, ha deciso di ritirarsi per non diventare ciò che aveva giurato di combattere.

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Un western nella galassia lontana, lontana…

L’universo di Star Wars, nato come una semplice storia fantasy, ha ospitato negli anni diverse storie con diversi tagli narrativi. Sappiamo benissimo che Rogue One sia un film di guerra e che la trilogia prequel abbandoni i toni da favola propri di quella originale. Perché dunque non spostarsi sul genere western? Se al posto delle ottime musiche di Ludwig Göransson avessimo messo le creazioni di Sergio Leone, probabilmente alcuni momenti della serie non ne avrebbero minimamente risentito. L’estetica e la costruzione di alcune scene richiamano fortemente il genere western e i suoi piccoli clichè.

Il ruolo dell’Unreal Engine

Il motore grafico Unreal Engine 4 è stato utilizzato per creare gli sfondi digitali. Sviluppato da Epic Games, rende il rendering degli effetti visivi più veloce di quanto sarebbe normalmente possibile per una serie live-action, e Favreau ha detto che la tecnologia può essere applicata a una varietà di sfide. In questo modo è stato possibile unire fotografia e mezzi tecnologici per portare i luoghi agli attori e non viceversa.

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“The Mandalorian” si dimostra interessante ma prudente

Nonostante le immense potenzialità della serie “The Mandalorian” e un arco temporale molto vasto, la serie si mantiene sulla prudenza. Non viene rivelato nulla di rilevante se non verso il finale. Possiamo solo augurarci che nella prossima stagione, che dovrebbe arrivare a fine 2020, si entri nel vivo della storia.

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