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The Wretched – Alla deriva nello spazio

The Wretched è il nuovo gioco di ruolo in solitaria presentato da “La Compagnia delle Dodici Gemme“. Questo manuale, localizzato in Italia da Valentina Agostinelli, narra le vicende di una nave alla deriva e del suo unico occupante.
I tuoi compagni di viaggio sono morti, una creatura aliena è all’esterno della tua nave, i motori sono andati e stai tenendo insieme questo rimorchiatore con tanto scotch e creatività. Cosa mai potrebbe andare storto?

Le premesse della tua sopravvivenza non sono le migliori. Quindi, prima che cada tutto a pezzi, vediamo di parlarvi di questo gioco.

Analisi del gioco The Wretched

È sempre complesso parlare di un gioco di ruolo in solitaria. Per affrontare The Wretched dovrete recuperare, in primis, una torre per giocare a Jenga, strumento che abbiamo visto utilizzare in Dread, un dado a sei facce, dieci segnalini di qualche genere e un mazzo di carte francesi.
La torre servirà per poter mettere alla prova l’integrità strutturale della nave. Nel momento in cui la torre dovesse cadere, beh potete già immaginare le ovvie conseguenze.

Ora che avete tutto il necessario è fondamentale dotarvi di un’ulteriore strumento. Una parte interessante del gioco, infatti, è quella di registrare le attività della vostra partita. Che sia un foglio con su scritte le vostre note o un registratore video o audio, il tenere una traccia di quanto avviene è fondamentale. E poi che racconto di fantascienza e horror sarebbe senza un diario di bordo, o un diario personale?

Il dado vi istruirà su quante carte andranno estratte durante il vostro arco lavorativo. Ogni carta e ogni seme vi mostrerà una parte della nave da riparare ed, infine, dopo aver lavorato tutto il giorno, dovrete registrare il vostro diario. Magari potrebbe essere interessante farlo durante le riparazioni.
Io ho trovato catartico farlo ad ogni “fine giornata”. Provare per credere!

Tematiche e sistemi di sicurezza

Le tematiche di The Wretched sono le più svariate. Appena aperto il volume c’è una pagina che vi parla delle meccaniche di sicurezza.
Quando affrontiamo un gioco in solitaria gli unici limiti che abbiamo siamo noi stessi. Noi siamo gli arbitri dei nostri sentimenti. Noi sappiamo di cosa sia giusto parlare con noi stessi, cosa affrontare e su cosa passare oltre. Il gioco ruota attorno a varie tematiche fondamentali: paura, perdita, abbandono solitudine e sopravvivenza. Non sempre siamo pronti a parlare di specifici argomenti in pubblico e ho notato quanto questo gioco, e un altro che ho avuto modo di provare ultimamente (Magus della Dreamlord), mi abbiano aiutato ad affrontare determinate situazioni.

Nel gioco saremo invitati ad affrontare argomenti abbastanza crudi e complicati, ma non sempre tutti negativi. Lesioni fisiche, compagni defunti, una paura atavica per un mostro alieno, la claustrofobia, autofobia. Al contempo, però, potrebbe esserci un filo di speranza, un’esultanza quando un sistema atto alla sopravvivenza viene riportato in funzione.
Tutte queste idee possono sopraffare anche la persona più granitica. Se questo dovesse accadere, il gioco stesso ti consiglia di staccare, prendere del tempo per te e affrontare determinate azioni o eventi in un secondo momento.

Ricordatevi sempre che anche al tavolo da soli la sicurezza è la cosa più importante di cui tenere conto.

Conclusioni su The Wretched

La prima domanda a cui vorrei rispondermi è questa: il gioco mi è piaciuto? Senza dubbio.
Ho trovato qualcosa che non mi ha soddisfatto? Diciamo che, considerando la natura indie del manuale, l’ho trovato un po’ scarso di immagini. Quando ho visto la copertina ho istantaneamente sentito una sorta di attrazione, ma sono rimasto sorpreso per l’assenza di ulteriori immagini di sì alta levatura.
Una buona impaginazione è però riuscita a farmi scordare rapidamente di questo piccolo ostacolo.

Ma veniamo alla parte più importante. Mentre lo leggevo ho subito contattato un amico che si occupa di podcast e gli ho spiegato a grandi linee il gioco con un’idea: registrare l’avventura nata dall’esperienza di gioco, arricchirla con suoni ambientali e renderla una vera e propria esperienza multimediale.
Più registravo il diario, più sentivo mia l’esperienza dello specialista di carico Richard T. Goldengaul della Seeker Inc. Ovviamente a riascoltarmi mi sono vergognato come un ladro per la mia pessima pronuncia, ma invito i futuri giocatori a condividere le loro avventure!

La mia non è finita molto bene. Purtroppo la The Wretched è stata distrutta da una nostra redattrice che, in un certo qual modo, ha interpretato la creatura aliena: Norah. Mentre stavo estraendo un blocchetto del Jenga, la gatta è saltata sul tavolo e con un audace colpo di coda ha fatto cadere tutto. Mi è sembrato giusto giocare il fatto che fosse stata la creatura a mettere totalmente fuori uso i sistemi della nave!

Subito dopo le ho dato da mangiare…

Questo gaudente siparietto ha fortemente alleggerito la narrazione e, al contempo, mi ha convinto a voler giocare nuovamente il gioco e a narrare una nuova storia.
Spero davvero, per concludere, che vogliate dare una possibilità a questo manuale e che condividerete con noi le vostre avventure!

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