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Homebrew: come si usa in italiano? Approfondimento linguistico

Nella community italiana del gioco di ruolo, come usiamo il prestito inglese homebrew, per indicare i prodotti amatoriali? Ecco un approfondimento linguistico!

Tornano i nostri approfondimenti linguistici sul gergo dei giochi di ruolo (e delle cose nerd in generale)!
Nello scorso anno avevamo trattato diverse parole: master al femminile, lo/la hack, il/la retcon e il/la quickstart(er).
Generalmente, questi approfondimenti affrontano il genere che acquisiscono i prestiti inglesi quando vengono utilizzati in italiano. Infatti, i prestiti inglesi da poco introdotti nella nostra lingua tendono ad avere un genere grammaticale che oscilla tra il maschile e il femminile. Solo col tempo il genere si stabilizzerà nel maschile o nel femminile, sulla base della versione più usata dai parlanti.

Invece, oggi parleremo di un prestito inglese che non è interessante solo per l’oscillazione tra maschile e femminile, ma anche per altre sue caratteristiche strane.
Stiamo parlando del termine homebrew! Vediamo qual è il suo significato originale e come viene usato dalla nostra community.

I riferimenti al fare la birra in casa non sono casuali!
I riferimenti al fare la birra in casa non sono casuali!

Qual è il significato originale di homebrew?

Generalmente scritto home brew, in inglese questo termine è un nome che indica per lo più le birre (o altre bevande) che vengono prodotte in casa.
Più nello specifico, home brew è un nome composto endocentrico, ossia in cui si può individuare un elemento principale, detto testa. In questo caso, la testa è brew (preparare/fermentare), che ha un rapporto di determinazione con il costituente home (casa). Infatti, da un punto di vista sintattico, brew regge home, in modo più o meno equivalente al sintagma “brew(ed) at home“.
Da un punto di vista morfosintattico, home brew segue la classica formazione dei composti inglese, ossia con la testa a destra. Al contrario, i composti italiani hanno generalmente la testa a sinistra (capotreno, pescespada, pellerossa).

Col tempo, home brew ha iniziato ad essere usato anche nell’ambito dell’informatica per indicare versioni amatoriali e gratuite di videogiochi o di programmi. Nello stesso periodo, questo termine ha iniziato anche a essere usato per indicare cose o modifiche fatte a livello amatoriale
Sulla scia di questo uso semi-gergale, home brew ha iniziato a indicare anche tutti i materiali dedicati al gioco di ruolo creati da fan in modo amatoriale. In particolare, questo termine viene usato moltissimo in relazione a D&D. Abbiamo quindi classi, razze, talenti, incantesimi, ambientazioni e avventure homebrew. In tal senso, esiste anche un sito, The Homebrewery, in cui si possono impaginare le proprie creazioni homebrew.

Un temibile elementale del formaggio, dall'avventura homebrew RPG Accessories: Thanksgiving Feast
Un temibile elementale del formaggio, dall’avventura homebrew RPG Accessories: Thanksgiving Feast

Homebrew in italiano: come viene usato?

Home brew, nella sua forma univerbata homebrew, è ormai assai diffuso anche nella community italiana del gioco di ruolo.
Ma come viene usata questa parola?
Abbiamo fatto una piccola ricerca sull’uso di questo termine in vari gruppi Facebook dedicati al gdr. In particolare, abbiamo scandagliato Powered By The Apocalypse – Italia, Io gioco di ruolo, Giochi di Ruolo – Il GdR in Italia, Dungeons & Dragons ® 5^ Edizione Italia e Pathfinder GdR Italia. Vediamo quindi in che modo noi giocatori e giocatrici di ruolo italiani/e usiamo homebrew.
In totale, questo termine è stato trovato 376 volte.
Di queste, il 58% è un aggettivo, il 37% è un nome, e il 5% è l’aggettivo inglese homebrewed.

Inoltre, sono stati fatti anche due piccoli sondaggi sul gruppo I Naufraghi di Atlantide e Io gioco di ruolo, in cui abbiamo chiesto all’utenza di indicare se utilizzi il maschile o il femminile.
Sul gruppo dei Naufraghi, su 43 voti totali, il 40% ha detto di non usare homebrew, mentre il 28% lo usa al femminile. Il maschile non ha avuto nessun voto, mentre Harambrew è salito addirittura al 25%.
Sul gruppo Io gioco di ruolo, su 76 voti totali, il 68% usa il femminile, il 27% alterna i due generi e il 5% usa il maschile.
In generale, i dati dei sondaggi coincidono con ciò che abbiamo trovato dall’indagine sul campo. Vediamola meglio qui sotto!

Un nome inglese che diventa un aggettivo italiano

Come dicevamo, in inglese homebrew è un nome. In italiano, tuttavia, viene usato soprattutto come aggettivo.
Infatti, il 58% delle volte (219 occorrenze) in cui compare, questo termine è usato come aggettivo. Di solito, caratterizza nomi femminili come campagna, regola, classe, o genericismi come cosa/roba.

stavo pensando ad un regola homebrew/homemade per compensare il divario tra armi a 2 mani e combattere con 2 armi…
Un parere riguardo quest’oggetto magico homebrew.
Stavo cercando di creare un evocatore senza usare roba homebrew
Vi piacciono di più le campagne homebrew o le avventure prefatte?

Un grafico sulla distribuzione dei dati. La fetta verde del grafico a sinistra sono gli homebrew usati come nomi
Un grafico sulla distribuzione dei dati. La fetta verde del grafico a sinistra sono gli homebrew usati come nomi
Un nome che oscilla ancora tra maschile e femminile

Nel 37% di casi in cui è effettivamente utilizzato (135 totali) come nome, homebrew oscilla molto tra il maschile e il femminile.
Anzi, nella maggior parte dei casi (50%), questo termine è usato senza un articolo o aggettivi a lui legati, e quindi non è possibile capirne il genere, come si vede qui sotto:

(4 anni e mezzo almeno, 300% homebrew)
Ultimamente sono in vena di modifiche, fix e homebrew.
HOMEBREW per voi!
Homebrew tutta la vita, sia da giocatore che da master
Puro world building e abbondanza di homebrew

Nel 34% dei casi, invece, questo termine è usato al femminile, come si vede negli esempi qui sotto. Infatti, probabilmente questo termine è associato soprattutto a parole come regole e campagna, e quindi le sarà stato associato anche il loro genere grammaticale. Una utente dal gruppo Io gioco di ruolo, per esempio, scrive: “Di solito accompagno sempre la parola da un altro sostantivo, se uso solo l’articolo lo riferisco al sostantivo che ometto!”.

Personalmente anche con la mia homebrew per un paladino sceglierei lo spadone
I fix cosa sono se non mie homebrew?
faccio il dm in una homebrew
Esiste anche un gruppo D&D 5e Homebrew Italia dove chiedere sulle homebrew
Se si vuole implementare una homebrew é essenziale cercare all’interno del gioco qualcosa di simile

Infine, solo nel 16% dei casi questo termine è usato al maschile.

Io ed un mio amico abbiamo prodotto un file sia in italiano che in inglese su un Homebrew del Ranger
Questo Homebrew aggiunge varie cose alla classe
Che ne pensate degli homebrew?
oppure un homebrew contemporaneo o sci-fi.

L’aggettivo inglese homebrewed

Infine, nella nostra community gira anche il prestito inglese homebrewed, che è invece un aggettivo. Questo aggettivo inglese compare 22 volte, ossia nel 5% dei casi.
Generalmente, homebrewed compare come aggettivo di un altro termine italiano, venendo quindi utilizzato con la sua funzione originale.
In alcuni casi isolati, però, questo prestito viene usato come nome, subendo quindi il processo inverso rispetto al suo corrispettivo nominale.

io aspetterei a consigliare cose homebrewed non ufficiali
ma in questa edizione fare homebrewed è molto easy.
specie per i setting homebrewed
Altro discorso per una campagna homebrewed chiaramente
Stasera parto con uno scenario 100% homebrewed di D&D 5ed

Il temibile squalorso non morto, ovviamente una creazione homebrew
Il temibile squalorso non morto, ovviamente una creazione homebrew

Conclusioni

Homebrew è un prestito inglese particolarmente comune nei discorsi online della nostra community.
Lo vediamo soprattutto utilizzato nei contesti dedicati ai d20system, come in D&D o Pathfinder. Tuttavia, questo termine compare anche in relazione ad altri sistemi, per indicare genericamente tutti i prodotti amatoriali.

Cosa succede da un punto di vista morfosintattico?

Da un punto di vista linguistico, questo prestito fa una parabola particolare. Infatti, passando dall’inglese all’italiano, da nome diventa un aggettivo. Si tratta di un processo detto derivazione, comune anche in italiano e che può far sì che il nuovo termine cambi categoria lessicale. Generalmente, però, in italiano la derivazione avviene quando si aggiunge un suffisso a una parola: da nervo si passa a nerv-oso, da sole si passa a sol-are.
Dopo essere diventato un aggettivo, homebrew in italiano può fare di nuovo il giro e tornare a essere un nome o, più precisamente, un aggettivo nominalizzato. In questo caso, tende a prendere il genere femminile poiché è implicitamente associato ai termini ai quali è più comunemente associato come aggettivo, ossia regola e campagna.

Invece, l’aggettivo homebrewed, sempre preso in prestito dall’inglese, può fare il percorso inverso e quindi da aggettivo viene usato come nome. Questo processo, in linguistica, si chiama nominalizzazione ed è comune anche nel caso delle parole italiane: per esempio, da bello si passa a bellezza, da dimostrare si passa a dimostrazione, e così via.

Come mai non troviamo il verbo “homebreware”? Alcune ipotesi

Insomma, homebrew e homebrewed in italiano subiscono due processi abbastanza comuni nella nostra lingua.
Tuttavia, in loro questi processi sono meno evidenti perché, come tutti i prestiti inglesi, tendono a non assorbire i nostri suffissi derivativi aggettivali e nominali. Al massimo, i prestiti inglesi si adattano al suffisso italiano –are quando sono usati come verbi. È infatti da build che abbiamo buildare, per esempio.
Ma nel caso di homebrew, non si vede mai questo termine in forma di verbo, del tipo “io homebrewo”, “ho homebrewato questa campagna”. Probabilmente, questa parola si presta poco alla formazione di un verbo perché sarebbe difficile pronunciarlo.
Infatti, in inglese brew e brewed sono entrambi pronunciati /bruː/, quindi con una u finale lunga, e non col suono w di what. Inutile dire che, sia col suono u che con quello w, il finale di un verbo come homebrewerò sarebbe piuttosto faticoso da pronunciare.

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