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Alicization – War of the Underworld: Episode II

In questo articolo torniamo a parlare di Alicization. Se non avete familiarità con la serie, vi consigliamo di recuperare le recensioni degli altri episodi a questo link.

La situazione si fa critica tanto nell’ambiente virtuale dell’Impero Umano di Underwold quanto nelle acque dell’Oceano Pacifico: entrambi i fronti sono infatti preda di attacchi mirati che metteranno ben presto in crisi i nostri protagonisti.

Doppio assalto

Nell’Underworld

Continuando direttamente da dove lo scorso episodio ci ha lasciato, Alice si trova a solcare i cieli del villaggio di Rulid, interrogandosi sulla ragione per cui gli abitanti non fuggono data la loro incapacità nel difendersi da un assalto diretto di orchi e goblin del Territorio Oscuro

È l’avarizia del comandante delle forze di difesa del villaggio che rifiuta di abbandonare Rulid per proteggere i propri averi e, utilizzando la sua prioritaria autorità nella situazione, ha deciso di mettere a rischio tutta la popolazione locale.

È allora che Alice viene definitivamente costretta a compiere una difficile scelta: riprendere il manto di Alice Synthesis Thirty e revocare l’autorità degli abitanti di Rulid imponendo la propria di Cavaliere Integratore, la cui parola ha valore di legge imperiale.

E ad Ocean Turtle

Mentre Alice protegge il proprio popolo e la propria famiglia riprendendo in mano le armi e facendo sfoggio delle sue abilità, che già abbiamo imparato a conoscere dalla prima parte di Alicization, veniamo riportati ad Ocean Turtle, la base Rath situata al largo della costa giapponese, dove ci viene nuovamente mostrato rapidamente quanto accaduto al termine della prima parte di Alicization prima di venire informati, in un breve riepilogo, degli effetti che l’attacco ha avuto sulla base e, soprattutto, sul giovane e inerme Kazuto.

Considerazioni

L’episodio continua l’adattamento del Volume 15, Alicization Invading, con una certa linearità adattando l’ultima parte del secondo capitolo e una buona porzione del terzo, con l’aggiunta di un frammento di eventi riguardanti Ocean Turtle che, come accennato nello scorso episodio, fanno parte del primo capitolo della Light Novel e danno un volto all’artefice dell’assalto alla base militare.

Come notano Higa e Kikuoka, le forze armate non sono un gruppo locale: i tratti non sono asiatici e le uniformi non ricordano nessun corpo militare governativo, facendo pensare ad un gruppo indipendente straniero.

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Una corsa agli armamenti?

Quello che più sorprende però, è il loro obiettivo: questa misteriosa task force sta operando chiaramente per recuperare Alice, o meglio l’IA che la compone, rivelando in maniera implicita la loro conoscenza del progetto top secret del Dipartimento della Difesa giapponese, oltre al loro utilizzo di forza non letale nell’attaccare la base, ferendo senza mettere in pericolo di vita nessuno degli occupanti della piattaforma ed assicurandosi, usando lo staff come ostaggio, che le navi militari di scorta alla base non intervengano nella loro operazione.

Ciò suggerisce diverse possibilità, tra cui quelle di una talpa all’interno della base, ma più di ogni altra cosa chiarisce che coloro che hanno preso controllo di Ocean Turtle sono un gruppo ben preparato.

Un falso allarme?

E parlando di soldati ben preparati torniamo ad Alice ed alla sua salda difesa di Rulid, condotta in piena autonomia senza alcun soldato o rinforzo di alcun genere ad affiancarla (se escludiamo Amayori, il maestoso drago argentato cavalcato dalla giovane paladina): le forze di goblin e orchi provenienti dall’esterno dell’Impero Umano sembrano, almeno per il momento, puntare più sulla quantità che sulla qualità tanto che tutto il gruppo viene facilmente spazzato via dal potere dell’arma di Alice.

Questo non giustifica dunque la preoccupazione di Bercouli e, in generale, dei Cavalieri Integratori nei confronti dell’esercito nemico: se un singolo Cavaliere è in grado di eliminare centinaia se non migliaia di nemici singolarmente, probabilmente il numero di unità a disposizione del Territorio Oscuro è più grande di quanto sia possibile immaginare, o ci sono individui particolarmente capaci tra le loro fila in grado di rivaleggiare con il potere delle unità potenziate dalla defunta Quinella.

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Un nuovo Kirito

Per quanto riguarda Kirito, questo episodio mette da parte il ragazzo per una buona porzione della sua durata, dandoci solo una spiegazione della sua attuale situazione durante il riepilogo su Ocean Turtle: il fluctlight del ragazzo è, sostanzialmente, uscito illeso dal calo di tensione causato dagli assalitori per quanto riguarda la sua struttura, ma non la sua funzionalità: pare infatti che il suo ego sia stato disabilitato dall’accaduto, impedendogli di eseguire azioni in autonomia o di esercitare la propria volontà, limitando le sue funzioni motorie ad azioni primitive ed istintive. Essendo però l’impedimento puramente funzionale, il recupero è certamente possibile, rendendo piuttosto chiaro che in futuro riavremo Kirito pienamente attivo, probabilmente entro lo scontro finale della storia.

Il prossimo episodio, intitolato “La fase finale dell’esperimento”, presagisce un evento che già conosciamo: il fallimento programmato delle fortificazioni umane e l’invasione completa del Territorio Oscuro ai danni dell’Impero: che tale evento venga forzato dalla task force per stanare Alice o esso inizi con un pessimo tempismo proprio in una situazione così delicata, tuttavia, è ancora da scoprire.

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