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Runecairn: Wardensaga – Recensione

Oggi parliamo di Runecairn: Wardensaga.

Si tratta di un gioco di ruolo creato da Colin Le Sueur e pubblicato in collaborazione con Odin’s Beard RPG ed Exalted Funeral.
Sono stato cresciuto a pane e cultura vichinga da mio fratello e quindi non potevo esimermi dal leggere e giocare un gioco simile!

Se dovessi spiegarvelo in poche parole direi questo: Runecairn è un gioco di ruolo fantasy di stampo norreno pensato per due giocatori. Uno è il Guardiano (facilitatore o master di gioco), l’altro l’Avventuriero. Detta così salta subito all’occhio che è un ottimo prodotto per One-Shot, Dungeoncrawl.

Chi mi conosce sa quanto io sia affascinato dalla meccanica di gioco in solitaria o con un master e un giocatore. Forse perché sono asociale e non ho amici (non è vero) o forse perché trovo interessante come i giochi possano essere bilanciati anche senza gruppi enormi. Quindi, appena ho avuto modo di mettere le mani su questo gioco, ho iniziato a testarlo e a giocarci e quindi eccomi qua a parlarne.

Prima di cominciare a parlare di Runecairn: Wardensaga devo però fare una doverosa premessa per capirne meglio l’ambientazione. Concedetemi quindi due minuti e abbiate pazienza se vi parlo un po’ del Ragnarok che è, a tutti gli effetti, l’origine al gioco.

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Il Ragnarok nella cultura norrena

Il Ragnarok è un concetto fondamentale nella mitologia norrena, rappresentando la fine del mondo e la successiva rinascita. In norreno, “Ragnarok” significa “Ultimo Destino” oppure “Fine degli Dei”.

Secondo la mitologia norrena, il Ragnarok sarà innescato da una serie di avvenimenti catastrofici che porteranno alla fine del mondo come lo conosciamo. Questi eventi includono la morte del dio Baldr, la caduta di Yggdrasil, l’Albero cosmico che regge il mondo, e la fine degli dei per come la conoscevano loro.

Durante il Ragnarok, una grande battaglia si scatenerà tra gli dei e le forze del male, tra cui il gigante del fuoco Surt e il lupo Fenrir. Alla fine, il dio Thor ucciderà il serpente del mondo, Jormungand, ma morirà a sua volta per il veleno del serpente. Il dio Odino morirà anche in battaglia contro il lupo Fenrir.

Dopo la distruzione del vecchio mondo, una nuova terra emergerà dalle acque, e verrà popolata da una nuova generazione di dei e di esseri umani. Questa fase è nota come la rinascita del mondo. Nella mitologia norrena, il Ragnarok rappresenta la fine del mondo attuale e l’inizio di un nuovo ciclo cosmico, un simbolo di rinascita e di speranza.

Bene, partendo da questo, abbiamo le basi per capire il gioco Runecairn: Wardensaga.

Runecairn Ragnarock

Dove si svolge Runecairn: Wardensaga e quali sono il genere di avventure che possiamo giocare?

Il quando si svolge questo gioco è presto detto: dopo Ragnarok. Ma dove è più interessante. Immaginatevi un mondo pieno di pericoli dove Aesir e Vanir, oltre che gli dei, non esistono più. Il Mjölnir è perduto e Gungnir, la lancia di Odino, è spezzata. I Nove Regni sono frammentati e dove prima Yggdrasil li univa, ora dei semplici fuochi da campo, permettono il passaggio tra i regni. La meccanica mi ricorda molto Dark Souls, ma è inutile negare che, dall’uscita di quel gioco, molti si sono ispirati a questa meccanica per le loro creazioni.

Oltre a questo i mondi sono vessati dai giganti di Jotunheim che imperversano per le terre, assieme ai lupi figli di Fenrir. E oltre a tutto questo gli spiriti vagano per le terre. La magia è una cosa reale che, tuttavia quando viene usata, porterà a delle attenzioni non richieste colui che ne farà uso. Lascio pensare a voi cosa possa voler dire e quali siano le implicazioni…

È quindi il momento di vestire i panni dell’eroe e andare alla ricerca di possenti reliquie disperse tra i ghiacci, o più semplicemente aiutare gli abitanti di un villaggio a difendersi da una possibile razzia. La lista delle imprese può essere la più disparata, ma è fondamentale, in tutto e per tutto, rendere la narrazione della storia quanto più reale possibile, nei limiti che un’ambientazione fantasy di stile norreno possa concedere. Accanto ai momenti critici ci deve essere sempre la gioia della vita, le bevute, i duelli e tanto altro.

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Due parole sul sistema di gioco

Dopo aver scelto il nome del personaggio dovrete andare a generare casualmente le quattro caratteristiche base utilizzando 3d6: Forza, Destrezza, Ingegno e Spirito. Successivamente sarà il momento di tirare un d6 per Vigore e uno per Vitalità e da lì generare gli ultimi valori. Ora è il momento di scegliere la classe. Potrete scegliere tra: Guerriero, Skald, Scout, Veggente.

Personalmente vi consiglio di scegliere la classe in base ai tiri che avete fatto. Nessuno vuole un Guerriero con poca forza, non vi pare?

Per quanto riguarda le azioni, che siano di attacco o di difesa, o per lanciare magie e stabilire i danni, verrete chiamati ad un semplice roll under di un d20 sulle abilità generate con i 3d6 mentre sulle altre un roll sul d6.

Queste almeno sono le regole base per capire un po’ il gioco. All’interno del manuale, però c’è anche una sezione di regole avanzate dove potrete scegliere nuove classi di personaggio, generare in autonomia dungeon, villaggi e ogni altra sorta di incontri, e soprattutto come gestire un party di più di un giocatore.

Oltre a questo troverete, nell’ultima parte del manuale, un’avventura pronta per essere giocata e un bestiario a cui attingere.

Conclusioni su Runecairn

Il folklore, i miti e la mitologia vichinga sono ancora tra i più affascinanti della storia europea. Le storie dei vichinghi, raccontate attraverso miti e leggende, ci offrono un’immagine vivida e intrigante della loro cultura, delle loro credenze e dei loro valori.

L’importanza della mitologia vichinga si riflette ancora oggi nella nostra società. La letteratura e i media moderni, come la fantascienza, il fantasy e i giochi di ruolo, hanno tratto ispirazione dalle storie e dai personaggi vichinghi. La figura del guerriero vichingo, con la sua forza e il suo coraggio, è ancora una figura simbolica nella nostra cultura. Questo gioco è il chiaro esempio di quanto detto e, per quanto possa essere non subito intuitivo il sistema, vi assicuro che dopo un paio di ore di gioco riuscirete a creare delle storie incredibili, ma soprattutto così epiche che sarebbero degne di essere raccontate in un nuovo poema epico che possa rivaleggiare con gli Edda!

E ditemi, lo provereste Runecairn: Wardensaga?

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