Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

La Guerra delle Spine

La guerra delle spine è il nome del primo evento di lancio della nuova espansione di World of Warcraft. Diviso in due parti, la cui seconda metà è uscita questa settimana, il conflitto ha visto i giocatori dell’Orda e dell’Alleanza combattere su rive opposte dello stesso fiume, nel tentativo di avere la meglio in un conflitto lampo.

Contesto

Sylvanas Ventolesto, preoccupata dalla comparsa dell’Azerite e bramosa di assicurare questa incredibile fonte di potere esclusivamente all’Orda, organizza un diversivo per le truppe dell’Alleanza, allontanandole dalla parte settentrionale di Kalimdor. Con poche difese a sua disposizione, il vero bersaglio di Sylvanas si fa presto manifesto: conquistare Darnassus. Il popolo degli elfi della notte e la loro casa rappresentano un punto focale per i rifornimenti e il trasporto di Azerite, cosa che renderebbe la loro scomparsa vantaggiosa per l’Orda. Con la città privata della maggior parte delle sue truppe, i territori di Tyrande e Malfurion vengono attaccati da un imponente esercito proveniente da Orgrimmar. Lo scopo della capoguerra è duplice: assicurarsi il controllo di Kalimdor, scacciando l’Alleanza dal continente, e infliggere una veloce e bruciante sconfitta ai suoi avversari, in modo da spezzarne il morale.

Per l’Orda!

I personaggi appartenenti all’Orda vengono convocati a Sepulcra da Sylvanas Ventolesto. Una volta giunti al suo cospetto, i combattenti ricevono l’ordine di fermare Faucisaure e l’esercito in vista del cambio di bersaglio. Il gioco consente di obiettare ai piani della capoguerra, vista la recente conclusione del conflitto con la Legione Infuocata, ma a poco servono i dubbi dei personaggi di fronte alla sete di guerra.
Una volta giunti nei territori degli elfi della notte, i soldati dell’Orda devono vedersela con fuochi fatui, alberi della vita e druidi dell’unghia mentre avanzano per accerchiare l’isola che ospita il Teldrassil. Attaccando da nord e da sud, le esigue forze a protezione di Darnassus cedono di fronte alla macchina bellica guidata da Sylvanas e Faucisaure. Per il modus operandi, i due leader si distinguono parecchio: la regina delle banshee opta per lo sterminio mentre l’orco ordina esplicitamente di mettere in salvo i civili elfi e di catturarli.
È con l’approssimarsi della vittoria che la capoguerra si allontana per confrontare Malfurion e ucciderlo. Il tentativo di spezzare il morale degli elfi della notte con la perdita di uno dei loro capi fallisce miseramente. Faucisaure e il giocatore arrivano giusto in tempo per vedere Sylvanas in ginocchio ai piedi del druido. Reagendo d’istinto e abbandonando l’etichetta del duello, il capo degli orchi attacca alle spalle l’elfo, riducendolo in fin di vita. Questo gesto, che ben poco ha di onorevole, spezza la volontà di Faucisaure. Persino di fronte all’ordine diretto di Sylvanas di finire il lavoro, l’orco rifiuta di prendere la testa di Malfurion, ritenendosi indegno. Permette dunque a Tyrande di salvarlo e le consiglia di fuggire da Kalimdor, preannunciando che a breve Darnassus sarebbe stata conquistata.
Con il ripiegare delle forze di difesa all’interno della città, l’Orda circonda l’albero del Teldrassil. Dopo un breve confronto con una guardia morente, Sylvanas ordina a sorpresa di dare alle fiamme la casa degli elfi della notte, incurante dei civili presenti al suo interno. Non potendo disobbedire ad un ordine diretto, i soldati dell’Orda si macchiano della morte di migliaia di civili. Terminato il rogo, le truppe tornano ad Orgrimmar, con la consapevolezza di aver sì vinto il conflitto ma anche di aver suscitato un desiderio di vendetta senza pari.

Per l’Alleanza!

I personaggi dell’Alleanza vedranno invece l’altra faccia della medaglia, fatta di orrore e sofferenza. Convocati a Roccavento dal re, dove verranno incaricati di unirsi alle truppe e proteggere l’Azerite, vengono informati in tempo reale dalle sue spie del diversivo di Sylvanas. Raggiunto grazie ad un portale magico il territorio degli elfi della notte, faranno del loro meglio per rallentare l’avanzata dell’Orda. Esattamente come la vittoria appare chiara fin da subito ai combattenti dell’altra fazione, la sconfitta è chiara nei toni degli npc che ci affidano gli incarichi. Si tratta solo di guadagnare abbastanza tempo da permettere alla flotta di tornare e ai civili di venir evacuati.
Giocare questo evento dalla parte dell’Alleanza ci permette di vivere l’incendio del Teldrassil dall’interno. Radunate le ultime difese sulla spiaggia nel tentativo di respingere le forze dell’Orda, con Malfurion ferito e Tyrande fuggita a Roccavento con il suo amato, il nostro personaggio irrompe nell’incendio per salvare i civili. Le urla lo avvolgono mentre il fuoco e la cenere oscurano il cielo e rendono difficile respirare. Il gioco presenta a questo punto una missione impossibile, evacuare mille abitanti di Darnassus prima che sia troppo tardi. Sfortunatamente questo incarico non è creato per esser terminato e, passati due minuti, il nostro eroe sviene per mancanza di ossigeno. Si risveglierà in un piccolo ospedale da campo, in prossimità di un portale per Roccavento, e sarà costretto a fuggire come tutti gli altri, nella consapevolezza di non aver potuto salvare che una piccola parte degli abitanti.

Conseguenze

Questo evento si è ritagliato fin dai primi momenti l’appellativo di controverso. I developer del gioco avevano promesso che Sylvanas si sarebbe spostata sempre di più verso un “morally grey” ma, come abbiamo visto, certe azioni sembrano lanciare delle secchiate nere rispetto al grigio. Il capoguerra si è macchiata di un vero e proprio crimine provocando la morte di centinaia di civili, estranei al conflitto e già pienamente sconfitti. La sua scelta, unita al fatto di aver organizzato una guerra a ridosso della precedente, non ha attirato le simpatie dei leader dell’Orda. Il libro stesso “Before the storm” dimostra come Sylvanas pianifichi fin dall’inizio un conflitto su larga scala, al fine di resuscitare i morti in veste di suoi seguaci.
Sappiamo che l’Alleanza cercherà vendetta, optando per la riconquista di Lordaeron e la restaurazione del suo regno, attaccando Sepulcra la settimana prossima. Il video “Vecchio soldato” mostra poi un Faucisaure sul punto di lasciare l’Orda. Vedremo dunque una sorta di separazione di quest’ultima? Si incorrerà in un Garrosh 2.0 oppure la fazione riuscirà a cambiare rotta rimanendo unita e compatta?

Accoglienza da parte dei giocatori

Quello che è certo è che la community mondiale del gioco si sia divisa di fronte al gesto di Sylvanas: alcuni giocatori giustificano la capoguerra e altri, invece, si schierano con Faucisaure. Famoso è diventato l’hashtag #notmywarchief per dissociarsi dalle spregiudicate azioni della regina delle banshee e, dopo il rilascio del corto su Faucisaure, alcuni giocatori su reddit hanno deciso di trasmogrifare il proprio equipaggiamento per rinunciare agli spallacci, imitando il gesto dell’orco. I gruppi su Facebook da giorni sono ricolmi di discussioni e litigi a riguardo, dando se non altro alla Blizzard la vittoria nel campo marketing. Che sia stato un buon gesto di storia o meno, è chiaro che ormai tutti ne parlino.

Lascia un commento

Iscriviti alla newsletter dei cercatori

Per non perderti mai i nostri articoli, gli episodi dei podcast, e le live su twitch