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Cyberpunk 2077: La Recensione

A meno di non vivere in eremitaggio in una grotta isolata ai  confini del mondo, il lancio di Cyberpunk 2077, ultimo titolo di CD Projekt RED, dovrebbe essere noto ai più: il prodotto, rilasciato il 10 dicembre 2020, è infatti stato discusso ampiamente per via delle problematiche manageriali ed un porting console afflitto da numerose sbavature che hanno intaccato l’esperienza di molti utenti.
Con il polverone alzatosi a seguito del lancio del gioco, è diventato molto difficile parlarne in maniera mirata, specie perché pochi giochi hanno ricevuto così tanta attenzione e curiosità per poi ottenere una risposta tanto aggressiva e ostile.
Dietro a tutti i drammi e le polemiche sui dietro le quinte dello studio polacco, però, c’è comunque un videogame, sviluppato da un sostanzioso numero di sviluppatori nel corso degli ultimi 4 anni, di cui c’è molto da dire e su cui vale la pena spendere del tempo e pazienza.

Buongiorno Night City

Per chi conosce la serie pen and paper di Cyberpunk, creata da Mike Pondsmith e pubblicata da R. Talsorian Games, l’indipendente città di Night City, teatro delle vicende del gioco, risveglierà qualche ricordo: nel 2077 la città da sempre alla mercé di gang e megacorporazioni è più spietata e decadente che mai, un calderone di culture, crimine organizzato, corruzione e vandalismo dalle atmosfere pittoresche per chi possiede le giuste risorse, ma che finisce per consumare chiunque altro in una costante lotta per arrivare al nuovo giorno sperando di essere nello stesso stato in cui si è iniziato il vecchio.
Questo squilibrio, parte integrante del ciclo vitale della città sin dalla sua fondazione, rende Night City un luogo che ha moltissimo da offrire quanto da togliere a chiunque voglia osare uscire dallo schema consapevole di poter perdere tutto in qualsiasi momento.

È in questo contesto che vestiremo i panni di V, edgerunner dalle grandi ambizioni che ha scelto di mettersi in gioco e diventare una vera e propria leggenda percorrendo la pericolosa e delicata vita da mercenario.
Lo spiraglio verso la gloria si apre, quindi, con la commissione di una rapina a Yorinobu Arasaka, l’erede ribelle del più grande imperatore corporativo che il mondo abbia mai visto, portando V ad entrare in contatto con il chip sperimentale Relic ed il costrutto di psiche e personalità custodito al suo interno, quello di Johnny Silverhand, rockerboy sovversivo degli anni ’20. Da questo momento tra V e Johnny inizierà una bizzarra convivenza in cui dovranno lottare per la sopravvivenza contro gli ostacoli che la città ha messo loro davanti e la soluzione alla loro delicata situazione.

Il modo in cui queste strane circostanze verranno affrontate dipenderà principalmente dall’approccio e dall’input personale del giocatore: le sembianze ed il background narrativo di V saranno infatti parte delle prime battute di gioco, interamente dedicate alla creazione del personaggio, e che apriranno la possibilità ad alcuni dialoghi basati sulle conoscenze pregresse della vita passata di V e a diverse opzioni relazionali con i vari personaggi che verranno incontrati in gioco. Al di là di questi dettagli, le scelte di creazione iniziali (eccezion fatta, ovviamente, per i punteggi da assegnare alle caratteristiche parametriche) sono per lo più una questione di flavor personale volto a immergersi il più possibile nelle atmosfere e nei toni di Night City.

Cyberpunk 2077 ha già perso il 79% dei giocatori - Wired

Never Fade Away

L’avventura che vivremo nei panni di V è piuttosto atipica per il genere di gioco che affronteremo: non avremo infatti modo di identificare un “grande cattivo” da affrontare o un pericolo imminente da scongiurare che rischia di piegare Night City o, peggio, il mondo intero senza il nostro intervento, lasciandoci semplicemente, insieme a Johnny, ad affrontare le vicissitudini cittadine nel modo che riteniamo più sensato e significativo.

Quello di Cyberpunk 2077 è, quindi, un viaggio intimo alla ricerca di un significato, di qualcosa che dia un senso al restare nel vortice crudele di una città meschina e spietata, che esso sia semplicemente restare significativi nei ricordi delle persone che incontreremo e nelle vite che sceglieremo di influenzare o, più semplicemente, facendoci strada tra i corrotti e i criminali raggiungendo la cima della catena alimentare di Night City,
Ciò che ogni singola scelta proposta, ogni singola missione portata a termine e ogni approccio ad esse rappresenta per V e, di riflesso, per il giocatore, è di fondamentale importanza per la narrativa di Cyberpunk 2077, in un tentativo di rincorrere e rappresentare lo spirito di “stile oltre la sostanza” che permea la base del roleplay della serie cartacea.
Non sempre quindi quanto gli esiti siano convenienti a V conterà, così come il risultato stesso delle nostre azioni può non contare, mettendo sotto i riflettori il come tali risultati (o la loro mancanza) vengono raggiunti lasciando al giocatore la riflessione sui temi affrontati e sugli eventi di cui si è stati testimoni.
Per questo, il gioco sottopone attraverso le sue attività una varietà di temi e di vicende molto variegata che coinvolge sia temi tipici del genere cyberpunk che temi molto più concreti, reali e riconducibili alla vita di tutti i giorni, con o senza l’avanzatissima e fantasiosa tecnologia di questo immaginario ventunesimo secolo alternativo.

Flessibilità

Cyberpunk 2077 è un titolo action RPG in prima persona che fa uso massiccio di elementi tipicamente derivati dagli Immersive Sim.
Il level design, sviluppato orizzontalmente e verticalmente dando vita ad una città straordinariamente coerente e coesa dal punto di vista urbano, supporta queste scelte meccaniche proponendo un approccio alle singole missioni (sia primarie che opzionali) molto vario e dipendente dalla scelta del giocatore sulla costruzione delle abilità di V.
Il sistema di progressione è, infatti, piuttosto elaborato, combinando ed incrociando diversi metodi di avanzamento aprendo la strada per  molteplici tipologie di capacità su cui focalizzarsi.
Innanzitutto, Cyberpunk 2077 propone una suddivisione delle capacità di V in cinque differenti attributi: Fisico, Riflessi, Tecnica, Intelligenza e Freddezza: questi possono essere incrementati una volta ad ogni passaggio di livello da una base stabilita durante la creazione del personaggio e definiscono V in termini delle sue competenze personali, sia dal punto di vista concreto come, ad esempio, la conoscenza di apparecchiature elettroniche, dei sistemi informatici, delle armi, ecc…, sia dal punto di vista del suo carattere e della sua esperienza, permettendo al giocatore di definire attraverso la progressione parametrica del personaggio (aumentare Fisico ci darà, ad esempio, più HP, così come dei Riflessi più elevati ci permetteranno di avere più colpi critici, ecc…) la sua personalità spingendolo verso l’intimidazione, la scaltrezza, l’umorismo, e così via, aprendo diverse opzioni di dialogo e di interazione che possono rivelarsi decisive per la missione di turno.
Ad ogni attributo è assegnato un certo numero di abilità, che possono essere allenate attraverso il loro utilizzo in gioco, e che definiscono la competenza di V in quello specifico campo, che può spaziare dall’utilizzo di materiali per costruire nuovo equipaggiamento all’utilizzo di armi a lunga gittata, la furtività, le capacità in corpo a corpo, la prestanza fisica e così via.
Aumentare il livello delle abilità permetterà di migliorare diversi loro aspetti a seconda del livello raggiunto, che non potrà mai superare il punteggio dell’attributo corrispondente, e di guadagnare punti talento (ottenuti anche all’aumento di livello): questi punti saranno distribuibili nei vari skill tree, ognuno legato ad una singola abilità delle numerose disponibili, sbloccando diversi upgrade che possono essere passivi o vere e proprie azioni aggiuntive.

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Questo sistema permette un numero molto elevato di combinazioni per adattare V ad ogni esigenza e stile di gioco che il giocatore può desiderare: a seconda del proprio gusto V potrà essere un fantasma invisibile in grado di passare inosservato in qualunque luogo, un killer preciso ed efficiente capace di affrontare qualsiasi conflitto a fuoco, un hacker capace di annientare interi eserciti senza muovere un dito e tanto altro ancora, andando a costituire un sistema straordinariamente malleabile al netto di una richiesta di pianificazione da parte del giocatore (dato che, per via di ciò che rappresentano, gli attributi non potranno essere ridistribuiti, a differenza dei talenti).
Alle caratteristiche specifiche di V si aggiunge il Cyberware, vale a dire tutte quelle modifiche cibernetiche che il nostro corpo potrà sopportare nel corso del gioco andando a compensare con la tecnologia i limiti che il corpo umano: armamenti, strati protettivi, capacità cognitive incrementate, radar e via dicendo potranno essere installati dal proprio Bisturi di fiducia con la consapevolezza che, una volta modificata una parte, per quanto possa essere migliorabile o intercambiabile con altri Cyberware, non sarà mai reversibile, rendendo V un organismo via via sempre meno organico.

Non tutti i Cyberware saranno disponibili immediatamente, ovviamente, sia per la richiesta di una certa soglia di attributo sia perché, così come per la vendita di armi e altri equipaggiamenti, la reputazione che V avrà per le strade di Night City influenzerà ciò che i Bisturi saranno disposti ad installare sul suo corpo.
Quest’ultima caratteristica è un valore che cresce in maniera parallela a V man mano che completeremo missioni e attività, migliorando la nostra posizione sociale nell’underground di Night City aprendoci non solo nuove opportunità commerciali, ma anche nuovi datori di lavoro e nuove missioni da parte di persone sempre più importanti man mano che il nostro nome riecheggerà raggiungendo orecchie via via più altolocate.

La Città dei Sogni

La flessibilità ludica di Cyberpunk 2077 non si ferma, però, alla sola costruzione del personaggio, ma viene supportata ulteriormente dalla componente esplorativa del titolo.
Night City è infatti priva di vincoli artificiali permettendoci, sempre che ne riusciamo a individuare il percorso e con le capacità di movimento e Cyberware adatte, di utilizzare l’ambiente a nostro vantaggio nel modo che più reputiamo idoneo alla risoluzione della nostra missione, raggiungendo anche punti strategici poco ortodossi con il giusto pizzico di creatività.
Percorrere le strade della città, d’altronde, è un elemento fondamentale del titolo vista la quantità di lavori a nostra disposizione sparsi nei vari distretti, ed è proprio qui che il coinvolgimento di un urbanista professionista nella progettazione della mappa di gioco si fa più sentire, creando un ambiente che restituisce la sensazione concreta di muoversi attraverso un ambiente urbano ragionato attorno allo stile di vita e alle necessità di chi ci vive piuttosto che attorno ai bisogni ludici del personaggio protagonista, come spesso accade nelle città fittizie dei videogame.

A supportare il bisogno di muoversi in continuazione da un punto all’altro della città, oltre ai tradizionali punti di viaggio rapido, Cyberpunk offre un’ampia varietà di veicoli che potranno essere ottenuti come forma di pagamento per i nostri servizi e acquistati da vari rivenditori.
Il sistema di guida di Cyberpunk 2077 dipende fortemente dal veicolo che si ha per le mani: ogni automobile e motocicletta viene infatti maneggiata in maniera diversa risultando a volte eccessivamente scivolosa e artificiale su alcuni modelli, mentre ben più piacevole e precisa su altri.
La capacità di richiamare il nostro veicolo preferito a comando, inoltre, rende alcuni modelli in grado di depositare equipaggiamento in eccesso piuttosto comodi per quando non vogliamo ritornare necessariamente alla nostra armeria personale nel nostro appartamento.

Cyberpunk 2077, un po' di sfondi per i nostri PC | GameSoul.it

Farcita di riferimenti, easter egg e comparse particolari, Night City risulta essere uno degli ambienti più visivamente impressionanti dei tempi recenti, sia per design visivo che per direzione artistica, con una distinzione netta, basata sulle culture locali e sulla classe sociale, dell’estetica e della cura dei vari distretti rendendo ogni porzione della città facilmente identificativa e riconoscibile a colpo d’occhio, così come è immediatamente comprensibile notare dove finisce un quartiere ed inizia un altro.
Questo aiuta anche nella navigazione della città, molto vasta nei suoi ambienti sia esterni che interni, e contribuisce ad immergersi nella sensazione di vita cittadina che il titolo vuole dare al giocatore.
A supporto di questo, l’utilizzo di chiamate telefoniche come mezzo di comunicazione con i personaggi che incontreremo nel discutere delle loro quest intervallate da attese che possono impiegare giorni (nel gioco) e studiate per sembrare puramente casuali si rivela una soluzione intelligente ed efficace, così come lo è l’assegnazione dei “lavoretti” meno importanti dal punto di vista narrativo in corrispondenza al nostro passaggio presso l’area in cui quella missione dovrà svolgersi.
Anche dal punto di vista sonoro, CD Projekt RED ha svolto un ottimo lavoro, sia per quanto riguarda i suoni delle città, dei negozi, la musica in strada ed il traffico sia dal punto di vista musicale, con una colonna sonora che riesce a dissociarsi dal genere cyberpunk “tradizionale” più legato ad un sound anni ’80 con il feeling per così dire alternativo che l’intera ambientazione del franchise è solita proporre, riuscendo a rendere Night City, nel complesso artistico e strutturale, la vera seconda protagonista del gioco.

Performance

Sfortunatamente Cyberpunk non manca di alcune sbavature di natura tecnica e progettuale di cui l’esperienza di gioco, purtroppo, si trova a risentire: primo fra tutte c’è sicuramente il feeling del sistema corpo a corpo del gioco, non sempre preciso e soddisfacente, come consuetudine dei giochi di ruolo in prima persona e che a volte può rendere caotico quello stile di gioco se utilizzato alla leggera. 
La navigazione dell’inventario, elemento piuttosto rilevante di questo tipo di gioco, può risultare poco curata, mancando della possibilità di fare crafting multiplo di oggetti, di una barra di scroll dei menù e di riordinare gli oggetti in base alla data di ritrovamento.
Fortunatamente almeno quest’ultima mancanza può essere colmata, così come possono essere risolte alcune piccolezze di quality of life di cui il gioco potrebbe ampiamente beneficiare, tuttavia sono mancanze che allo stato attuale possono lasciare scontenti vista la scomodità che alcuni aspetti del gioco può assumere a causa loro.
Al di là del lato più “meccanico” del titolo, invece, l’esperienza, almeno su PC, al netto di performance generalmente positive anche su hardware abbastanza datati riscontra alcuni piccoli glitch che rompono l’immersività, come errori visuali e di fisica degli oggetti che, al di là dell’ilarità passeggera del momento, non distruggono però l’esperienza di gioco.
Il problema della rottura dell’immersività affligge anche alcune quest e vari momenti del gioco in cui, purtroppo, risulta molto facile destabilizzare il gioco mandando in confusione gli script e andando a vedere qualche inceppamento momentaneo che, sebbene non impedisca il compimento dell’obiettivo di turno, infrange un po’ l’illusione di coinvolgimento.
Anche con un’IA non particolarmente fuori dall’ordinario ma che, almeno a difficoltà alte, fa il suo lavoro essenziale, il tutto si regge piuttosto bene in piedi a patto di non infrangere la “magia” della finzione della scena.
I problemi ovviamente risaltano molto di più se si cercano esplicitamente, ma l’esperienza “spontanea” del titolo è fortunatamente abbastanza solida, per quanto in un equilibrio delicato che può portare a storcere il naso laddove, in altre istanze, si potrebbe rimanere sbalorditi.
Le situazioni più fastidiose incorrono quando si rende necessario ricaricare la partita, che è quello che fortunatamente risulta essere il peggiore dei casi.

Nonostante tutto, però, Cyberpunk 2077 è un titolo che sa sorprendere grazie all’impressionante quantità di build, approcci d’azione, confronto dei nemici e dialoghi, con storie che trattano una moltitudine di temi, che vanno dall’adrenalinico al divertente al cupo, a volte contemporaneamente, offrendo un design incredibilmente flessibile che spinge il giocatore a provare ed esplorare costantemente, offrendo fin dall’inizio una quantità di attività molto elevata senza tenere per mano e lasciando che il giocatore esplori e scopra ciò che Night City ha da offrire secondo i suoi personali ritmi, regalando un’esperienza che vale la pena di essere percorsa immergendosi personalmente nelle vesti di edgerunner.

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