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Le rosse strade di Vàhlendàrt – Dragonero il Ribelle #32

Con “Le rosse strade di Vàhlendàrt” continua la saga dell’invasione dell’Erondár da parte della moltitudine di non morti evocati dal negromante Saul Jeranas.

Il simbolo sul frontespizio indica il prosieguo della mini-saga dei non morti

Come al solito chi fosse interessato alla storia finora della saga di “Dragonero il Ribelle”, ormai tra i titoli di punta della Sergio Bonelli Editore, può trovarla in questo articolo riepilogativo.
Vai con l’intro!

“…
Here once again there’s a battle to fight
Gather together for the sound and the might
So long did we wait, now we are home

Now we will fight for the kingdom, fighting with steel
…”

Call to Arms, Warriors of the World, 2002, Manowar

Le rosse strade di Vàhlendàrt

Ne Le rosse strade di Vàhlendàrt Alben si scontrerà definitivamente (forse) con il suo vecchio amico Saul Jeranas
Il sangue scorrerà per le strade di Vàhlendàrt, almeno quello dei difensori, i non morti, si sa che…

L’esercito del male di Jeranas è forte di migliaia umani, elfi ed orchi caduti nelle guerre passate, soprattutto quella contro le Regine Nere. Ora sono semplici “burattini” senz’anima che premono sulle porte di Vàhlendàrt. Le Spade di Giustizia, guidate da Dragonero in persona, si affiancano all’esercito imperiale per respingere la più orribile delle minacce.

Ne Le rosse strade di Vàhlendàrt le Spade di Giustizia combattono a fianco delle forze imperiali. Alla guida di tutti, Ian
Qualcuno dovrà pur riaccorpare i ranghi. Anche se su fronti avversi l’esercito imperiale accetta Ian

Ma un altro scontro, ancor più feroce, si sta consumando nei sotterranei della capitale: Alben e Jeranas si fronteggiano in una tragica resa dei conti!

Analisi dell’episodio

Le rosse strade di Vàhlendàrt” non poteva che essere sceneggiato da Stefano Vietti. Del resto sua è stata la penna che ha svelato (parte) del passato di Alben e del suo rapporto con Saul Jeranas, e la calata dei suoi non morti nell’Erondár. Quindi era naturale che chiudesse il terzo capitolo di questa mini saga.

Ancora una volta stringiamo tra le mani una storia composta da più scenari. Alcuni di questi, seppur brevi, sono densi di spunti per il presente ed il futuro della saga.

Subito in apertura vediamo Leario sempre più asserragliato che si cura solo della propria sicurezza e niente affatto preoccupato della popolazione, del resto ha tenuto assoggettato il popolo con la paura del Pianto Rosso. I suoi giorni sembrano contati, ma è da vedere quanti altri danni potrà infliggere…
Le Spade di Giustizia, come avevamo già letto in precedenza, si occupano di difendere la popolazione abbandonata a se stessa, sia tra villaggi e città, ma soprattutto a Vàhlendàrt.

Le rosse strade di Vàhlendàrt non sono le uniche, anche il resto dell'Erondár deve essere difeso
Le Spade di Giustizia sono sempre a fianco della popolazione

Ian si troverà ad affrontare un vecchio amico ora pedina di Jeranas; i dubbi ed il dolore sono strazianti per il nostro eroe, che ancora una volta dimostra di non essere invincibile, ma estremamente umano con tutte le sue debolezze.

Ne Le rosse strade di Vàhlendàrt Ian si troverà ad affrontare un amico caduto e ora burattino del potente negromante
Tra le fila dei non morti Ian incontrerà e dovrà scontrarsi con un suo vecchio amico, chi?

Sempre Ian, tra le mura del palazzo imperiale ha modo di incontrare un vecchio amico, ora colmo di “male”. Lo scontro tra i due, però, è soltanto rimandato.

Vediamo nuovamente Sera, Aura e Gheal, la Ritornante: tutte pedine che Vietti, e Luca Enoch, hanno disposto sulla scacchiera e che adesso compiono le loro mosse.

Ma l’evento più forte, sia dal punto di scrittura che per i disegni, è lo scontro tra Alben e Saul. Il confronto tra i due si svolge fuori dal tempo, con i due che attraversano epoche diverse. Ogni momento è un capitolo diverso della storia dell’Erondár e forse è possibile supporre che ogni epoca sia stata importante per il conflitto tra i due ed importante proprio grazie a quella battaglia. Un cerchio in cui l’inizio e la fine, ed ogni suo momento, coincidono.

A chiusura, non mancano sprazzi e semi di ciò che il futuro (o passato se lo vediamo dal punto di vista di Old Man Gmor) ha in serbo. Per Ian e Briana, una figlia, una nuova vita fonte di gioia e speranza. Per i compagni e l’Erondár, “un tempo per altre malvagità nel mondo…”.

In apertura

In Cronache della Ribellione, l’editoriale a firma di Luca Barbieri, si approfondisce il concetto che la Vita è Conflitto. L’albo dello scorso mese incarna perfettamente questa idea, in quanto vengono presentati due conflitti “formanti” per le due eroine che vi partecipano.

Sera e Yen Ail, una delle Regine Nere caduta e rianimata dall’empia magia di Jeranas, sono entrambe elfe, ma con due modi di vedere il mondo completamente diversi, almeno fino a quando la Regina Nera era ancora in vita. Abbiamo quindi un punto di partenza comune, l’appartenenza ad una specie, ma vie differenti (primo conflitto), ora sono una viva ed una morta (secondo conflitto) e abbiamo di nuovo un punto in comune, la vendetta, che le spinge entrambe verso un nuovo conflitto, con una inevitabile conclusione.

Anche l’altro conflitto è tutto al femminile, quello tra le due maghe Aura e Savyna. Donne tenute in un angolo dalla soperchiante rigidità delle istituzioni magiche, quindi potenzialmente simili, ma anche questa volta è inevitabile il conflitto tra le due, purtroppo sono su fronti avversi, in un altro tempo e in condizioni diverse avrebbero fatto la differenza, ma crediamo che Aura stia già battendo una nuova strada per un nuovo modo di condividere la Magia…

Disegni & lettering

La copertina del dinamico duo, Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori), ancora una volta immortala l’evento culmine dell’invasione dei non morti: il dilagare dell’orda per Vàhlendàrt. Gli scontri tra i corpi assoggettati alla volontà di Jeranas e l’esercito imperiale, privo di una guida, e le Spade di Giustizia che riaccorpano le difese, colorano di sangue il selciato delle strade della capitale: “Le rosse strade di Vàhlendàrt” . Ma è in primo piano anche lo scontro dei due maghi, una volta amici. Possiamo azzardare a definire la copertina, completa.

In questo albo ben tre sono gli artisti, veterani della testata, che si alternano per dare vita ai vari momenti che compongo l’episodio: Luca Bonessi, Alex Massacci, Lorenzo Nuti. È inutile dire che gli stili dei tre si amalgamano bene tra di loro, mantenendo viva e unica la parte che illustrano, ma che bene si sposa con le altre in un unico affresco.

Del lettering si occupa il sempre ottimo Luca Corda.


Nel prossimo numero, “I giorni dell’odio” (“Dragonero il Ribelle” n. 33, 9 luglio), assisteremo alle conseguenze dell’invasione di Vàhlendàrt. Contro chi si sfogherà il desiderio di vendetta per le stragi compiute dai non morti di Jeranas? Qualcuno ha detto Ritornanti?

Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.

I ribelli dell’Erondár

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