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Root Quickstart: La Recensione

“Root” è il gioco di ruolo ambientato nel mondo dell’omonimo gioco da tavolo “Root, un gioco di potere e giustizia nei boschi” già portato in Italia da MS Edizioni. Dopo una campagna pubblicitaria che probabilmente molti ricorderanno, poiché era impossibile parlare di giochi di ruolo senza avere sbattuto in faccia il Kickstarter di Root, gli autori (Brendan Conway e Mark Diaz Truman) sono riusciti a racimolare oltre seicentomila dollari e oltre seimila sostenitori. Che sia per aver sfruttato la fama della versione gioco da tavolo o per altro, possiamo finalmente parlare del Quickstart.

Ambientazione

I Boschi sono costituiti da fitte foreste da cui prendono il nome. Rendono ardui gli spostamenti e la civilizzazione, e anche dopo anni di insediamento gli abitanti dei Boschi sono perlopiù confinati in “Radure”, piccole aree disboscate in mezzo ad un mare di alberi.

Quickstart

I Boschi del mondo di Root sono in guerra. Il regno incontrastato della Dinastia delle Aquile è giunto al termine e i possenti padroni del cielo osservano dai loro nidi, spesso impotenti, la conquista dei loro territori. La temibile Marchesa de Gattis, appreso dello scompiglio dei Boschi, ha lanciato una spietata campagna di conquista e industrializzazione delle Radure.
I giocatori interpreteranno dei Vagabondi, animali che non si inchinano a nessuna fazione ma scelgono da soli la propria strada, o sentiero in questo caso. Il Quickstart contiene sei playbook utilizzabili per creare il proprio personaggio

Pagine su pagine su PBTA

Uno dei più grandi difetti di questo Quickstart sono le pagine spese per spiegare i PBTA. Su 40 pagine totali, bisogna considerare 12 pagine di playbook, 14 di spiegazione delle regole di un Powered by the Apocalypse e ben 7 pagine per generare la propria mappa casualmente. Il resto si divide tra indice e un briciolo (ma proprio un briciolo) di ambientazione.

A chi si rivolge Root?

Un’ottima domanda che dovremmo porci è a chi si rivolga questo Quickstart. Le informazioni sull’ambientazione sono così risicate da non permettere l’avvicinamento di nuovi giocatori, se non per la pura e semplice curiosità, e anche alla fine della lettura non si percepisce alcun fascino particolare. Speriamo che nel gioco di ruolo completo sia stato dato molto più spazio al farci comprendere un mondo che, attualmente, è solo tratteggiato.

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