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“Nepenthe” – Star Trek: Picard. Guida all’episodio

Nepentheè il settimo episodio della serie, “Picard”, marcata CBS e Amazon Prime, ambientata nell’universo di Star Trek.

Oggi vorrei iniziare in maniera un po’ diversa questo articolo. Tutti noi sappiamo che in questo periodo è importante adottare delle precauzioni per evitare che una determinata patologia possa diffondersi maggiormente nel globo. Quindi, visto che Star Trek ha avuto spesso come tema centrale virus ed epidemie, credo sia doveroso aprire così: se vi dovete lavare le mani per venti secondi, almeno ricordate che la parte parlata della sigla di “Star Trek: The Next Generation” durava circa venti secondi, pause incluse.

Prima di cominciare, però, vi rimando ai riassunti degli episodi precedenti: Breve guida introduttiva, Puntata Uno, Puntata Due, Puntata Tre, Puntata Quattro, Puntata Cinque, Puntata Sei.

Ma ora andiamo subito a curvatura su Nepenthe!

Fusioni mentali, connessioni a “Star Trek: Discovery”

Dopo un’episodio in cui al posto del classico flashback avevamo avuto un sogno, nuovamente torniamo allo stile classico della serie: flashback con spiegone annesso. Il flashback mostra, a tutti gli spettatori, quello che era avvenuto nel colloquio tra il Commodoro Oh e la dottoressa Jurati.

Il Commodoro Vulcaniano, anziché spiegare le cose a voce come fanno tutte le persone normali, decide che una “Fusione Mentale Vulcaniana” sia la via migliore. Vediamo, nelle rapidissime immagini che seguono, la distruzione di Tellar e della Terra, un circolo di Vulcaniani e Romulani che si tolgono la vita e missili interplanetari che si muovono per tutti i quadranti portando morte e distruzione. Vi ricorda qualcosa?

A me purtroppo sì, la profezia dell’Angelo Rosso presente nella seconda stagione della serie “Star Trek: Discovery”. Do per scontato che tutti, ormai, conoscano la storia di Controllo, la IA a “capo” della Sezione 31 (evito ogni commento in proposito) e di tutto quello che ha dato origine al finale della suddetta stagione. L’unica cosa che prendo in considerazione è che tutti gli elementi cercano di essere spiegati e di dare una continuità effettiva degli eventi. Che sia stato Controllo ad hackerare i sintetici F-8 su Utopia Planitia? Lo scopriremo solo continuando a seguire la serie!

Discovery in Picard

Problemi dentro e fuori il Cubo Borg

Nel frattempo, a bordo della nave “La Sirena”, i nostri “eroi”, o quelli che restano, stanno affrontando uno dei più grandi nemici presenti in Star Trek: il raggio traente Borg. Il raggio traente Borg, per chi non lo sapesse, oltre ad essere uno dei più forti della galassia, tende a drenare energia dalla nave, che sta trattenendo, e al contempo ne fa cadere gli scudi, permettendo così il trasporto di droni per iniziare ad assimilare la malcapitata nave.
Qui, mentre Raffi tenta di sganciarsi, possiamo vedere la scrittura disordinata Borg, cerchi e linee. Cerchi concentrici, come il ciondolo di Soji e Dahj. Continuano le strane coincidenze…

Sul cubo invece, la sorella di Narek, con il pugnale di Shinzon in mano, sta minacciando Hugh/Thug. Vi ricordate chi era Shinzon? Shinzon è il clone di Jean-Luc Picard che i Romulani avevano creato per sostituire, eventualmente, il capitano in un periodo precedente al film “La Nemesi”. Chissà se il coltello è veramente suo o forse anche di quelli li fanno in serie.

Durante l’interrogatorio, e la conseguente esecuzione di alcuni ex-Borg per ordine di Narissa, possiamo riconosce la specie almeno uno di quei poveri derelitti. Uno degli ex-Borg è infatti un Hirogeno, una razza guerriera del quadrante Gamma che ha come unico scopo la caccia di una preda degna. Dopo la morte di tutti gli ex-Borg, eccetto Hugh/Thug e la partenza della nave di Narek, in perfetto stile Battlestar Galactica, la nave di Rios e soci viene rilasciata e possiamo lasciarci andare alla sigla.

Cyloni Romulani

Nepenthe e vecchi amici

Finalmente i nostri fuggiaschi arrivano su Nepenthe. In questa serie tutti i pianeti, o quasi, hanno un nome e questo non fa eccezione. Che cos’è il Nepenthe? Nella mitologia greca, il nepente è un farmaco che lenisce i dolori. Questo rimedio venne aggiunto, dalal regina Elena, nel vino servito durante un banchetto per far superare lo sconforto del fatto che Odisseo non fosse ancora rientrato in patria. Un nome indicativo che si scoprirà, nel corso dell’episodio, avere anche una seconda accezione.

Il teletrasporto riesce e mentre Picard non ne risente molto, Soji sembra alquanto disorientata. Ad “accoglierli” vediamo una ragazzina selvaggia con pitture di guerra che, con un arco in mano, tiene i due sotto tiro.
Jean-Luc la conosce (strano vero? n.d.r.) e la chiama per nome, ma non prima di consigliarle di puntare l’arco alla testa e non al petto, avendo lui un cuore di solido duritanio. Come mai Jean-Luc ha un cuore di duritanio? Quando era giovane ed incosciente, durante una rissa con dei Nausicani, Picard si è visto trapassare il proprio cuore con un pugnale e il suo miocardio fu sostituito da un cuore artificiale. Veniamo a conoscenza della storia nell’episodio “Trappola per samaritani” e c’è una sorta di conclusione della storia in “Una seconda opportunità”. Comunque se vi interessa sapere a cosa serve il duritanio, considerate che viene usato per tutto, dai traycorder federali alle navette.

Ah, dimenticavo, vi ho detto come si chiama la ragazzina selvaggia? Kestra, ed è la figlia dei vecchi amici che Picard sta per incontrare: l’ex-consigliere Deanna Troi e il suo vecchio primo in comando William T. Riker. Kestra era anche il nome della sorella maggiore di Deanna che morì in uno sfortunato incidente annegando in un lago.

Arrivo a Nepenthe

Un pianeta, Nepenthe, per curare lo spirito e il corpo

Deanna è cambiata, gli anni hanno lasciato un segno su di lei, ma la sua capacità empatica non è andata perduta. Riesce subito a capire che Jean-Luc è nei guai, e che i guai sono grossi, al tempo stesso, però, non percepisce Soji, indovinandone così la natura sintetica.

Dopo questa piccola introduzione, vediamo William intento a cucinare e ad ascoltare della musica jazz. Due delle sue più grandi passioni: cucinare e la musica. Più di una volta il fu Primo Ufficiale dell’Enterprise-D, aveva cucinato per i propri colleghi a bordo della nave e moltissime volte lo abbiamo visto impegnato a suonare la tromba ogni quando poteva, a bordo dell’astronave, se non era impegnato a cercare di conquistare il gentil sesso. Ah, la mascolinità tossica anni ’80-’90.

Qui, dopo i convenevoli, abbiamo uno dei più grossi easter egg dell’episodio. Da Riker veniamo a conoscenza che c’è qualche problemino con gli Kzinti. Sapete chi sono? Sono una razza di gatti guerrafondai, visti per la prima volta nella serie animata di Star Trek e ideati da Larry Niven, grande amico di Richard Garfield, il creatore di Magic: the Gathering.

Per la prima volta, dall’inizio della stagione, Jean-Luc Picard comincia ad avere dei dubbi. È proprio vero che tornare in famiglia ti riempie di umiltà.

Picard, Riker, Troi
Jean-Luc ritrova gli amici, ma un po’ se Nepenthe

Corso accelerato su Data per principianti e momenti di dolore

Mentre i grandi parlano, la giovane Kestra, in perfetto stile Star Trek, assilla Soji con centinaia di domande. In rapida successione le chiede se le piace il violino, Sherlock Holmes, se riesce a piegare con le mani l’acciaio, correre velocemente, saltare molto in alto, se ha il muco e la saliva e se prova il desiderio di imparare i balli da sala. Come sempre la gioventù in Star Trek si divide in assillanti e petulanti o piccoli geni (anche questi assillanti e petulanti).

La scena, dopo una presa di coscienza dolorosa da parte di Soji riguardo la propria natura, cambia e assistiamo ad un’altra scena colma di dolore. Veniamo a conoscenza della morte del primogenito di William e Deanna, Thaddeus. Anche questo nome ha un senso. William Riker è, in un certo modo, legato al Q-Continuum e un suo antenato, Thaddeus Riker, venne salvato da uno dei Q durante la Guerra Civile Americana. Diciamo che il nome non ha portato molta fortuna al bambino, prodigio anche lui, che scopriremo, nell’episodio, aver inventato almeno dodici lingue.

Nella camera del ragazzo, che la settimana precedente all’episodio avrebbe compiuto diciotto anni, c’è una tremenda foto photoshoppata davvero male in cui Picard veste ancora i gradi di ammiraglio.

Numero Uno, c’è solo un Numero Uno!

No, in realtà ce ne sono due. Il primo Numero Uno era il primo ufficiale del Capitano Pike sulla prima Enterprise, ma quello a cui sono più legato è questo Numero Uno!

William Riker riesce agilmente, osservando la ragazza, a capire tutto di lei, in primis grazie al suo movimento della testa. Vi ricordate? Ne avevamo già parlato quando lei e il suo fidanzatino stavano andando a pattinare. Per completare la sua opera di discernimento, l’ex ufficiale afferma: “Quella ragazza ha Data nel suo DNA”. Dopo questa fondamentale dimostrazione di intelligenza, ne fa una che rasenta la pazzia: mette del pomodoro tagliato fresco, a fette, su una pasta di pizza che a seguito inforna. Non so voi, ma secondo me non sa cucinare così bene come ci vuole fare credere.

Per fortuna l’orto Deanna ha altri pomodori che attendono. Uno di questi viene fatto assaggiare a Soji che verbia un’affermazione molto simile a quella di Keiko O’Brien, cioè di come il cibo coltivato possieda un sapore migliore di quello replicato. Durante questo quadretto bucolico, Deanna racconta la storia della morte di Thadeus e di come una matrice positronica avrebbe potuto curare il figlio affetto da Mandaxo Neurosclerosi, una malattia causata da un virus a base silicica. Vi dice niente un virus a base di silicio? Nella serie “Enterprise”, due ufficiali superiori della nave vengono infettati da un virus a base silicia, ma a quei tempi cure non ce ne erano e, visto che ora i sintetici a base positronica sono stati banditi, anche adesso non c’è una cura. I casi della vita.

Forse erano venuti su Nepenthe nella speranza che il pianeta lo aiutasse a guarire. Ma Nepenthe non è Ba’ku, il pianeta dell’eterna giovinezza e della salute che abbiamo avuto modo di conoscere nel film “L’Insurrezione”.

La scena si conclude con una lavata di testa da parte di Deanna nei confronti di Jean-Luc che, a suo dire, ha perso il suo savoir-faire. Qui, per cercare di placare la moglie, Riker si appella a Deanna con il nomignolo di Imzadi, che in lingua betazoide significata “mia amata”.

Numero Uno

Da Nepenthe a giù per il tub… cubo

Lasciamo Nepenthe per tornare al Cubo Borg. Hugh/Thug e Elnor (che in lingua Quenya ho scoperto voler dire Star Trek) si aggirano per il Cubo regalandoci un po’ di azione.

Hugh/Thugh decide che è il momento di liberare tutti gli ex-Borg dal giogo dei Romulani e questo lo mette in una situazione spiacevole. Come cittadino Federale era coperto da una sorta di trattato di pace, firmato a seguito dello spiacevole incidente con la Scimitar in “La Nemesi”. La sedizione, però, fa decadere tutti i suoi diritti e mentre Narissa combatte con Elnor trova anche il tempo di fargli fare la figura dello scemo uccidendo Hugh/Thug.

Allora, io sinceramente spero che non sia morto. Spero che ci siano ancora abbastanza naniti all’interno del suo organismo per poterlo salvare dopo una lunga degenza. È già successo che dei naniti abbiano riportato indietro dalla morte dei personaggi.

Uno di questi era Neelix, il Talassiano della nave stellare Voyager. Nell’episodio “Spira Mortale”, a seguito di un’incidente durante il recupero di protomateria, Neelix muore e Sette di Nove (sempre lei!) inietta nel corpo del Talassiano dei naniti per “riportarlo indietro”.
Speriamo solo possa avvenire lo stesso.

No Hugh NO!

La Sirena, la nave dove nessuno riesce a vedere al di là del proprio naso

Li ho un po’ snobbati, ma anche sulla nave di Rios sono successe cose. Durante l’episodio sono stati inseriti altri easter egg legati a Discovery. Uno di questi è quando la dottoressa Jurati consiglia di non posizionarsi su un asteroide per sfuggire al proprio inseguitore, Narek.

Questa battuta è legata al Gormagander, una sorta di balena spaziale molto appetitosa, che abbiamo avuto modo di conoscere in “Star Trek: Discovery” in cui Harcourt Fenton Mudd, più conosciuto come Harry Mudd, si nasconde all’interno di una di queste bestie per poter salire a bordo della nave.

Sarà stata la battuta della dottoressa, ma da questo momento tutti su “La Sirena” sembrano diventati incompetenti. Nessuno capisce il mutare dell’atteggiamento della ragazza, nemmeno Raffi, che per prima aveva espresso dei dubbi sul magico arrivo di Agnes assieme a Picard. Ora invece Raffi è in modalità zia e gli porta la torta, il latte, gli fa da psicologa, mentre Rios inizia a credere che sia Raffi ad essere il segnalatore di Narek. Agnes, solo dopo aver preso coscienza di quello che ha fatto, decide di provare ad interrompere il collegamento col tracciatore, tentando il suicidio. La dottoressa però cade solo in coma, ma al contempo interrompe il collegamento.

Chiusura dell’episodio e momenti stacce

Che tu sia su Nepenthe o tu sia sul Cubo Borg, stacce! Nella chiusura dell’episodio la storia si stiracchia e l’unica cosa che ti viene da dire è stacce.

Elron trova “per caso” un sistema S.O.S. Fenris che è tipo S.O.S. Beghelli, ma farà arrivare Sette di Nove sul Cubo (è dato a 0.91 alla SNAI) e lo attiva.
Su Nepenthe, in meno di cinque minuti la figlia di Riker e Deanna, riesce in quello che la Tal’Shiar e lo Zhat Vash non sono riusciti in anni, localizzare il pianeta dei sintetici. Non mi esprimo.

L’episodio si chiude con una sorta di finale di stagione? Vediamo Riker e Jean-Luc che parlano seduti all’ombra di un patio, di come William sia ancora una riserva attiva, pronta a tornare su una nave se necessario. C’è il commiato finale dagli amici, dagli affetti. Una bussola regalata per fornir una rotta e una missione da seguire.

Addii

Conclusioni personali su Nepenthe

Per quanto un trekky come me dovrebbe essere andato in estasi per l’episodio, io sono rimasto, visione dopo visione, sempre più freddo. Ho apprezzato rivedere i vecchi amici di Jean-Luc, la loro sagacia, il loro essere rimasti fermi e al tempo stesso essere cambiati, ma molte sono le cose che non ho apprezzato.

Su “La Sirena” le cose si sono susseguite a caso. Sul Cubo Borg Elnor è sembrato più inutile del solito e l’aver trovato il “contatta Sette di Nove” a caso in giro, mi è sembrato un’espediente narrativo quantomai tragico.

Attendo ora gli ultimi tre episodi, che spero possano essere al cardiopalma.

Ah, hanno spoilerato il nome dell’ultimo episodio della stagione. Si chiamerà “Et in Arcadia Ego…”. Che dire? Speriamo bene…

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