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One Angry Gamer: perché non possiamo accettare siti di “informazione” nerd reazionari?

Perché certe realtà nerd reazionarie, razziste e omolesbobitransfobiche come One Angry Gamer non possono essere accettate dalle comunità nerd?

Se dovessi scrivere un articolo su come certe frange reazionarie (altrimenti conosciute come alt-right) della destra americana siano sbarcate nelle community nerd, dovrei probabilmente scrivere un libro. La questione è ovviamente molto complessa e presenta numerose sfaccettature, poiché le tematiche trattate e la retorica utilizzata cambiano a seconda della specifica community nerd che si va ad esaminare.

Quindi, non abbiamo il tempo di ripercorrere la storia e le vicende delle esplosioni di retorica alt-right nelle nostre community, altrimenti domani mattina sareste ancora qui a leggere la prima parte dell’articolo, in cui “riassumo” le vicende del Gamergate.

Questo articolo, dunque, non si focalizzerà sulla questione “i nerd sono di destra” (che è ovviamente un tema molto più complesso di quanto questa affermazione lasci intendere) o sulla generale presenza dell’alt-right nella scena nerd. Questo articolo sarà un po’ più specifico. Pertanto, ci concentreremo su un sito in particolare, che prenderemo come esempio lampante del perché le comunità nerd non possano più tollerare gli estremismi anti-democratici al loro interno. Questo esempio è il sito One Angry Gamer, e ben presto capirete perché me la prendo con lui.

NB: Questo articolo non conterrà link agli articoli di One Angry Gamer, poiché non gli si vuole dare visibilità. La veridicità delle nostre affermazioni può essere agilmente controllata grazie ad una ricerca su Google.

Il logo e il sottotitolo di One Angry Gamer. Mi chiedo se, qualora qualche grossa compagnia lo quereli per diffamazione, Billy D avrà rimorsi
Il logo e il sottotitolo di One Angry Gamer. Mi chiedo se, qualora qualche grossa compagnia lo quereli per diffamazione, Billy D avrà rimorsi

One Angry Gamer: cos’è e di cosa parla?

One Angry Gamer è un sito di informazione gestito da William “Billy D” Usher. Il sito si occupa principalmente di videogiochi, ma in generale tende a toccare molte tematiche nerd, quali i fumetti e gli anime. Gli articoli sul sito sono generalmente scritti da Billy D o da un suo collaboratore che si firma Ethan.

Oltre a generici articoli che trattano notizie neutre, Billy D scrive e pubblica anche articoli che danno una lettura politica di molte questioni legate ai videogiochi o al mondo nerd in generale. Per esempio, ha scritto una serie di articoli sulle realtà degli anime o dei videogiochi che hanno sostenuto il movimento #BlackLivesMatter, definendole prima sostenitori di rivoltosi e vandali, poi direttamente “traditori della pace e del popolo americano (traitors of peace, and betrayers of the American people).

Lista dei Traitors of America: chi vi è finito dentro e perchè?

Questa serie di articoli ha finito per dare origine alla lista Traitors of America, che raccoglie tutte le realtà e le personalità che hanno apertamente supportato il movimento #BlackLiverMatter. Poiché, secondo i redattori di One Angry Gamer, le proteste legate a questo movimento hanno anche causato atti di vandalismo, allora in generale #BlackLivesMatter è un movimento di vandali e gente pericolosa che va contro al sentimento americano. Pertanto, chiunque li supporti non è un vero patriota americano ed è un traditore degli Stati Uniti.

Tra queste realtà ci sono non solo multinazionali del peso di Amazon o Disney (la cui descrizione è letteralmente Ruining childhoods), ma anche case produttrici di videogiochi, come Bioware e Ubisoft. Tra queste realtà non possono mancare anche quelle proprie dei giochi di ruolo, come ha fatto ben notare il gruppo di ricerca Donne, dadi & dati (del cui lavoro abbiamo parlato anche qui, qui e qui) in questo post. Quindi saranno traditori anche Critical Role, definito un gruppo di Roleplaying snowflakes, Dungeons&Dragons, definito The original Christian nightmare, e Warhammer.

La scelta totalmente non politica di far avere al protagonista di Star Trek una donna nera come interesse amoroso, negli anni Sessanta
La scelta totalmente non politica di far avere al protagonista di Star Trek una donna nera come interesse amoroso, negli anni Sessanta

Politica e community nerd: due parole introduttive

Non sono pochi i/le nerd che vorrebbero che i loro prodotti di intrattenimento preferiti fossero privi di rimandi o idee politiche. Spesso, infatti, si sentono gamer che dicono alle case produttrici “pensate a fare videogiochi, non politica”, oppure fan di certi film che affermano “volevo solo svagarmi un po’, non volevo sentire un pippone politico”. Ebbene, questo articolo non ha intenzione di fare affermazioni simili.

Se avete letto altri nostri scritti, infatti, saprete benissimo che anche noi Cercatori abbiamo idee politiche, e non ne facciamo segreto. Il nostro Cercatore R, per esempio, ha condannato duramente le persone vestite da nazisti al Lucca Comics & Games 2019 in questo articolo. Oppure, abbiamo esplicitamente detto di essere antifascisti durante il 25 aprile di quest’anno, o di essere contro il sessismo in questo post per l’8 marzo, o di essere contro la mascolinità tossica in questo post del 27 novembre. Nei miei articoli, sono piuttosto esplicita sul fatto di essere una femminista intersezionale che crede nella lotta per i diritti delle persone LGBTQIA+, come ho detto nell’articolo sulle donne trans nel cinema o in quello sugli asterischi, o in quello in merito a #playernottoy o allo stupro nel gioco di ruolo.

Il punto, quindi, come vedremo, non è non parlare di politica. Il punto è non essere anti-democratici e produrre hate speech nei propri articoli, come invece fa One Angry Gamer. Ma vediamo meglio la questione della politica nelle opere nerd.

La politica nelle opere nerd: una presenza costante

È sostanzialmente impossibile non avere idee politiche, poiché siamo persone che vivono in una società in cui la politica ha il suo peso nel determinare ciò che possiamo o non possiamo fare. E per molti versi è impossibile scrivere storie che non rimandino a idee politiche.

Quando Tolkien ha scritto dell’amicizia tra Gimli e Legolas, che superano l’odio tra i loro popoli, stava mettendo in campo le sue idee politiche e anti-naziste. Quando Gene Roddenberry ha ideato l’umanità unita, non razzista e non sessista di Star Trek, mettendo in scena tra i personaggi principali una donna nera, ha fatto una scelta politica. E quando George Lucas ha scritto la storia della ribellione ad un Impero oppressivo, ha fatto una scelta politica. Facendo un salto ai giorni nostri, quando Vampiri ha permesso di mettere in scena personaggi non etero senza che questi fossero caricature omolesbobifobiche, si è fatta una scelta politica. Quando la Paizo ha deciso che in Pathfinder Seconda Edizione essere schiavisti significa automaticamente essere malvagi, ha fatto una scelta politica.

Ogni scelta che riguarda ciò che troviamo giusto o sbagliato, o che concerne il tipo di personaggi che riteniamo degni di essere inseriti in un’opera, è una scelta politica. Quindi, è inevitabile che un’opera, un blog, un sito di informazione nerd sia anche politico, almeno in alcuni suoi contenuti.

Descrizione iniziale della lista Traitors of America di One Angry Gamer
Descrizione iniziale della lista Traitors of America di One Angry Gamer

One Angry Gamer oltre la politica: un sito reazionario, razzista e omofobo

Pertanto, io non ho nessun problema col fatto che One Angry Gamer abbia dei contenuti politici. Il mio problema concerne il fatto che i suoi contenuti politici siano autoritari, anti-democratici e spesso di pura lingua dell’odio, o hate speech.

One Angry Gamer e le sue istanze autoritarie e anti-democratiche

Il fatto che One Angry Gamer appiattisca il movimento Black Lives Matter a “istigatori di rivolte” (riot-instigators), ignorando le legittime proteste pacifiche e seguendo le parole di Trump nella definizione dei gruppi antifascisti come “terroristi”, è un comportamento autoritario e anti-democratico, poiché vuole silenziare delle proteste legittime con la scusa degli atti di vandalismo, molto meno comuni, fatti da alcune frange (o dai poliziotti stessi). Quindi non solo questo sito fornisce delle informazioni estremamente parziali e frammentarie, ma si è apertamente schierato contro delle proteste legittime.

Inoltre, l’istituzione della sua lista dei traditori degli USA non solo ricorda le liste di proscrizione da ventennio fascista, ma è anche un’azione piuttosto intimidatoria, poiché quando si definisce una persona “traditore” si suppone che questa persona venga in qualche modo punita per il proprio tradimento. Questo atteggiamento, unito alla narrativa che riduce le proteste statunitensi di questi giorni a rivolte, saccheggi, vandalismo e omicidi, completamente soprassedendo sui manifestanti pacifici brutalizzati gratuitamente dalla polizia, è indice di una prospettiva estremamente polarizzata.

One Angry Gamer e l’hate speech: “malati mentali”, “degenerazioni”, “anormali” e “pedofili”

In secondo luogo, One Angry Gamer utilizza un lessico atto a degradare i propri oppositori o le realtà che ritiene in qualche modo indegne del proprio rispetto. In particolare, questo lessico è usato contro le persone queer e le persone di colore.

Per esempio, in un articolo sui fumetti di RWBY (del cui gdr abbiamo parlato qui!) e GEN:Lock (la cui serie animata è stata recensita a partire da qui!), definisce la relazione tra il protagonista di GEN:Lock e la sua fidanzata come una “degenerazione” (degeneracy), per essere una coppia mista di un nero e una bianca. Il personaggio genderfluid di Valentina, sempre in GEN:Lock, è definito “malato mentale” (mentally ill). Parlando poi del fatto che Soldier 76 di Overwatch fosse gay, Billy D ha rimpianto il fatto che “l’ultimo personaggio normale” (the last normal character) del franchise fosse finito nello “sporco covo degli apritori di natiche” (the dirty den of the cheek splitters) (perdonatemi la traduzione poco raffinata!) a causa del Reich Arcobaleno (Rainbow Reich).

Oltre al lessico, non mancano commenti complottisti e a loro volta degradanti in merito alle persone queer e alla rappresentazione della loro sessualità nei media. Per esempio, la relazione tra Catra e Adora in She-Ra, di cui abbiamo parlato qui e qui, servirebbe a portare avanti un complotto gay per legalizzare la pedofilia:

They want to inculcate your children with the gay agenda so that it’s easier for them to physically groom your younglings once the Bunghole Bolsheviks normalize MAPs and then legalize pedophilia.

[…]

LGBTQIA+ relationships are anything but normal.

They are the very definition of abnormal, which means “departing from the normal”.

Questo genere di affermazioni, offensive e degradanti per il loro target, sono hate speech, e come tali non cadono nella rete della libertà di parola, poiché con la loro violenza verbale feriscono il loro target e rendono impossibile un dialogo, de facto riducendo la libertà di parola generale.

One Angry Gamer è ben attivo anche su Twitter, dove annuncia ogni nuova realtà aggiunta alla lista
One Angry Gamer è ben attivo anche su Twitter, dove annuncia ogni nuova realtà aggiunta alla lista

Posizioni che non sono tollerabili: impariamo a riconoscere e a isolare i nerd reazionari e anti-democratici

Insomma, chi gestisce One Angry Gamer non sta scrivendo unicamente articoli di informazione, o articoli che rivelano una certa posizione politica. Questo non sarebbe un problema.

Invece, One Angry Gamer non solo supporta una visione autoritaria e anti-democratica, ma nel corso dei suoi articoli lede la dignità di intere categorie minoritarie di persone, definendole degenerate, malate e anormali. Quindi, in generale, One Angry Gamer è un sito che diffonde odio per le minoranze e non rispetta il diritto altrui di manifestare, o il diritto di supportare tali manifestazioni, che è ciò che si fa aderendo al movimento #BlackLivesMatter.

Questo genere di contenuti e di posizioni non dovrebbe essere tollerato nella nostra comunità, poiché rende il terreno di dialogo non solo tossico, ma anche inesistente. Infatti, una persona genderfluid come potrebbe discutere civilmente con questo Billy D, dopo che quest’ultimo l’ha definita “malata mentale”? Come si può avere un confronto costruttivo in merito alle modalità di protesta delle diverse frange del movimento #BlackLivesMatter, quando Billy D non solo presenta i fatti in maniera estremamente parziale, ma letteralmente definisce chiunque sostenga questo movimento come “Traitors of America”? Molto semplicemente, non si può. Per questo motivo, One Angry Gamer dovrebbe chiudere il proprio sito.

Certo, magari qualcuno potrà dirmi che chiudere One Angry Gamer sia una censura, e quindi a sua volta un comportamento fascista. Tuttavia, c’è un motivo se la nostra Costituzione è dichiaratamente antifascista: perché non si può essere tolleranti nei confronti degli intolleranti. Non si può accettare l’odio razzista (ricordiamoci che Billy D ha definito una coppia formata da un nero e una bianca come “degenerazione”), o il sentimento anti-democratico, poiché qualora questi atteggiamenti prendessero piede, semplicemente non sarebbe più possibile avere una democrazia, o basarsi su una Costituzione come la nostra.

Per tutti questi motivi, a parer mio è importante che le comunità nerd prendano coscienza del fatto che soggetti del genere esistano, così da escluderli e contestarli quando si fanno portavoce dei “real gamers”. Non abbiamo certo il potere di far chiudere One Angry Gamer, ma possiamo rifiutarci di seguirlo. E, soprattutto, possiamo vigilare sul fatto che in ambito italiano realtà reazionarie, razziste e anti-democratiche del genere non guadagnino mai così tanto seguito nelle community nerd.

8 Comments

  • hayabusa
    Posted 8 Dicembre 2020 at 16:44

    Mi faccia capire bene, lei condanna questo sito perché fa “liste di proscrizione” (sic!) ma a sua volta ne propone una in cui includerlo assieme a qualunque cosa urti la sua opinione? “Tutti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”, chissà perché torniamo sempre lì.
    Non potrebbe essere che One Angry Gamer in realtà dia fastidio perché non è allineato alle stesse politiche editoriali dei siti mainstream? Infatti vediamo che molti altri portali di informazione nel migliore dei casi si sono trasformati in una sorta di agenzie pubblicitarie, più occupati a reclamizzare il videogioco/film/serie tv di turno che a fare della critica professionale come accadeva fino a qualche anno fa. Poi ci sono le barzellette come Kotaku, che ai problemi menzionati prima aggiungono pure una smaccata faziosità e malafede, con molti articoli che seguono un determinata agenda politica. Ma su cui lei tace.

    • Post Author
      Gloria Comandini
      Posted 8 Dicembre 2020 at 17:34

      Che commento interessante!
      Ti ricordo che One Angry Gamer insulta chiunque non sia bianco, etero e maschio, letteralmente. È scritto nell’articolo.
      Se per te insultare gli altri equivale a “dire la propria opinione”, allora credo che, qualora di dovessi ritrovare in tribunale a seguito di una querela, potresti ritrovarti sorpreso/a. :)

      • hayabusa
        Posted 8 Dicembre 2020 at 22:31

        E io le ricordo che certa stampa (in cui forse si identifica lei?) insulta e colpevolizza chiunque sia bianco, etero e maschio. Quasi come se ce ne dovessimo vergognare.
        Un esempio concreto? Sto leggendo che adesso stanno arrivando ondate di accuse di transfobia contro Cyberpunk, molte partite prima ancora che uscisse il gioco. Ed è bello vedere da parte di certi soggetti come si capovolgono ragionamenti e difese d’ufficio che facevano con The Last of Us 2…
        Preferisco non commentare la sua velata minaccia di ritorsioni giudiziarie, guai a toccare il Pensiero Unico!

        • Post Author
          Gloria Comandini
          Posted 8 Dicembre 2020 at 23:18

          Caro/a mia, le accuse di transfobia non sono insulti.
          Non sono la stessa cosa del definire certe persone come “deviati”, “anormali”, “pervertiti”, “malati mentali”. Forse però tu ti identifichi in questa opinione e ritieni le persone non etero e le persone trans dei deviati?
          In quel caso, ho una notizia per te: non hai un problema col “pensiero unico” (pensiero unico poi dove? Che quando 3 persone su Twitter hanno criticato Cyberpunk 2077 ne sono uscite a decine a insultarle), hai un problema col vivere in maniera decente con gli altri.
          Inoltre, ti ricordo che questo sito non è Libero o Il Giornale. Se vuoi leggere di quanto sia cattivo il “pensiero unico”, di quanto i poveri maschi bianchi cisetero siano discriminati, ti consiglio di andare su quei giornaletti. O di leggere OAG, se ti senti così rappresentato/a dal suo punto di vista. Se fossimo davvero sotto questo fantomatico “pensiero unico”, sarebbero già stati censurati da un pezzo, ma a quanto pare esistono ancora senza alcun problema. A meno che, secondo te, una critica equivalga a censura.

          Infine, la mia non era assolutamente una minaccia. Ti sto ricordando che se dai del “deviato” o del “pedofilo” a caso a una persona non etero, questa persona può portarti in tribunale.

  • hayabusa
    Posted 9 Dicembre 2020 at 0:07

    Gentile signora, in effetti sono anche peggio degli insulti. Perché in questo meraviglioso mondo degli snowflakes bastano un paio di hashtag indignati per far perdere il lavoro a una persona e infamarla per tutta la vita. Senza processo.
    Gioverebbe ricordare che i maschi bianchi brutti e cattivi sono anche il target più grosso di questo mercato e che lo fanno girare con i loro soldi. Magari riusciranno anche a farli scappare tutti, ma poi non si lamentino delle conseguenze. Lei sa in che condizioni disastrose versa il mercato dei fumetti americani in seguito alla inclusività a tutti i costi e lo spoon feeding di certi messaggi politici?
    Se poi vuole sconfessare il Pensiero Unico la invito a indicarmi un sito non allineato a sinistra che però non venga bollato come fascista, razzista, maschilista, inserisca qualche altro -ista a caso. Ci riesce?

    • Post Author
      Gloria Comandini
      Posted 9 Dicembre 2020 at 0:18

      Mi dispiace che questa tremenda situazione storica ti stia causando così tanto stress e dolore, deve essere tremendo. È incredibile poi come i maschi bianchi cisetero siano anche così tanto discriminati, e ciononostante restino così saldamente la parte di popolazione più ricca e privilegiata del mondo occidentale. È incredibile poi come i maschi bianchi cisetero non riescano a tollerare di consumare prodotti che non siano evidentemente rivolti a loro, ma che contengano (orrore!) anche gente diversa. Questo è sicuramente un progetto malvagio per farvi vedere che al mondo esiste anche gente diversa da loro! Povero/a hayabusa, la tua vita deve essere davvero piena di difficoltà e di tremenda discriminazione sistemica. Solidarietà.
      Consiglio la lettura de Il Foglio, qualora volessi leggere un giornale non di sinistra che però generalmente riesce ad argomentare le proprie posizioni senza scadere in insulti, battute misogine a caso e link clickbait in cui assicura che ci farà vedere la “patonza”.

      Detto questo, è abbastanza evidente che tu sia un troll o che tu non sia capace di portare avanti un discorso senza deviare da tutt’altra parte perché non sai rispondere a tono sugli argomenti precedenti. Questa è l’ultima risposta che riceverai da me.

      • hayabusa
        Posted 9 Dicembre 2020 at 0:57

        >È incredibile poi come i maschi bianchi cisetero non riescano a tollerare di consumare prodotti che non siano evidentemente rivolti a loro

        Guardi che è proprio il suo articolo a parlare della comunità nerd di maschi bianchi etero e dei prodotti che sono rivolti a loro. E’ solo a posteriori che si è forzato la mano per estenderli ad altri gruppi, ma non per i nobili intenti che immagina.
        Lei davvero crede che un bel giorno queste aziende si sono svegliate più buone, inclusive e infuse di spirito del Natale? O volevano solo provare ad attrarre nuove fasce di mercato?

        >Consiglio la lettura de Il Foglio

        Un giornale fondato da un berlusconiano che faceva battaglie antiabortiste? Ma è sicura?

        >Questa è l’ultima risposta che riceverai da me.

        Sopravvivrò alla sua mancanza.
        Mi levi solo una curiosità, per elargire le vostre perle di saggezza lei e i suoi colleghi ricevete fondi pubblici?

        • Post Author
          Gloria Comandini
          Posted 9 Dicembre 2020 at 10:03

          Piccolino, no, non riceviamo i fondi pubblici, non ti preoccupare. <3

          Buona giornata. Sopravvivremo anche senza i tuoi commenti. :)

I commenti sono chiusi.

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