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Avete già letto la recensione della puntata 16? La potete trovare qui

Per uscire da quella che sembra una situazione impossibile, Alice dovrà ignorare il proprio orgoglio e collaborare con il suo nemico.

Nel frattempo, nella Cattedrale, Eugeo non si perde d’animo e continua il suo viaggio verso la cima della torre.

Sinossi

Immediatamente veniamo messi al corrente della situazione di Kirito e Alice: dopo essere stati catapultati fuori dalla torre, Kirito è riuscito a fermare la caduta, certamente fatale, inserendo la propria spada nello spazio tra i blocchi che compongono le mura della Cattedrale, afferrando Alice per salvaguardare la sua incolumità.
La ragazza è però restia all’accettare tale salvataggio, accettando di buon grado la propria morte se questo dovesse significare la caduta di Kirito, il quale cerca di far leva sull’orgoglio cavalleresco di Alice per convincerla a fare un tentativo e sopravvivere, ottenendo la sua riluttante collaborazione con la promessa che, una volta rientrati nella torre, il cavaliere procederà nel terminare il duello tra loro.

Le opzioni per i due sono molto limitate: le proprietà rigeneratrici delle mura esterne della torre rendono impossibile aprire una breccia da usare per rientrare, e le cavalcature volanti dei Cavalieri Integratori non possono sorvolare i cieli attorno alla Cattedrale al di sopra di un certo piano. Questo significa che Kirito ed Alice potranno solo scendere o salire.

Consapevoli che al novantacinquesimo piano della torre si trova una terrazza aperta, il duo sceglie quest’ultima opzione, grazie anche all’ingegno di Kirito che utilizza le Arti Sacre per generare dei picchetti da utilizzare come appiglio per salire di blocco in blocco, legato ad Alice da una catena dorata che ella stessa ha generato dalla sua armatura.

La scalata si rivelerà particolarmente dura, poiché a discapito delle sue capacità combattive, Alice non è particolarmente agile, costringendo Kirito a compiere la maggior parte dei movimenti acrobatici per poi sollevare la ragazza gradualmente.

Il tentativo di salire lungo la torre inizia ad incontrare grosse difficoltà durante la sera: Kirito ha infatti raggiunto il limite su quanti picchetti è possibile generare, e sebbene tale problema possa essere risolto attendendo il giorno seguente, la mancanza di un rifugio stabile su cui passare la notte rende la situazione molto delicata.

Fortunatamente Kirito individua un cornicione poco più in alto e, con l’aiuto di Alice, riesce ad avvicinarsi ad esso quando, improvvisamente, le statue prendono vita: essi sono Minion, creature del Territorio Oscuro la cui presenza sorprende persino Alice.

Con una pericolosa mossa Kirito riesce a scagliare Alice sul cornicione e viceversa, permettendo ai due di trovare un appoggio temporaneo su cui affrontare i Minion e prendersi una pausa prima di continuare a risalire la torre.

Nel frattempo Eugeo non è stato con le mani in mano e ha deciso di continuare la sua ascesa verso la cima della Cattedrale per conto proprio, fiducioso che Kirito sia sopravvissuto e abbia trovato una soluzione per scalare la torre.

Raggiunto il novantesimo piano il ragazzo si ritrova in un’ampia stanza da bagno e, al suo interno, un Cavaliere Integratore.

Considerazioni

L’episodio propone l’adattamento di due fasi critiche della storia di Alicization, la scalata di Kirito e Alice e l’incontro tra Eugeo ed il cavaliere la cui identità verrà certamente approfondita nel successivo episodio: la fedeltà maniacale al materiale originale lascia però speculare con una certa sicurezza che sarà la battaglia di Eugeo ad avere la priorità.

Una lieve deviazione dal Volume 13 della storia è rappresentata dal collocamento della breve scena dedicata ad Ocean Turtle, che originariamente fa da prologo alla Light Novel, ma il cui spostamento non causa particolari problemi, introducendo un vago senso di presentimento sulle vicende legate ad Asuna senza perdersi in dettagli superflui.

Anche l’incontro tra Eugeo ed il suo imminente avversario, primo vero scontro solitario per il ragazzo, viene tagliato nel punto più appropriato ad alimentare l’attesa per l’episodio successivo, lasciando la curiosità sul Cavaliere Integratore senza aver interrotto avvenimenti di rilievo.

Per il resto, la maggior parte dell’episodio si concentra sulla delicata situazione di Kirito ed Alice, proponendo nel frattempo una breve ma significativa dose di azione con una rilevanza narrativa – la sospetta presenza di creature del Territorio Oscuro sulla Cattedrale – in una scalata altrimenti poco coinvolgente.

Il senso di pericolo è infatti molto basso rispetto a quanto dovrebbe: sollevare una persona e mantenere l’equilibrio su quei picchetti dovrebbe essere molto più difficile di quanto mostrato, ma risulta credibile nel contesto proposto grazie all’animazione dettagliata delle acrobazie di Kirito e all’ambientazione artificiale, dove meccaniche da videogame possono essere applicate.

Al tutto vengono aggiunti piccoli tocchi di interessante approfondimento sulle Arti Sacre come il limite di creazione oggetti del sistema e il possibile modo di raggirarlo trasformando risorse pre-esistenti.

Ma ben più importante della scalata è l’interazione tra Alice e Kirito. Questo episodio infatti definisce Alice come personaggio distinto e autonomo, non più come semplice plot device, differenziandola anche dalle altre eroine di Sword Art Online.

La ragazza infatti presenta un tipo di carattere con cui Kirito non ha mai dovuto rapportarsi nel corso della serie: forte, dura ed orgogliosa,  Alice non è una persona che può essere impressionata e convinta dalle semplici buone azioni o buone parole di Kirito, restando sospettosa del ragazzo in ogni istante e cooperando con lui solo quando le circostanze per la loro sopravvivenza vengono messe completamente in chiaro.

Non le manca un certo intuito, comprendendo nonostante la sua manipolazione mentale che non tutto sia proprio al suo posto, ma non mostra segni di cedimento o fragilità, nemmeno quando Kirito tenta di suggerire qualche ricordo passato per tentare di liberarla dal controllo del pontefice.

La breve scena di azione mette in mostra anche le sue capacità combattive, che sembrano essere superiori a quelle dei protagonisti, così che la sua promessa di eliminare Kirito non appena avranno fatto rientro nella Cattedrale renda la scalata più un timer per Kirito nel cercare di convincere Alice del loro obiettivo comune e della malignità di Quinella piuttosto che una situazione di vita o di morte.

Degna di nota è la chiarezza con cui i movimenti dei personaggi e gli eventi vengono presentati: vengono infatti precisati accuratamente i piani in cui i personaggi si muovono e verso cui si dirigono, con un’accurata descrizione di ciò che si trova su quei piani, dando una solida e ben elaborata struttura alla torre della Cattedrale, palco della storia fino ad ora, una struttura molto meno delineata e descritta negli eventi di Aincrad, dove spesso non è chiara l’ubicazione dei personaggi sui piani del castello, di Alfheim, la cui geografia viene per lo più ignorata o addirittura di Gun Gale Online, il cui mondo è stato fino ad ora reso un semplice pretesto per le battaglie che vi si svolgono.

Il titolo dell’episodio 18 sarà “L’eroe leggendario”, chiaro riferimento al Cavaliere Integratore incontrato da Eugeo, lasciandoci in attesa di un duello che, se la serie continuerà a presentare lo stesso livello di qualità, probabilmente avrà momenti eclatanti e concitati, dando pieno sfoggio delle capacità di Eugeo ora che questi è consapevole di non poter fare affidamento sul supporto e l’aiuto nei momenti cruciali che Kirito fino ad ora gli ha dato.

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