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La spada verso il cielo – Dragonero, il Ribelle #11

Levata è “La spada verso il cielo“. Tutto ha inizio da lì!
In questi mesi si sono susseguiti albi che hanno trattato l’insorgere della Ribellione (qui), alcuni hanno analizzato l’interiorità di alcuni personaggi (qui), fino alla straziante prova di Sera (qui). Abbiamo poi rivolto (qui) la nostra attenzione ai tentativi della Teocrazia di assoggettare l’Erondár, e le contromosse della Ribellione nella ricerca di sostegno (qui), alleati (qui) e modi per spostarsi più velocemente (qui), fino alla missione che ha colpito uno dei punti nevralgici dell’Impero (qui). Ian, poi, è infine tornato protagonista di una storia (qui) colma di interessanti risvolti futuri.Abbiamo quindi fatto una lunga corsa, è il momento giusto per fermarci e guardare indietro i primissimi giorni della Ribellione.
Vai con l’intro!

“…
A sword to protect the peace in troubled times.
A sword made to battle and to take a life.
…”

The Sword, Blood on Ice, 1996, Bathory

La spada verso il cielo

Copertina dell'albo numero 11 di "Dragonero, il Ribelle": La spada verso il cielo
I Ribelli dell’Erondár

Cosa significa ribellarsi? È seguire la via dettata dal proprio cuore, compiendo ciò che si ritiene giusto, imbracciando perfino le armi, se necessario… la tirannia va infatti abbattuta con qualunque mezzo. Ecco, questo è il sentimento che accomuna i “fratelli di spada” riuniti sotto il simbolo che rappresenta tutti loro: la spada verso il cielo!

Il desiderio di libertà rende i ribelli tutti uguali, ma ognuno ha una storia diversa da raccontare riguardo a come sia iniziata la lotta contro l’Impero e quale sia stato il destino dell’Erondár durante i primi giorni della ribellione! E chi meglio di Gmor, uno Gmor ormai anziano, maestro dell’Ordine dei Destiniani, per raccontarlo?

Tre storie accadute durante i “primi giorni della ribellione” vengono rievocate per essere trascritte in un nuovo diario destinato alla biblioteca del monastero. Sera e la squadriglia della grifoniera Ayla, nei primi giorni della ribellione si occuparono dell’abbattimento di quanti più aerostati imperiali possibile; Yanna ed il mezzo ghoul Rehka invece, erano alle prese con una missione di recupero di informazioni, trasformatasi poi in fuga dalle forze imperiali, infine, Alben e Aura recatisi nelle silenziose sale della sede segreta dei Custodi della Luce, oltre ad incontrare e reclutare tra le fila dei ribelli due apprendisti luresindi, si trovarono ad affrontare la minaccia di un mago militare imperiale potenziato, fino alla corruzione, dall’Occhio di Um-Haad.

Analisi dell’episodio

Fin dall’inizio del nuovo corso di Ian e compagni, Stefano Vietti e Luca Enoch hanno scaraventato noi lettori nel pieno dell’azione. Mese dopo mese, hanno costruito un susseguirsi di avvenimenti e di situazioni emotive che avevano però radici nel passato. Dosando, sapientemente, negli albi una serie di flashback mirati, hanno svelato parte di alcuni di essi, ma mancava ancora qualcosa.

Stefano Vietti, in duplice veste di soggettista e sceneggiatore, nelle pagine di questo mese riesce a costruire addirittura una quadruplice storia. È la linea narrativa futura, portatrice di speranza per il futuro dell’Erondár ma al contempo di dubbi riguardanti il fato di Ian e compagni, di Gmor anziano, a fare da cornice.

Ne La spada verso il cielo è Gmor ormai anziano che rievoca gli avvenimenti di inizio ribellione
Gmor anziano rievoca gli inizi della Ribellione

Assistiamo ai primi passi della Ribellione. Non è ancora quell’organizzazione guidata da Ausofer e con Ian come campione e motivatore. I suoi passi sono incerti, le azioni contro le forze imperiali sono dosate per saggiare i propri limiti, di forza e di forze. Queste missioni sono però ancora infiammate da rabbia e vendetta, è drammatico lo sforzo che gli (ex)scout devono compiere per continuare a seguire la morale che una volta li guidava, per evitare di trasformarsi nel proprio nemico.

Anche in questo numero il peso emotivo più forte lo dobbiamo a Sera. Tutti ricordiamo bene le cicatrici nel corpo e nell’animo della piccola Elfa a seguito della Guerra delle Regine Nere, e altrettanto indimenticabile è il ricordo dei drammatici avvenimenti trattati ne “La voce della foresta profonda“. La missione insieme ai grifonieri fa da sfondo all’incontro con Ewyan, l’elfo silvano con cui sembrava ci fosse del tenero, ma che era sparito dopo la fine della guerra. Scopriamo ora il perché, svelando così l’ultimo (?) tassello delle ragioni della caduta nell’abisso di disperazione e violenza che l’hanno caratterizzata così bene negli albi precedenti. 

La missione di Yanna e Rehka, il recupero di informazioni basilari per la Ribellione, ha come sfondo uno dei luoghi in cui gli scout si riunivano annualmente. Immancabile e forte è l’aura di nostalgia dei tempi che furono e degli amici perduti.

La spada verso il cielo è l'occasione per esplorare i sentimenti anche degli altri Ribelli
Il viale dei ricordi di Yanna e Rehka è colmo di nostalgia

Durante lo svolgimento di questo incarico c’è anche l’occasione per arruolare un possibile nuovo ribelle e scontrarsi con le forze imperiali. Scontro che, come detto poco prima, sancirà la differenza tra le forze della Teocrazia e la moralità dei Ribelli, incarnata da Yanna, pronta a tutto pur di convincere a parole la parte avversa.

Ultimo ricordo, ma non per importanza, è quello riguardante la missione di Alben e Aura, alla ricerca di Reliquie ancora integre. Siamo davanti allo sfondo perfetto per ricordarci che il mondo di Dragonero è sempre in continua evoluzione e i suoi personaggi con lui. Il rapporto tra Alben e Aura, prima costellato di contrasti, si fa sempre più mentore-allieva, e non solo.

Ne la spada verso il cielo c'è anche tempo per approfondire il rapporto tra Alben e Aura
Alben e Aura tra le sale della sedei dei Custodi della Luce

La magia dei Luresindi, prima appannaggio esclusivamente maschile, sembra potersi dischiudere anche alle donne. Inoltre, la magia stessa sembra più “libera” venute ormai meno quelle istituzioni che ne incanalavano il potere, emblematico è lo scontro contro l’agente imperiale, corrotto dalle inique pratiche che i Maghi da Guerra hanno appreso dai Cenobiti Jikima.

La minaccia dei due apprendisti luresindi che Alben e Aura affrontano ne la spada vero il cielo è poca cosa nei confronti di quella rappresentata dal mago militare
La minaccia dei due apprendisti luresindi è poca cosa in confronto a quella che affronteranno dopo

E tutto ciò sono ricordi del passato, seppur recente. Molto viene raccontato e spiegato, ma Vietti ed Enoch sanno come ideare ampi archi narrativi, disseminando spunti e indizi, quindi sentiremo ancora parlare degli sviluppi degli avvenimenti che abbiamo visto qui oggi iniziare.

In apertura

Nell’editoriale Cronache della Ribellione, l’immancabile Luca Barbieri ci racconta, oltre ad una breve analisi del ruolo di Myrva all’interno della Ribellione e dell’uscita in libreria del volume “Cacciatori di Kraken“, che raccoglie la storia doppia dei numeri 28 e 29 di Dragonero, la genesi e l’evoluzione grafica del simbolo dei Ribelli, la spada verso il cielo, ad opera della fantasia e del talento di Luca Enoch.

Disegni

La copertina de “La spada verso il cielo” è, come sempre, dell’ottimo duo Gianluca Pagliarani (ai disegni) e Paolo Francescutto (colori). Questa volta, però, il momento ritratto non è intriso di movimento e di tensione, anzi, sembra di essere davanti ad un’istantanea, quasi ad una fotografia, seppure carica di emozioni, che ritrae alcuni Ribelli in posa (Ian, Sera, Ayla la grifoniera, Yanna ed il mezzo ghoul Rehka, e Sashima la recluta mezzelfo). In mezzo a loro svetta, inciso sulla pietra, il simbolo della ribellione: la spada verso il cielo.
I disegni dell’albo sono di Cristiano Cucina, Giuseppe De Luca, Fabrizio Galliccia e Vincenzo Riccardi, il lettering è firmato da Marina Sanfelice.


Il prossimo mese ci addentreremo “Dove muore la luce” (“Dragonero, il Ribelle” n° 12, 8 ottobre), non credo che basteranno le torce a proteggerci!

Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.

I ribelli dell’Erondár

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