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Sons of the Forest – sopravvievenza in early access

Siamo sopravvissuti per diversi giorni sull’isola di “Sons of the Forest”, pronti per dare un nostro parere sull’esperienza Survival/Horror che in molti stavamo aspettando.

Sons of The Forest in Early Access

Prima doverosa e obbligatoria nota. Quello che stiamo andando a recensire è la versione in “early access” di Sons of the Forest pubblicato da Endnight Games per evitare l’ennesimo posticipo della release.

Come sempre la versione early access giustifica la presenza di possibili bug e la differenziazione del gioco attuale dalla versione definitiva. E ora passiamo un po’ alla storia dietro questo gioco.

La storia inizia con la ricerca di un magnate disperso su una piccola isola incontaminata con la sua famiglia al seguito moglie e figlia. Diciamocelo questo incipit per “Sons of the Forest” non brilla certo di originalità rispetto al predecessore “The Forest”. Infatti, a bordo di due elicotteri, due squadre speciali sorvolano l’isola in questione, quando, a causa di un’avaria dalle cause misteriose, fa precipitare entrambi i velivoli. Breve ed efficace l’intro termina con un giovane uomo in giacca a vento argentata che dopo l’impatto dell’elicottero a terra, ci stordisce con il calcio della pistola.

Da qui l’inizio della nostra sopravvivenza sull’isola, scandita unicamente dal costante susseguirsi di giorno e notte che determinano i giorni di sopravvivenza del nostro alter-ego. Intorno a noi i rottami dell’elicottero precipitato, qualche cassa da saccheggiare e uno dei componenti della squadra speciale che, a seguito dell’incidente ha perso l’udito e ci accompagnerà nell’esplorazione dell’isola, seguendo le nostre indicazioni tramite blocco note.

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Cosa è importante tenere sotto controllo nel gioco?

Il primo elemento da tenere sotto controllo è assolutamente l’aspetto survival del gioco quindi fame, sete e stanchezza, segnalati da indicatori posizionati in basso a destra dell’hub di gioco appena sopra la minimappa. Hub di gioco minimale perché oltre a questi componenti, null’altro è segnalato a schermo come a marcare l’estrema impersonificazione nella situazione difficile del protagonista.

L’inventario, esplorabile dalla pressione del tasto “I”, è rappresentato da una borsa per attrezzi arrotolabile che può contenere tutto quello che raccoglieremo nell’esplorazione.

L’assenza di tutorial può far storcere il naso ma, a nostro avviso, questa scelta rende ancora più coerente la condizione critica del personaggio. In nostro aiuto una piccola guida di costruzione, consultabile con il tasto “B”, ci permette di capire come allestire un falò una tenda e altre diverse utility.

Sons of the forest climate changing

La grafica evocativa del gioco

L’impatto visivo è decisamente convincente, la gestione dell’illuminazione è l’elemento che più esalta la foresta e le varie ambientazione del gioco. Camminare nei boschi, attraversare ruscelli e fare due passi sulla spiaggia è veramente appagante. Anche il reparto audio non è da meno, chiaramente bilanciato per rendere più horror possibile il titolo con particolare enfasi su urli e grida dei nemici. Grande cura nei particolari su ogni rumore ambientale aiutando molto nell’immedesimazione dell’esperienza.

Il gioco, come anticipato dalla software house, non è esente da bug grafici, nonostante ciò, difficilmente l’esperienza nel globale ne viene intaccata. 
A nostro avviso, il vero punto critico della situazione, soffermadoci nel considerare solamente i luoghi a cielo aperto è la mancanza di cose da fare nel lungo camminare sull’isola, raccogliere risorse o depredare accampamenti di nemici è piacevole ma la situazione nel complesso rende un’isola spoglia, quasi vuota, sicuramente da arricchire nelle patch successive.

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Esplorazione unica via

Il vero cuore pulsante del gioco è l’esplorazione dei vari interni e delle caverne. Lì, l’anima horror del gioco è veramente espressa all’ennesima potenza, nessuna ambientazione situazione da far strabuzzare gli occhi, tutto molto basic in termini grafici, ma l’atmosfera è veramente riuscita. Complice una non perfetta illuminazione delle fonti di luce, come soprattutto la torcia a fuoco, che molte volte viene inghiottita nel buio, anche troppo, in determinati casi, e un audio impreziosito da tanti rumori diversi che tengono sempre in allerta i nostri sensi. La risoluzione di questi interni e caverne generalmente premia sempre i player con oggetti forti o addirittura fondamentali per lo svolgimento della trama.

Tirando le somme l’esperienza in single player è piacevole e a modalità normale poco impegnativa, per i player più navigati, vista soprattutto l’abbondanza di risorse concesse. Noi, quindi, consigliamo di settare un pochino più in alto la difficoltà e di condividere l’esperienza con almeno un amico per godere il gioco nella massima espressione possibile, soprattutto se giocando in roleplay utilizzando come unico metodo di comunicazione le radioline date in dotazione, in game lo renderanno veramente difficile da lasciar andare.

Sons of the forest dungeon

Conclusioni su Sons of the Forest

Aspettavamo da tanto un bel survival multiplayer, e visto che ad oggi l’unica cosa di simile era Valheim, “Sons of the Forest” ha risposto alla nostra “fame” con grande efficacia ponendo delle ottime base per un gioco che con qualche patch potrebbe essere un’esperienza indimenticabile!

Quindi gli diamo un qualcosa in più della sufficienza, ma aspettiamo a gloria le future feature del gioco, soprattutto perché ho visto una testa utilizzabile come arma e subito mi è tornato alla mente Blood.

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