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Driade: chi l’ha fatta meglio?

Tra le varie edizioni di D&D, Pathfinder e Warhammer, chi ha fatto la Driade migliore? Lo scopriamo in questo articolo, insieme a un po’ di spunti per avventure a tema!

Continua la nostra rubrica “Chi l’ha fatto meglio”, dopo due capitoli dedicati alla Bulette e ai Goblin. Come sempre, questa rubrica è assolutamente semiseria e mette in scena una competizione giocosa. Inoltre, è tutta basata sul mio gusto personale, quindi se voi amate la versione di un mostro che io invece detesto, è totalmente normale e giusto.

Stavolta mettiamo a confronto un mostro che qualsiasi mio/a giocatore/trice (livello permettendo) sa che incontrerà in ogni campagna: la Driade. Vediamo, quindi, quale edizione di d20 System ha fatto meglio il mostro di questo mese.

La Driade: questa sconosciuta

Boschive, affascinanti, legate agli alberi. Le Driadi sono un Folletto dal facile utilizzo e dal certo fascino. Sono uno di quei mostri (chissà perché, eh!) verso cui il primo approccio del party non è solitamente la violenza.
Sono un mostro che si usa bene ai livelli bassi come personaggio per qualche incontro di roleplay o come avversario magico ed elusivo nei boschi.
Personalmente le uso come rappresentanti della natura (di uno specifico bosco) e spesso le uso come modo per sondare come il party vuole rapportarsi con le forze della natura.

Le Driadi hanno una priorità: l’albero a cui sono legate, e faranno tutto ciò che possono per proteggerlo.
A metà tra lo spirito dei boschi e l’ecoterrorista, la Driade, con la sua specifica lore e le sue capacità speciali, offre anche ai bassi livelli un assaggio di mondo magico.
Poi sì, offre anche ottime opzioni di romance, che non guasta mai.

A livello filologico, la Driade è ispirata ovviamente alla omonima creatura dei miti greci: una figura soprannaturale rappresentante degli alberi e della natura boschiva. La qualità di essere legate all’albero, in realtà, è più specifica delle Amadriadi, cosa che la Paizo sfruttò per creare un’altra voce di Bestiario! Come soggetto agreste (ossia come scusa per disegnare donne nude nella foresta), le driadi sono state estremamente popolari nell’arte dalla loro nascita fino ai nostri giorni. Anzi, potremmo dire che tutto sommato l’illustrazione dei manuali è solo un’altra tela su cui continuare a rappresentarle.

D’altronde l’illustrazione, anche quella a scopo commerciale, è arte. Ed è tempo di vedere come quest’arte si è sviluppata nel corso delle varie edizioni!

Scusate per l'immagine minuscola, ma è tutto ciò che si trova sulla Driade della prima edizione di D&D
Scusate per l’immagine minuscola, ma è tutto ciò che si trova sulla Driade della prima edizione di D&D

D&D prima edizione: la Driade del primo Monster Manual

Il formato del primo Monster Manual non faceva sconti a nessuno: ogni mostro ha la sua casellina minuscola in cui essere raffigurato. Nessuna eccezione. Tranne che per la Gorgone e svariati furry licantropi.

La Driade della prima edizione è timida, si sporge timidamente da dietro un albero. Indossa un vestitino strano (la bassa risoluzione delle immagini non aiuta con quel camel toe in evidenza) e numerosi gioielli. E qui iniziano le domande: come si è procurata quei gioielli? Qualche commercio? Glieli ha donati un avventuriero charmato? Li ha raccolti da qualche cadavere o se li è fatti lei e in realtà non sono altro che ghiande e viticci intrecciati?
Questa Driade sembra abbastanza civilizzata, quindi probabilmente li ha lootati da qualche avventuriero malcapitato come fanno tutti i mostri civilizzati.

Extreme Makeover: Dryad Edition

La Driade è così civilizzata che si è arredata l’albero
Prendiamoci un momento per riflettere su questa cosa: si è arredata l’albero. L’albero che è fisicamente parte di lei (oppure un altro albero, il che la renderebbe una sadica). In teoria, se abbiamo capito bene, si è scavata un salottino in quello che è attualmente una parte di lei.
Oltretutto, non è neanche una cima nell’arredamento: porta visibilmente più bassa di lei in cui deve entrare piegata in due per poi salire una scala senza corrimano (e rischiando d6 da caduta). Il tutto per arrivare a una leziosa finestra (notare le veneziane che si è presa la briga di scolpire dal suo stesso corpo) che più o meno starà ad altezza bacino.

Credo che al disegnatore dissero più o meno queste parole: “Le driadi sono delle donne magiche che vivono negli alberi”. E lui pensò bene di farle una casa nell’albero.
Che poi, con quel piede alla Rob Liefeld non sarà nemmeno facile salire le scale.

Voto: 3/10. Sospetta e potenzialmente psicotica.
La Driade di AD&D
La Driade di AD&D

AD&D: Advanced Dryads & Dryads

C’è aria di emancipazione nell’aria. Emancipazione dall’albero. Infatti le Driadi sono passate dal non poter andare oltre ai 36 piedi (voglio sperare che quando scrivevano 36” intendessero piedi e non pollici sennò ci sono gli estremi per il sequestro di Folletto) all’avere ben 360 iarde di autonomia! Se ho ben capito questi barbari sistemi di misurazione, hanno più o meno triplicato la loro portata! 

Maschi con Carisma 16, fate attenzione quando uscite di casa!
Sì, perché le Driadi, anche nella precedente edizione, hanno il dubbio dono di poter lanciare Charm, ma solo su maschi di notevole carisma. Per prenderli e farli sparire per sempre.
Ammettiamolo, ci sono modi peggiori per perdere il personaggio!

Mai andare a cena con una Driade!

La Driade della seconda edizione di Advanced Dungeon & Dragons è un netto miglioramento: follettosa nelle proporzioni e nei tratti somatici, con bellissimi capelli che sembrano una zolla d’erba. 
La palette di colori è molto delicata e sfumata, dando ai suoi abiti un tocco di leggerezza e ineffabilità.
Il fascio di fiori che tiene in braccio assomiglia ai suoi capelli: che se li sia appena tagliati e ora li stia inquietantemente coccolando?

Ad aggiungere un altro tocco di orrore c’è la sua dieta: erbivora
Posto che usare il termine “erbivoro” invece che “vegetariana” le dà un tocco animalesco, ma come dobbiamo conciliare il fatto che sia uno spirito degli alberi, e mangi solo piante? Si tratta di una creatura iperpredatoria? Come un gatto o uno squalo? O magari ha fatto il salto di qualità, e si nutre di suoi simili come una cannibale? Ce la vedete la ragazza a brucare l’erba?
Ho appena realizzato che quel fascio d’erba che tiene in braccio potrebbero essere i suoi capelli, ma potrebbe essere anche il suo spuntino. 
Ok, volevo dare un voto alto a questa Driade, ma le sue abitudini alimentari mi fanno ribrezzo.

Voto: 6/10.
La Driade nella terza edizione di D&D
La Driade nella terza edizione di D&D

D&D 3e: una pin-up fantasy

La terza edizione ci presenta una Driade dai forti connotati magici.
Si tratta certamente di una creatura civilizzata, con il tempo e la voglia di procurarsi abiti, scegliersi gioielli e curare il proprio look.
La vediamo uscire da una zolla d’erba. Erba fantasy, visto come vengono su strani quegli steli.
La magia di questo folletto è molto subliminale. Infatti, se non fosse per le orecchie a punta e le foglie che le svolazzano attorno, potremmo scambiarla per una generica pin-up. Invece è una pin-up fantasy.

Le foglie sono una trovata molto carina per indicare al lettore che la Driade è in fase autunnale, ed ha deciso di coordinare abiti, trucco e capello alla stagione. Tuttavia nel blocco di testo specificano che le driadi si legano alle querce, e quelle non sono mica foglie di quercia!
Non starà mica tradendo la sua quercia con altri alberi, vero?

Voto: 8/10. Una Driade di classe.
La Driade in D&D 3.5
La Driade in D&D 3.5

D&D 3.5: 100% di legno in più

Nella terza edizione, la Driade fa un salto di qualità.
Aumenta di due punti il proprio grado sfida, ottiene incantesimi come Suggestion, Tree Shape ed Entangle a volontà (e sappiamo tutti che palo al culo sia Entangle).
Le Driadi di questo update cercano di farci dimenticare che una volta affascinavano gli avventurieri per poi farne perdere le tracce, e conducono una fine operazione di propaganda dicendoci che al massimo charmano avventurieri solo per farli combattere contro avventurieri peggiori.

Personalmente, mi piace molto la strada che hanno scelto di percorrere con questa Driade. Femminile, ma aliena. Le forme leggermente sproporzionate e dinoccolate, la testa con i tratti da elfo di terza edizione: è il tentativo di un Folletto che vive negli alberi di sembrare attraente agli avventurieri di passaggio nella foresta. Mi piace sempre quando si mette in luce la distanza che passa tra Folletti e abitanti del piano materiale.
Mi piace anche che sia completamente vegetale, con una pelle che riflette bene la texture del legno e il fogliame per capello. Notare la finezza dell’ombelico fatto come un buco nella corteccia.

Questa Driade perde un voto però per l’effetto escher girl: busto e bacino orientati frontalmente verso il lettore, anche e pube orientati di tre quarti. Ma vabbè, con la magia si sistema (o giustifica) più o meno tutto.

Voto: 9/10.
La Driade di Warhammer FRP D&D 4e
La Driade di Warhammer FRP D&D 4e

D&D 4e: Treant col davanzale

Che ti è successo tesoro?
Dei cattivi game designer ti hanno stravolto?
Nella quarta edizione i designer dei mostri abbandonano la lore precedente sulle Driadi e decidono di copiare pari pari Warhammer Fantasy Battle. Lore, aspetto fisico, capacità. Freebooting in piena regola, piuttosto che lavorare sul canone da loro stessi stabilito.

La Driade in questione è la controparte femminile del Treant: una forma umanoide legnosa con delle liane a caso attorno al corpo. Cammina con passo pesante verso i probabili avventurieri mentre alza una mano per sventrare qualcuno con i suoi artigli. In teoria potrebbe presentarsi ai PG sotto forma di piacevole elfa o eladrin (!), ma quello è un velo illusorio che rivela un mini-Treant senza nemmeno poteri magici.

Voto: 3/10. Magia e bellezza scambiate per freebotare Warhammer.
La Driade in Pathfinder
La Driade in Pathfinder

Pathfinder: nudismo fashion

Vista la disastrosa resa della Driade in Quarta edizione, alla Paizo decisero di fare una nuova Driade. Per farlo però serviva loro un Bestiario, e per giustificare l’esistenza di un Bestiario dovettero inventarsi un gioco di ruolo.
Così è andata, fidatevi.

La Driade di Pathfinder è un folletto sbarazzino, dipinto con toni caldi e vivaci. Osservatela mentre, stesa in una posa assolutamente naturale, osserva divertita un uccellino cinguettarle appoggiato sulla mano. La posa, il sorriso e lo sguardo rivelano una creatura dei boschi gioiosa e vivace.
Mi piace molto come hanno reso la sua chioma rossa fatta di foglie: una zazzera spettinata ma stilosa, con le sempre opportune ciocche agganciate a coprire i capezzoli.

Questa Driade è di carne, e ci tiene a farcelo sapere mostrandone quanta più possibile. La pennellata digitale con cui è stata resa la carnagione è grezza e conferisce solidità al soggetto, nonché richiama anche lontanamente una texture legnosa. A ben notare, la ragazza pare che indossi una cintura, o peggio ancora delle mutande, fatte di ghirlande di fiori e rami intrecciati. Lascio a voi immaginare la comodità.

Ad ogni modo l’illustratore ci tiene a farci notare che la Driade illustrata non è nuda perché è uno spirito selvaggio della natura incontaminata. Infatti, le complicate scarpe che indossa, con gambaletto reticolato, sono un chiaro indice del fatto che lei sa benissimo cosa siano la sartoria e l’azienda calzaturiera di Golarion. La sua nudità è dunque da interpretare come uno fashion statement.

Voto: 10/10.
La Driade in D&D 5e
La Driade in D&D 5e

D&D 5e: pocho di foglie e sguardo incazzato

La Driade della quinta edizione mi piace davvero tanto, per i motivi opposti a quelli per cui mi piace quella di Pathfinder.
Eterea, fredda, determinata. Non bisogna far incazzare questa Driade.
Per molti versi, il design di questa creatura richiama la versione della 3.5: corpo longilineo e legnoso, ma a imitazione di un umanoide.
Mi piace molto la capigliatura fatta a chioma e il poncho di foglie che la avvolge. Questa Driade sa cosa sia la civilizzazione, ma ha deciso di non adeguarvisi.
La posa scelta per raffigurarla è a suo modo molto efficace: in piedi mentre incede lentamente, ma con sicurezza verso gli avversari. Il volto scazzato di chi ha appena sorpreso il Ladro Halfling del party pisciare sulla propria quercia.

Se ignoriamo il fatto che potrebbe star usando come mantello i suoi stessi capelli-foglia (un richiamo alla Driade dell’Advanced?) questa Driade coglie decisamente nel segno.

Voto: 10/10.
La (Ama)Driade di Pathfinder 2
La (Ama)Driade di Pathfinder 2

Menzione speciale #1: la (Ama)Driade di Pathfinder 2

Ammetto, sono deluso.
Non c’è un disegno della Driade nei Bestiari attualmente pubblicati di Pathfinder 2.
Soldi buttati.
Nell’ottica di sistematizzare i mostri riunendoli in gruppi tematici, le Driadi sono state riunite in un’unica famiglia di spiriti della natura della mitologia greca: Ninfe, Naiadi, Amadriadi e Driadi. Purtroppo in questo modo per ragioni di spazio hanno riservato le illustrazioni per la Naiade e l’Amadriade (aka Dryad Queen).

Andiamo a vedere come l’hanno fatta, ma non riceverà un voto non essendo espressamente una Driade.
Qui hanno detto al disegnatore: “Fai una fata degli alberi!” e lui ha risposto: “Ok, Poison Ivy fantasy in arrivo!”.
Trovo che sia un design poco ispirato. Sostanzialmente è un’elfa vestita con piante. Un corpetto-abitino di foglie, calze e guanti di radici. Lo trovo personalmente banalotto e, di nuovo, poco ispirato. Sarei curioso di capire se questi capi d’abbigliamento li confeziona lei o le crescono addosso.

La posa con cui la Driade è stata raffigurata mi convince poco: la gamba destra ha una strana piega, le braccia sono in una posa che bilancia poco le gambe. Starà saltellando sul posto? Si tiene in equilibrio su un piede mentre fa crescere piante sul suo palmo? Anche le proporzioni non mi sconfinferano più di tanto: sembra che la parte superiore del corpo sia più grande di quella inferiore, come se fossero state disegnate separatamente.

La Driade in Warhammer Fantasy Roleplay
La Driade in Warhammer Fantasy Roleplay

Menzione Speciale #2: Le Driadi in Warhammer Fantasy Roleplay

Immaginate che il vostro party di Warhammer Fantasy Roleplay si stia recando in Bretonnia (pessima idea). Immaginate che scelga di tagliare per la foresta di Laurelorn (altra pessima idea).
Poi immaginate che nella buia foresta senta una voce di donna e devii dal sentiero per soccorrerla (ulteriore pessima idea).

Questo è quello che vi trovate davanti prima di tirare l’iniziativa.
Feroce, legnosa, spietata. Questo è un guardiano delle foreste che non volete far incazzare.
Il design di questa Driade è efficace: alla lontana potrebbe essere scambiata per una donna (e prima di tirare l’iniziativa lo sembrava davvero!), ma ora sono palpabili l’aggressività e la pericolosità della creatura. Le due teste appese non sono un mero tocco grim dark, ma servono per inferire informazioni: sappiamo che le piace uccidere per proteggere i suoi boschi, e che conserva le teste dei malcapitati come memento o strategia intimidatoria.
Questo è character design fatto bene!

La storia della Driade nel fumetto Gea di Luca Enoch è un ottimo spunto!
La storia della Driade nel fumetto Gea di Luca Enoch è un ottimo spunto!

Spunti d’avventura

Non potevano mancare gli spunti d’avventura.
Non ho voluto coprire la trama delle “Driadi ecoterroriste”, perché penso che l’abbiano ben rappresentata nella side quest in Kingmaker, ed ancor meglio in Dove scorre l’acqua, l’ottavo volume di Gea di Luca Enoch.

  • I Babysitter. La via attraverso la foresta è quella che permetterà all’esercito di giungere alla battaglia presto e non visto. I PG vengono mandati come avanguardia per negoziare il passaggio con le Driadi che risiedono nel bosco. Il negoziato prevederà quest e prove di diverso tipo: infatti, le Driadi hanno la pessima abitudine di far fare agli altri ciò che non hanno voglia di fare. Durante l’attraversamento, i PG dovranno vigilare che le Driadi non seducano/rapiscano permanentemente gli armigeri sprovveduti, e che i militari non facciano qualcosa che faccia incazzare le Driadi.
  • L’attivista. Una barda famosa ha deciso di scendere in campo per evitare l’abbattimento del bosco sacro. Si è arrampicata sull’albero più maestoso e si rifiuta di scendere. La sua presenza ha aiutato a sviare l’opinione pubblica. Il punto è che le Driadi non la sopportano: la sua musica è fastidiosa per loro e fa scappare tutti i volatili. I PG dovranno fare da mediatori tra la Barda e le Driadi affinché la protesta abbia effetto, ma potrebbero anche ricevere un’allettante offerta per mettere zizzania tra le due fazioni, spezzare il fronte oppositivo e far vincere i boscaioli.
  • Sono state le Driadi! I PG sono fermi da un paio di giorni presso una locanda di un villaggio al limitare di un antico Bosco. In questi due giorni, hanno fatto la conoscenza di Bordo, un tizio che ogni volta che fa qualcosa che infastidisce il villaggio esclama “Me l’hanno fatto fare le Driadi!”. A un attento esame, Bordo sembra effettivamente sotto l’effetto di qualche incantesimo. Se i PG andranno a fondo della vicenda scopriranno che le Driadi si dichiarano innocenti. Bordo infatti è stato maledetto da tutt’altra creatura che vuole mettere Driadi e abitanti del villaggio le une contro gli altri. Riusciranno i PG a smascherare la Megera colpevole del misfatto?
L’immagine di copertina è ad opera di sketcheth e potete trovarla qui

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