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Astrologia – Le Stelle sono allineate

L’astrologia, la pseudoscienza per eccellenza. Eccellenza tra le scienze dell’antichità, oggi affidata a grandi esperti quali Paolo Fox o le pagine di Cioè. Tramite questa vengono fatti gli oroscopi, una predizione del futuro totalmente arbitraria; nulla a che vedere con le vere e proprie arti divinatorie!

A parte gli scherzi, è inutile negarlo, gli astri sono sempre stati importanti per l’uomo, per le sue credenze e per lo sviluppo scientifico, nonostante oggi non lo sia più.

La volontà dell’uomo di conoscere, di darsi delle risposte sul mondo che lo circondava, lo ha portato ad indagare sugli astri. Riguardo a come il sole o una luna potessero influenzare il mondo, tramite il trascorrere delle stagioni e il mutare delle maree, fino a poter influenzare il destino di imperi e le anime degli uomini.

Astrologia nel dettaglio

Una tavola zodiacale astrologica

Gli astrologi antichi divisero i corpi celesti, che brillavano nel cielo notturno, in due categorie: stelle, fisse nel firmamento, e i pianeti che si muovevano e tornavano su i loro passi. A causa di questi “capricci”, furono assegnati ad essi caratteristiche degli esseri umani.

E quindi, cercando se stesso nei pianeti, l’uomo non ebbe difficoltà a ritrovarsi nel settenario da questi composto.

Mercurio per la mobilità e l’umore incostante, idoneo a tutto, ma specializzato in niente, in Giove vide la dignità e la saggezza e tutti i più positivi pregi. Saturno diventò lo schiavo delle necessità e l’attaccamento alla terra. Come suo opposto fu scelto il Sole risveglio dei dormienti e favorevole all’arte; la Luna invece insegna l’incertezza e stimola l’immaginazione quando la ragione perde colpi. Marte l’ardore che respinge il riposo, la violenza, l’esplosione di collera; a placarlo Venere languidezza delle forze vitali, madre dei viventi.

Come può quindi l’uomo affidarsi a stelle e pianeti per definire se stesso? In nessuna maniera in realtà, anche Margherita Hack lo diceva! Questo perché gli astri, le stelle, le galassie non sono fisse, infatti, tra circa 14000 anni, la Stella Polare lascerà il posto alla stella di Vega e le costellazioni cambieranno come sono cambiate in questi 2000 anni.

Queste rivoluzioni celesti portano i semi di nuove Ere Astrologiche.

Le Ere Astrologiche

I cambiamenti nelle Ere Astrologiche, o eoni, hanno sempre corrisposto, nell’immaginario collettivo comune, a periodi di crisi e di cambiamento, il tutto influenzato dalla costellazione dominante. Scritti antichi riportano che questi cambiamenti di era accompagnano la nascita di nuove religioni, ed uno di questi in particolare parla dell’Era dei Pesci, durante la quale è nata la religione Cristiana.

Forse la prossima Era, l’Era dell’Acquario, porterà a dei cambiamenti nel modo di pensare dell’uomo. Noi non credo che potremmo essere presenti, poiché dovrebbe iniziare attorno al 2600 e, secondo me, se continuiamo a far sciogliere i ghiacciai così, ad inquinare il mondo, l’Acquario troverà un mondo sommerso dalle acque, e forse davvero l’uomo penserà di cambiare qualcosa.

L’Astrologia nell’arte

La mappa astrologica di Andres Cellarius
La mappa stellare di Andrea Cellario

Non è morto ciò che può attendere in eternoe col volgere di strani eoni anche la morte può morire

La Città Senza Nome, H. P. Lovecraft

Come sempre il solitario di Providence, ma non solo la letteratura fantasy e horror, ma anche la semplice narrativa, quale “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto (da molti considerato il secondo libro fantasy della storia), ci aiuta ad aprire questa importante parte nel nostro discorso.

Astolfo sulla Luna alla ricerca del senno di Orlando
Prima del razzo di Méliès, Astolfo ci era arrivato con degli Pegasi

Molta della poetica di Shakespeare è legata all’astrologia e alla magia legata agli astri, in particolar modo nella sua penultima opera, “La Tempesta”.

L’astrologia ebbe un ruolo centrale nell’architettura del Medioevo. Molti sono gli esempi di costruzioni che raffigurano al proprio interno lo zodiaco o il moto degli astri. Alcuni esempi sono la Sacra di San Michele in Piemonte, con la rappresentazione di undici (!) segni zodiacali perché la Bilancia era unita allo Scorpione, o il ben più famoso Gnomone del Battistero di Firenze dove anche qui troviamo i segni zodiacali e come nel solstizio d’estate il 21 Giugno tramite un foro nella copertura del tetto penetrasse un fascio di luce che illuminava esattamente il simbolo del Cancro.

L’astrologia nella letteratura fantasy

Le stelle, nella letteratura fantasy, spesso coincidono con le divinità e si sa che queste tendono ad impicciarsi non poco negli affari degli uomini.

Margareth Weiss e Tracy Hickman, nel 1984, tramite la TSR mandarono in stampa il loro primo libro di Dragonlance. Questa che, assieme ai Forgotten Realms, fu una delle più famose ambientazioni a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo, fa della cosmologia e degli astri uno dei suoi cavalli di battaglia. Gli dei sono nel cielo di Krynn e quando decidono di calcare la terra dei mortali, le costellazioni in cielo spariscono.

In un’altra situazione, a seguito dello scontro di un personaggio con gli dei stessi, questo prende il posto di una delle divinità e schiaccia le altre, allargando la propria posizione nel cielo.

Ma in questa ambientazione non ci sono solo le costellazioni: sono presenti anche tre lune che rappresentano gli dei della magia e quando sono in eclisse l’una con le altre le magie che i loro fedeli possono lanciare sono estremamente potenti.

Lovecraft e gli astri

Via Lattea ripresa dal tempio di Karnak in Egitto
Tempio di Karnak, Egitto… le Stelle sono quasi in posizione

Prima avevamo citato il solitario di Providence. Lovecraft, nelle sue opere, ha dato vita ad una vera e propria paura nei confronti del vuoto cosmico, degli astri e delle costellazioni.

The Stars are Right…

Le Stelle sono Allineate…

Quando vengono proferite queste parole, la paura attanaglia anche i cuori più forti. Il ritorno dei Grandi Antichi, la venuta degli Dei Esterni, la fine dell’universo sano di mente come lo conosciamo noi. Azatoth e la sua corte si affacciano a guardare i mortali e non più dallo sperduto Kadath.

Lovecraft, con la sua opera, ha creato una cosmologia e una astrologia mitica tale da inspirare non solo giochi, ma anche musica, il cinema, i fumetti. Ne “La Musica di Erich Zann” un povero musicista nelle notti stellate suona per tenere lontano Azatoth. Non è il primo e non è l’ultimo dei personaggi di HPL a confrontarsi con gli astri e gli orrori siderali al di là delle stelle.

Ma sempre tra le stelle, nelle Pleiadi, tra Alcione ed Elettra, potete trovare Celaeno in cui, se un Byakee vi darà un passaggio, troverete la Grande Biblioteca di Celaeno, precisamente sul quarto pianeta, dove potrete trovare tutti i libri che sono stati pubblicati, quelli futuri e quelli che non lo saranno mai.

Astrologia & Assassin’s Creed

La serie della Ubisoft ha sempre pescato, a piene mani, dall’esoterismo, dall’astrologia, dalle società segrete e dall’occulto.

In due capitoli in particola possiamo riscontrare una vena astrologica: Assassin’s Creed: Origin e Assassin’s Creed: Unity

Nel primo da cui è stata tratta l’immagine qui sopra, possiamo visitare la sfera armillare di Alessandria d’Egitto (Zodiac Krikotoi), primo astrolabio sferico costruito dall’uomo.

In Assassin’s Creed: Unity, invece, dobbiamo risolvere gli enigmi legati all’astrologia che ci vengono posti da Nostradamus (ci vorrebbero pagine per affrontare questo personaggio e chissà che in futuro non faremo un approfondimento su di lui). Tutti gli enigmi seguono il settenario di cui abbiamo parlato in precedenza e i segni zodiacali. Non c’è davvero che dire, si sono dati da fare anche nei videogiochi nel pescare dall’astrologia.

Conclusioni

Noi siamo figli delle stelle…

Alan Sorrenti

L’astrologia è una pseudoscienza, lo è anche l’alchimia (avete letto il nostro articolo in proposito?), ma questo non vieta agli uomini di continuare a crederci perché “l’immaginario non è necessariamente illusorio”.

Dobbiamo dunque apprezzare un’eredità di cinquanta secoli e permettergli di sopravvivere per la sua filosofia simbolica piuttosto che per la sua efficacia, ringraziandola soprattutto per l’impulso alla scienza che ha donato.

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