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Microscope GDR: La Recensione

Microscope è un gioco di ruolo da tavolo scritto e creato da Ben Robbins per Lame Mage Production. Il titolo, che è stato candidato a numerosi premi e ha vinto il “Most Innovative New Product” e il “Gaming Genious Awards” nel 2011, si presenta come un gioco di ruolo fortemente atipico. Nonostante sia un gioco estremamente facile da imparare, che non richiede alcun tipo di preparazione e non ha alcun numero di mezzo, cade nel gioco di ruolo di nicchia.

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Di cosa parla Microscope?

Giocare a Microscope vuol dire abbandonare per un momento tutto quello che sappiamo sul gioco di ruolo. Stracciate le schede, riponete i dadi, dimenticate le build e non pensate a strategie per i combattimenti. A questo punto fate sedere tutti al tavolo e prendete carta e penna, perché ne avrete bisogno. Microscope arriva forse al cuore del gioco di ruolo, quello perfettamente spiegato dalla frase “Giocare di ruolo significa creare una storia tutti insieme”, perché è quello che i giocatori si ritroveranno a fare.

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Microscope vi permetterà di raccontare la storia di qualcosa, sarete voi a stabilire il tema, fino a quando vorrete. Scegliendo un argomento su cui giocare, che per esempio potrebbe essere “Dalla fondazione alla caduta di Atlantide”, i giocatori costruiranno una timeline di eventi nel corso della sessione. 

Sistema di gioco

Partiamo con l’annunciare che non ci sarà un master seduto al tavolo, perché non c’è alcun bisogno di averne uno. Il gioco va avanti e si ferma fino a quando i giocatori non decidono il contrario. Una volta identificato il tema della sessione, i giocatori trasformano il tema scelto in un inizio e una fine. Per fare questo devono comprendere che il gioco sia temporalmente diviso in periodi, eventi e scene. Un periodo comprende diversi eventi, naturalmente, e un evento può essere composto da più scene. All’inizio del gioco si pongono due periodi, in questo caso “La fondazione di Atlantide” e “La caduta di Atlantide”. A questo punto si sceglie un giocatore e costui sceglierà la “Lente” del turno. La “Lente” altro non è che un tema da affrontare. Tutti i giocatori, uno ad uno, dovranno aggiungere un periodo o un evento o una scena che abbia a che fare con quella “Lente”. Nel nostro caso, pensiamo che la “Lente” sia la tecnologia, questo significa che un giro completo di giocatori debba essere incentrato sulla tecnologia. Una volta che tutti hanno giocato, la “Lente” scorre al giocatore successivo e così via.

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Dio non gioca a dadi con l’universo

In questo gioco non ci sono dadi da utilizzare. I giocatori interagiscono tra di loro principalmente in due modi: facendo domande e giocando scene. Domandare è il modo migliore per interagire con gli altri giocatori. Se una persona, durante il suo turno, sceglie di inserire un evento, un periodo o altro che non vi è chiaro in qualcosa, è più che lecito domandare. Questo potrebbe far nascere domande da giocare magari in una scena o su cui porre la “Lente” in futuro. Giocare una scena invece si affaccia al gioco di ruolo un po’ più classico. Ogni scena parte da una domanda, per esempio “Come ha reagito il quinto re di Atlantide alla notizia della morte del figlio?”, e ogni giocatore interpreta un personaggio di quella particolare vicenda. La scena si interrompe quando alla domanda viene data una risposta, secondo il parere del tavolo. Si parla dunque di narrare i pensieri e le azioni del vostro personaggio senza tirare un dado o altro, semplicemente parlando. Ci sono ben pochi limiti, semplicemente perché al termine della scena il personaggio che state interpretando lo abbandonerete.

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Punti di forza di Microscope

La facilità di comprensione credo sia uno dei punti di forza più grandi del gioco. Basandosi sull’inserimento nella linea temporale di periodi o eventi, tutti possono facilmente comprendere come giocare. Il gioco non richiede preparazione, dunque non c’è bisogno di sessioni zero o altro. Si può decidere il tema al momento, parlare di cosa si vorrebbe oppure no e lanciarsi. I giocatori hanno un immenso potere sulla storia che plasmano ma non possono mettersi d’accordo, non possono passare il turno e non possono stare zitti. Quando tocca a noi, dobbiamo inventarci qualcosa, anche saltando avanti e indietro nel tempo. L’unica regola da seguire è quella della non contraddizione con gli eventi già nella linea temporale. Questo porta tutti i giocatori a partecipare allo stesso modo, poichè nessuno può prevalere sull’altro, e a far sbocciare idee nuove e sorprendenti.

Perché giocare a Microscope?

Consiglio di giocare a questo gioco se si ha voglia di esplorare temi particolari, come la nascita e la caduta di civiltà, oppure guerre o il destino di una famiglia che raramente troverebbe spazio in altri giochi. Potete giocarlo se non avete un master e anche se avete giocatori che di solito rimangono in ombra rispetto al party, limitandosi a collaborare senza prendere mai l’iniziativa. È un gioco che ha una sua solidità, nonostante le poche e semplici regole.

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