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Spider-Man Ps4: Recensione

Spider-Man è l’ultima fatica di Insomniac Games, software house statunitense, per le console di casa Sony. È diventata l’esclusiva venduta più velocemente per il sistema playstation 4 e non accenna a fermarsi, complice la presenza di uno dei supereroi più amati di sempre. Sulla pagina Facebook, su Youtube e su Twitch abbiamo giocato dall’inizio alla fine il titolo e completato le attività secondarie. Ecco i nostri pensieri a riguardo:

Sinossi

Nel gioco impersoniamo Peter Parker, un giovane scienziato che ormai da otto lunghi anni indossa la maschera di Spider-Man. In questa linea temporale, l’arrampicamuri ha già affrontato gran parte dei villain che contraddistinguono le sue storie e all’inizio del gioco si appresta ad arrestare Wilson Fisk. Peter si troverà a scoprire che eliminare un potente boss del crimine apra un vuoto di potere, qualcosa che molti desidererebbero colmare.

Nella vita privata di Spider-Man le cose non vanno certo meglio, tra una relazione fallita miseramente con Mary Jane e il suo lavoro come assistente del dottor Otto Octavius (non ancora trasformatosi in una delle nemesi di Peter).

Senza fare spoiler, ritengo che la storia sia in assoluto il punto di forza di questo titolo. Viene raccontata con il giusto ritmo, evitando sapientemente i tempi morti e spingendoti a volerla giocare tutta d’un fiato. Tutti i personaggi, sia buoni che villain, evolvono all’interno dell’opera e giungono a nuove consapevolezze su di loro e su ciò che li circonda. Ci saranno diversi momenti dall’alto feeling cinematografico (ovviamente con QTE) e altri dalla tristezza disarmante. Non aspettatevi un lieto fine, bensì un agrodolce che vi farà sperare in un seguito.

Personaggi

Spider-Man è un titolo che sfrutta il materiale fumettistico in maniera eccellente, donandoci un arrampicamuri chiacchierone e un Peter Parker imbranato e indaffarato. Più volte nel gioco il protagonista dovrà domandarsi cosa sia realmente importante. Fortunatamente Peter non sarà solo nel dover gestire le situazioni, perché si troverà ad interagire con altri personaggi magistralmente scritti.

Protagonista femminile è Mary Jane Watson, ex fidanzata di Peter e unica conoscitrice del suo segreto. Gli sviluppatori hanno deciso di ridimensionare la bellezza estetica del personaggio in favore di un aspetto più comune, affossando l’idea di Mary Jane come bomba sexy bisognosa di essere salvata. La ragazza lavora come reporter ed è alla costante ricerca di una buona storia, finendo spesso con l’infrangere le regole e finire nei guai in prima persona. Durante il gioco, Mary Jane invocherà più volte la sua indipendenza e farà di tutto per dimostrarsi utile nello scoprire informazioni riservate.

Miles Morales fa la sua comparsa in questo videogioco. Lo vediamo perso nel suo dolore, alla ricerca di uno scopo e di un modo per sentirsi utile. Grazie a Peter e a zia May, potrà scoprire un modo concreto per fare del bene e inizierà a muovere i primi passi verso il suo destino.

La zia di Peter è un personaggio chiave nelle sue storie. In quest’opera però non rappresenta il parente che sta a casa e si preoccupa. Zia May gestisce un rifugio per senza tetto e vi trascorre gran parte delle sue ore, riposando poco e dando tutta se stessa per riuscire a fare del bene.

Una nota di merito al gioco va data proprio per la reinterpretazione dei personaggi femminili, visti un po’ meno come angelo del focolare in favore di un atteggiamento più attivo rispetto ai problemi di New York.

Gameplay

Una delle note dolenti del gioco, o se non altro non positive, è il gameplay. A fronte di un ottimo sistema di spostamento tramite ragnatela, che costringe i giocatori a pensare dove spostarsi e a che altezza farlo, non troviamo un adeguato sistema di combattimento. Il FreeFlow introdotto e perfezionato dalla serie Arkham ormai risulta vecchiotto e assolutamente non all’altezza degli standard odierni. I nemici sono i classici del genere e le innovazioni in tal senso si contano sulle dita di una mano (monca). La stessa monotonia accompagna le boss fight, quasi tutte intrappolate nella strategia “schiva fino a quando il boss si stanca e poi colpiscilo” che non valorizza in alcun modo l’ottima varietà di villain di Spider-Man. Il fatto poi che tutti i tipi di nemici siano deboli al lancio di oggetti, di cui sono pieni le mappe, può rendere il tutto drammaticamente facile.

Grafica, colonna sonora e performance

Dal punto di vista estetico, il gioco non ha nulla da invidiare ad altri titoli simili usciti di recente. Una nota negativa, rispetto allo strabiliante aspetto estetico del gioco, è l’utilizzo di pochissimi modelli per i cittadini di New York. Passeggiando con Spider-Man per le vie è facilissimo incontrare fino a trenta persone con lo stesso identico volto. Si poteva sicuramente fare di meglio.

La colonna sonora è impeccabile e dona sempre il giusto feeling alla scena, sia essa epica o drammatica, senza mai sbagliare un colpo. Speriamo che una tale cura venga continuata anche nei titoli futuri. Ottime notizie anche per il doppiaggio, sia originale che italiano, per via della qualità dei doppiatori scelti e delle frasi sia in versione viaggio che in versione ferma. Spiegando più nel dettaglio, i doppiatori di Spider-Man hanno dovuto doppiare tutte le frasi sia in caso il personaggio stia fermo sia in caso si stia muovendo, con evidente fiatone.

Nota di merito anche per le performance. Siamo riusciti a giocare tutto il gioco in diretta, su un sistema Ps4 Pro, senza notare cali di frame rilevanti che compromettessero l’esperienza.

Missioni secondarie

Nota dolentissima di questo gioco, che ne compromette l’eccellenza, sono le missioni secondarie. Sia le missioni di raccolta collezionabili che quelle secondarie sono decisamente troppe per il tipo di varietà che offrono. A meno di non dosarle durante tutta l’avventura, vi ritroverete ad annoiarvi nel completare la maggior parte di queste. Prestate dunque attenzione e, se possibile, interrompete la storia principale per svolgerle e godervele.

Rigiocabilità

Per quanto riguarda la rigiocabilità, il gioco dona la possibilità di un new game plus in cui tenere ovviamente tutti gli equipaggiamenti sbloccati. Nonostante tutto, non vedo per quale motivo non iniziare semplicemente una nuova partita a difficoltà più alta, giusto per avere un briciolo di sfida.

Conclusione

Insomniac Games aveva un compito importante: riportare nelle nostre case un gioco di Spider-Man che fosse all’altezza e ci lasciasse con la fame di supereroi. Riguardo a questa missione ritengo che abbiano svolto un ottimo lavoro. Sfortunatamente, non hanno provato in alcun modo a innovare il genere, prendendo a piene mani dalla serie Arkham e guadagnandosi il titolo di Arkham New York. Visti i tempi di sviluppo e l’hype generato, considero l’aver prodotto solo un “buon gioco” una sorta di fallimento. Mi aspetto di più da questa saga, che ha così tanto da offrire, e mi auguro che Insomniac non ci presenti più un compitino su Spider-Man ma una grande opera, da ricordare anche tra dieci anni.

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