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Harry Potter 20th Anniversary: alla reunion la Rowling non ci sarà e no, non è cancel culture

La scrittrice J. K. Rowling non parteciperà a Harry Potter 20th Anniversary, la reunion del cast della saga cinematografica che andrà in onda il 1 gennaio su HBO Max.

È di tre giorni fa la notizia di Harry Potter 20th Anniversary, una reunion del cast di Harry Potter in vista del ventesimo anniversario della saga cinematografica.
Infatti, è stato da poco annunciato che il 1 gennaio 2022, su HBO Max sarà mandato in onda uno speciale, che celebrerà i vent’anni passati dall’uscita del primo film della saga cinematografica, ossia La pietra filosofale.

A questo speciale parteciperanno di sicuro i tre protagonisti, ossia Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, e il regista dei primi due film della saga, ossia Christopher Columbus. Secondo il sito di Wizarding World, dovrebbero partecipare anche molti altri attori che hanno recitato nella saga, come Tom Felton, James e Oliver Phelps, Helena Bonham Carter, Ralph Fiennes e Gary Oldman.
Harry Potter 20th Anniversary sarà girato allo Warner Bros. Studio Tour di Londra. Secondo il presidente di Warner Bros. Global Kids, Young Adults and Classics, Tom Ascheim, questo speciale sarà:

a tribute to everyone whose lives were touched by this cultural phenomenon – from the talented cast and crew who poured their heart and soul into this extraordinary film franchise to the passionate fans who continue to keep the Wizarding World spirit alive 20 years later.

un tributo per tutti coloro le cui vite sono state toccate da questo fenomeno culturale – dai talentuosi cast e troupe che hanno messo cuore e anima in questa straordinaria saga cinematografica, ai fan appassionati che continuano a tener vivo lo spirito del Mondo Magico vent’anni dopo.

I tre protagonisti ne La pietra filosofale, uscito 20 anni fa, e celebrato in Harry Potter 20th Anniversary
I tre protagonisti ne La pietra filosofale, uscito 20 anni fa, e celebrato in Harry Potter 20th Anniversary

L’assenza di J. K. Rowling dal cast di Harry Potter 20th Anniversary

Fin da subito, però, molti fan hanno notato che tra i nomi annunciati in Harry Potter 20th Anniversary ne mancava uno in particolare: quello dell’autrice della saga cartacea, J. K. Rowling.
Secondo il Washington Post, in un articolo del 17 novembre, i rappresentanti della Rowling hanno affermato di non voler commentare la faccenda. Un altro “no comment” è giunto dalla Warner Bros.

La Rowling non sarà completamente assente dallo speciale, però. Infatti, sempre secondo il WP, verranno mostrate delle registrazioni d’archivio con la scrittrice presente.
Ciò è anche comprensibile, visto che la Rowling ha sempre lavorato in stretto contatto con il cast e i registi dei film. Tuttavia, solo negli ultimi anni, con la saga di Animali Fantastici, la Rowling ha iniziato a scrivere lei stessa del materiale per i film: infatti, per esempio, ne I crimini di Grindelwald è proprio lei ad aver scritto la sceneggiatura.

Perché J. K. Rowling è assente?

Probabilmente, l’assenza di J. K. Rowling è dovuta alle sue uscite transfobiche su Twitter del 2020, dalle quali la scrittrice non ha mai fatto alcun passo indietro.
Bisogna però sottolineare che al momento non abbiamo al tipo di dichiarazione in merito da parte di Warner Bros. o di HBO. Pertanto, dobbiamo tenere a mente che questa è solo un’ipotesi, sebbene sia piuttosto probabile.

Durante lo scorso anno, J. K. Rowling ha ricevuto molte critiche per le sue parole, tra cui una lettera aperta dal Gruppo Mermaids, tradotta sul nostro sito da Saura Fontanella e Alex Grisafi. Tuttavia, la Rowling ha anche ricevuto molto supporto, ha continuato a pubblicare libri con personaggi che sono caricature transfobiche (ma che comunque arrivano ai primi posti delle classifiche inglesi), e ha continuato anche a lavorare ai film di Animali Fantastici, le cui controversie (su Nagini e Silente) precedono le affermazioni transfobiche della scrittrice.

Le critiche alla Rowling da parte dei tre protagonisti

C’è anche da dire che il cast dei film di Harry Potter è stato generalmente piuttosto critico verso le affermazioni transfobiche di J. K. Rowling. In particolare, i tre attori protagonisti si sono tutti fermamente schierati in difesa delle persone transgender.
Daniel Radcliffe (Harry Potter) ha scritto un lungo articolo sul sito di The Trevor Project, una realtà impegnata nell’aiuto delle giovani persone queer, in cui ha affermato, tra le altre cose:

Transgender women are women. Any statement to the contrary erases the identity and dignity of transgender people and goes against all advice given by professional health care associations who have far more expertise on this subject matter than either Jo or I.

Le donne transgender sono donne. Qualsiasi affermazione contraria cancella l’identità e la dignità delle persone transgender e va contro tutti i consigli dati dalle associazioni professioniste del settore medico, che hanno assai più esperienza su questa questione rispetto a Jo e a me.

Anche Emma Watson (Hermione Granger) ha espresso il proprio sostegno verso le persone transgender, scrivendo su Twitter:

Trans people are who they say they are and deserve to live their lives without being constantly questioned or told they aren’t who they say they are.

Le persone trans sono chi dicono di essere e meritano di vivere le loro vite senza essere messe costantemente sotto esame o senza che venga loro detto che non sono chi dicono di essere.

Rupert Grint (Ron Weasley) si è a sua volta espresso sulla questione, affermando:

Trans women are women. Trans men are men. We should all be entitled to live with love and without judgment.

Le donne trans sono donne. Gli uomini trans sono uomini. Tutti noi dovremmo avere il diritto di vivere con amore e senza essere giudicati.

Le critiche alla Rowling da parte del resto del cast di Harry Potter

Simili affermazioni sono state fatte anche da altri membri del cast originale, specialmente da parte delle attrici e degli attori più giovani. In questo articolo di Entertainment Weekly potrete leggere tutte le dichiarazioni del cast di Harry Potter e Animali Fantastici.
Evanna Lynch (Luna Lovegood), infatti, ha a sua volta affermato che J. K. Rowling sia dal lato sbagliato della discussione e di non voler aiutare a marginalizzare ulteriormente le persone trans. Tuttavia, Lynch sottolinea anche che non è il caso di discutere di questioni così delicate su Twitter e che non bisogna pensare che J. K. Rowling abbia del tutto perduto la propria umanità.
Altri messaggi di supporto per le persone transgender sono venuti da Bonnie Wright (Ginny Weasley), Chris Rankin (Percy Weasley) e Katie Leung (Cho Chang).

J. K. Rowling, esclusa da Harry Potter 20th Anniversary. Foto di Dia Dipasupil/Getty Images
J. K. Rowling, esclusa da Harry Potter 20th Anniversary. Foto di Dia Dipasupil/Getty Images

Due parole su “cancel culture” e “censura”: perché J. K. Rowling non è una vittima?

Sul web si è già iniziato a parlare di cancel culture ai danni di J. K. Rowling. Volano i commenti di “nazismo di riflesso”, di “punizione”, di “politicamente corretto che fa vittime ogni giorno”.
Ora, credo sia necessario dire due parole sulla questione.

J. K. Rowling non è stata “cancellata” o “censurata”

Innanzitutto, nessuno ha cancellato J. K. Rowling, né in Harry Potter 20th Anniversary, né in altri campi.
La Rowling, infatti, continua a pubblicare libri e a scrivere sceneggiature di film. Non ha dovuto pagare alcuna multa. Non si è vista chiudere il proprio account su Twitter.
Di censura non si può proprio parlare, con la Rowling.

E non ha perso i diritti su Harry Potter e su tutti i prodotti a esso collegati, continuando quindi a guadagnare attraverso le royalty. Quasi sicuramente, quindi, la scrittrice guadagnerà anche dai profitti di Harry Potter 20th Anniversary, pur non partecipando direttamente. Inoltre, nello speciale si parlerà anche di lei, quindi non si cancellerà il suo ruolo nella creazione dei film.
Allo stesso tempo, credo sia piuttosto evidente anche che nessuno si è messo a bruciare i suoi libri o i relativi film. Infatti, la stessa esistenza di Harry Potter 20th Anniversary mostra come il franchise di Harry Potter sia vivo e vegeto.

La sua esclusione da Harry Potter 20th Anniversary è una reazione legittima

Ciò che sta succedendo sono solo le legittime reazioni alle sue parole: così come la Rowling ha, purtroppo, il diritto di diffondere disinformazione sulle persone transgender ai suoi milioni di follower su Twitter, allo stesso modo gli altri hanno il diritto di criticarla e di non voler lavorare con lei.

In tal senso, quindi, si può ipotizzare che il cast di Harry Potter non voglia girare Harry Potter 20th Anniversary insieme alla Rowling.
Similmente, la Warner Bros. e HBO potrebbero non voler essere associati alla sua persona, almeno in questo caso (Animali Fantastici, di contro, ancora avrà la Rowling coinvolta), anche per evitare che diversi fan boicottino lo speciale. Abbiamo visto simili reazioni anche da parte della software house che sta sviluppando il videogioco Hogwarts Legacy, che ha specificato che J. K. Rowling non è stata coinvolta nella realizzazione del gioco.

Ricordiamoci però che le royalty esistono

Non voler supportare economicamente J. K. Rowling rientra, quindi, tra le reazioni legittime alle sue dichiarazioni transfobiche. Non si tratta di censura, perché si parlerebbe di censura se si volessero bruciare tutti i suoi libri, escludendoli dalle biblioteche e dai testi di storia della letteratura per l’infanzia.
Voler evitare di dare i propri soldi a J. K. Rowling o di lavorare con lei sono quindi reazioni legittime.

Detto questo, se si vuole evitare di dare i propri soldi a J. K. Rowling bisogna anche ricordarsi del fatto che la scrittrice non guadagna solo dalla vendita diretta dei libri o dei film da lei scritti, ma anche dalle royalty su tutti i prodotti ufficiali con marchio Harry Potter.
Pertanto, non pensiamo che escludere la Rowling dal cast di Harry Potter 20th Anniversary sia un atto di rivoluzionaria rottura, perché la scrittrice, come detto sopra, guadagnerà dei soldi da questo prodotto. E pure da Hogwarts Legacy, indipendentemente dal suo coinvolgimento.

Anche per questo, non ha senso parlare di cancel culture o di censura della Rowling.
Allo stesso modo, però, se si vuole evitare di dare i propri soldi alla scrittrice, bisognerebbe evitare di vedere Harry Potter 20th Anniversary su HBO Max o di acquistare Hogwarts Legacy, o altro merchandise ufficiale.

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